La disinformazione sulla protesta degli agricoltori tedeschi: è il Governo del Cancelliere Scholz che sta massacrando l’agricoltura non la Corte Costituzionale

Il Governo Scholz sta cercando di scaricare la responsabilità delle penalizzazioni agli agricoltori e, in generale, ai lavoratori sulla Corte Costituzionale. Un motivo in più per mandarlo a casa

Va in queste ore una campagna di disinformazione su chi ha deciso di tagliare gli aiuti agli agricoltori tedeschi. La tesi ufficiale è che la Corte Costituzionale tedesca avrebbe deciso di imporre tagli, lasciando intendere, senza in realtà specificarlo, che a pagare dovrebbero essere gli agricoltori. In questa ricostruzione ci sono due notizia false. La prima riguarda il ruolo della Corte Costituzionale che, al massimo, può segnalare i problemi di Bilancio ma non imporre i tagli al Governo e al Parlamento tedeschi. Se così fosse, la Germania non sarebbe una democrazia, perché la Magistratura costituzionale avrebbe la prevalenza sul Governo e, soprattutto, sul Parlamento, travolgendo un principio cardine delle democrazie parlamentari: e cioè che i Parlamenti si autodeterminano. Al massimo – lo ribadiamo – la Corte Costituzionale può segnalare il problema di Bilancio. Ricordiamo che l’Assemblea Costituente italiana affrontò questo tema e, infatti, nella Costituzione italiana del 1948 la Corte Costituzionale non c’è. La Corte Costituzionale italiana comincerà ad operare solo alla fine degli anni ’50 con precise prescrizioni. In Italia la Corte Costituzionale può segnalare l’incostituzionalità di una legge, ma è il Parlamento, anche in virtù delle procedure, che ha l’ultima parola. Esempio eclatante è la penultima legge elettorale, dichiarata incostituzionale; dopo di che il Parlamento ne ha approvato una addirittura peggiore che è ancora in vigore. I giuristi-costituzionalisti potrebbero arzigogolare ma, sì, attenzione, in realtà, la questione è più complessa e bla bla bla. Di fatto, è il Parlamento italiano e non la Corte Costituzionale che ha deciso sulla legge elettorale. (sopra, foto del Cancelliere tedesco Olaf Scholz tratta da Il Riformista)

Il Governo del Cancelliere Scholz deve essere mandato via perché ha tradito i lavoratori, agricoltori in testa

La stessa cosa vale per la Germania. In realtà, il Governo tedesco deve attuare i tagli non perché lo dice la Corte Costituzionale ma perché è entrato in crisi il modello economico della Germania e, soprattutto, perché il contesto internazionale oggi penalizza l’Unione europea a ‘trazione’ tedesca. Questo avviene anche a causa di scelte sbagliate adottate da Ue e Governo tedesco. La Corte Costituzionale di questo Paese non può ‘ordinare’ al Governo e al Parlamento di tagliare i fondi agli agricoltori: e in fatti non l’ha fatto. La Corte Costituzionale tedesca, lo ribadiamo, ha segnalato a Governo e Parlamento il problema del Bilancio; ed è stato il Governo tedesco a decidere di far pagare il prezzo della crisi economica soprattutto agli agricoltori, appoggiato dai partiti che lo sostengono: Socialdemocratici, Verdi e Liberali. Questi sono i fatti. Dire agli agricoltori tedeschi che i tagli dei sussidi agricoli li ha voluti la Corte Costituzionale è solo squallore politico. La verità è che il Governo del Cancelliere tedesco si dovrebbe dimettere perché ha contro non soltanto gli agricoltori ma anche altre categorie di lavoratori. Scholz deve andare a casa perché, al pari dell’attuale fallimentare Commissione europea, fa gli interessi delle multinazionali e, in generale, del padronato. Se oggi lavoratori e, in generale, ceti popolari sono contrari al Governo Scholz, ebbene, questo avviene perché lo stesso Governo Scholz penalizza i lavoratori, regalando elettori e quindi voti alla destra, anche estrema.

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