La nuova strage di Gaza: chi sarà mai questo ‘qualcuno’ che non solo non vuole la pace ma che non vuole nemmeno che avvenga la liberazione degli ostaggi?

A Gaza c’è ‘qualcuno’ che soffia sul fuoco

E’ evidente che ‘qualcuno’ non solo vuole che la guerra nella Striscia di Gaza continui – così come sta proseguendo la guerra in Ucraina – ma non vuole nemmeno la tregua tra Hamas e Israele. I fatti accaduti ieri sono una chiara testimonianza che questo ‘qualcuno’, a Gaza, pesca nel torbido. I fatti sono noti: un convoglio di 30 camion di aiuti umanitari ha superato il check-point dell’esercito ed è entrato nel nord di Gaza. Dopo di che è successo il finimondo: 112 morti (che potrebbero essere di più) e 760 feriti (che potrebbero essere di più). Le versioni dei fatti sono contrastanti. Hamas sostiene che i militari israeliani hanno cominciato a sparare sulla folla di palestinesi, mentre gli israeliani sostengono che migliaia di palestinesi affamati si sono accalcati attorno ai camion di aiuti: da qui i primi morti, in alcuni casi perché ci sono state persone finite sotto le ruote dei camion; solo in un secondo momento – questa è sempre la versione israeliana – alcune centinaia di palestinesi si sono dirette verso la postazione dell’esercito israeliano; i militari israeliani avrebbero intimato l’alt sparando colpi in aria e, infine, avrebbero aperto il fuoco sui palestinesi che si rifiutavano di allontanarsi. (sopra, foto tratta da Avvenire)

Ci sono due versioni contrastanti dei fatti. Ed è strano, perché stando a quello che si sa, non è difficile stabilire la verità

La cosa strana, in questa storia, è che le due versioni sono troppo contrastanti: ciò significa che la verifica di come sono andate le cose è piuttosto semplice. Invece – stando a quello che raccontano i media occidentali, che da quando è scoppiata prima la pandemia e poi la guerra in Ucraina hanno raccontato sonore fesserie per compiacere i Democratici che governano gli Stati Uniti d’America – restano in piedi entrambe le versioni. Gli sraeliani non sono stinchi di santo ma pensare che i militari di questo Paese abbiano sparato alla folla affamata ci sembra troppo. Considerato – ribadiamo – che l’informazione occidentale oggi è quella che è, ovvero in buona parte farlocca e che, sempre per compiacere l’America del presidente Joe Biden, in questo momento – la stessa informazione occidentale – va contro Israele, siamo portati a dare per buona la versione dei soldati israeliani. Fermo restando che uccidere la popolazione palestinese inerme per dare la caccia ai militari di Hamas dentro i cunicoli di Gaza è allucinante e inumano.

Chi è che sta fomentando il caos? Le quattro possibili ipotesi

La verità è che la potentissima lobby ebraica statunitense si è stufata dell’attuale Governo federale degli Stati Uniti e ha mollato Biden e tutto il Partito Democratico americano. Di fatto, il premier israeliano Benjamin ‘Bibi’ Netanyahu va avanti come un rullo compressore perché risponde solo alla lobby ebraica e non a Stati Uniti d’America, NATO, ONU e via continuando. Come scritto all’inizio, c’è ‘qualcuno’ che sta facendo di tutto per bloccare la possibile tregua e lo scambio di prigionieri. Chi? la risposta non è semplice. Cina e Russia potrebbero avere interesse a mantenere altra la tensione in Medio Oriente? Tutto è possibile, certo. Però in un momento storico in cui Cina e Russia- attraverso il BRICS – portano avanti il processo di ‘dedollarizzazione’, ovvero spingere quanti più Paesi del mondo a non commercializzare i propri prodotti pagando con il dollaro americano, beh, non dovrebbero avere interesse a far crescere la tensione in Medio Oriente, a meno che non ci sia dell’altro. Potrebbe essere Hamas ad acuire la guerra? E che ci guadagnerebbe? Certo, anche in questo caso tutto è possibile ma in questo momento, forse, è un po’ improbabile. Sono gli israeliani a bloccare la tregua? E che ci guadagnerebbero? Netanyahu è fortissimo e quindi inamovibile: perché dovrebbe mettere a rischio la liberazione degli israeliani presi in ostaggio da Hamas? Potrebbero essere gli americani a fomentare il caos per bloccare il processo di ‘dedollarizzazione’? L’operazione gli è riuscita con la guerra in Ucraina e potrebbe valere anche per l’attuale guerra in Medio Oriente. Ma se così fosse Biden sarebbe già non più ricandidabile alla Casa Bianca e fino ad ora l’attuale presidente USA non ha mai parlato di ritiro. Detto questo, ‘qualcuno’ che soffia sul fuoco di Gaza c’è…

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