Si pagano le indennità compensative quando stanno per iniziare i lavori di un mega Parco fotovoltaico in Sicilia. Della serie: agricoltori, ca ci su i picciuli ma non disturbate i manovratori!

Incredibile che a pochi giorni dall’inizio dei lavori per realizzare in Sicilia il più grande Parco fotovoltaico d’Italia il Governo regionale non abbia reso noto i luoghi della nostra Isola dove verrà realizzato questo nuovo ‘mostro’. Forse vedrà la luce al posto dei fondi agricoli? Ennesima dimostrazione che alla politica della protesta degli agricoltori non gliene può fregare di meno

Allegria, agricoltori siciliani. La politica-politicante comunica che, finalmente, sono state pagate le indennità compensative al 50 per cento circa delle aziende agro-zootecniche delle Zone Montane e Svantaggiate della Sicilia. Pensate un po’: 18 milioni di euro per quasi 3 mila e 500 aziende. Basta fare una divisione – 18 milioni diviso 3 mila e 500 – per capire che gli allevatori che percepiranno questa indennità sono diventati ‘milionari’: si potranno togliere di mezzo e smetterla di protestare. Anche perché, proprio in queste ore, la Spagna governata dai ‘Socialisti’ e, addirittura!, dagli Indipendentisti catalani di Carles Puigdemont è sbarcata in Sicilia, come ai tempi dei Re di Castiglia e Aragona, con un gruppo ipercapitalista (nell’Unione europea ‘Socialismo’ e ipercapitalismo procedono di comune accordo…) per realizzare il più grande Parco fotovoltaico d’Italia. Ecco a voi la Sicilia del domani: pannelli fotovoltaici al posto dell’agricoltura. Non è che con queste indennità compensative pensano di placare la protesta degli agricolotori siciliani? Ieri abbiamo raccontato della sfida lanciata dal Parlamento europeo agli agricoltori in rivolta, con l’approvazione deel Regolamento sul ‘Ripristino della natura’ con nuovi, pesanti oneri a carico delle aziende agricole; oggi ci spostiamo in Sicilia dove sta avvenendo qualcosa di incredibile: mentre gli agricoltori siciliani protestano contro l’invasione di prodotti agricoli esteri e contro l’arrembaggio dei pannelli fotovoltaici al posto dei fondi agricoli, il Governo regionale siciliano fa annunciare da altri che nella nostra Isola stanno per cominciare i lavori per realizzare il più grande Parco fotovoltaico d’Italia. Ulteriore dimostrazione che alla Ue, al Governo nazionale e al Governo siciliano della protesta degli agricolotori siciliani non gliene può fregare di meno. Senza ritegno!

Tutto ‘sto ‘bordello’ per 100 posti di lavoro. Sono senza vergogna

L’aspetto singolare di questo particolare ritorno in Sicilia dei fasti di Carlo V in salsa fotovoltaica è che ancora non si conoscono i luoghi della Sicilia dove vedrà la luce il Parco fotovoltaico più grande d’Italia, secondo i voleri dell’Unione europea, del Governo nazionale di Giorgia Meloni e – supponiamo – del Governo regionale di Renato Schifani con l’assessore all’Energia della sua Giunta, Roberto Di Mauro. Si sa soltanto che questa ‘gioia’ energetica verrà realizzata nella parte orientale della nostra Isola. Pensate un po’:
si sa che i lavori cominceranno tra pochi giorni;
che il Parco fotovoltaico sarà di 245 MV;
che verrà realizzato dal gruppo Iberdrola, multinazionale spagnola con sede a Bilbao;
che sarà coinvolto IB Vogt, uno studio di sviluppo progetti multinazionale;
che verranno aggiunti altri 60 MW, per una potenza totale a 305 MW;
che creerà – udite udite! – 100 posti di lavoro!
Dopo di che, nessuna notizia. Viva l’informazione, viva il Governo regionale della ‘trasparenza’.

Da oltre un mese gli agricoltori siciliani, facendo enormi sacrifici, manifestano per dare non solo all’agricoltura ma a tutti i cittadini siciliani un futuro migliore, eliminando dalle tavole i cibi tossici. E come risponde la politica? Con un un mega Parco fotovoltaico. Non sarebbe il caso di reagire?

Purtroppo, per la politica-politicante, il via al progetto va a coincidere mentre infuria la protesta degli agricolotori siciliani. Mannaggia: e ora chi glielo va a dire agli agricoltori che Unione europea, Governo nazionale e Governo regionale stanno ignorando a bella posta la protesta degli stessi agricoltori siciliani e invece di sostenere l’agricoltura sostengono l’energia fotovoltaica? Strano il fatto che a pochi giorni dall’inizio dei lavori non si conosca l’ubicazione di questo nuovo Parco fotovoltaico ‘regalo’ del Socialismo-capitalismo-Indipendentismo catalano. Forse temono che gli agricotori siciliani organizzino una protesta dove dovrebbe sorgere il più grande Parco fotovoltaico d’Italia? Stranissima storia. Il Governo regionale di Renato Schifani non si è impegnato a far realizzare gli impianti fotovoltaici nelle aree industriali abbandonate, nelle aree artigianali abbandonate e, in generale, senza strappare terreni all’agricoltura? Forse in questo caso l’impegno non è stato mantenuto? Forse questo mega Parco fotovoltaico scipperà altri fondi all’agricoltura? Sarebbe bene che gli agricoltori siciliani, che ieri, a Palermo, nei giardini dell’Istituto Castelnuovo, hanno dato vita alla costituzione del Movimento ‘La Sicilia alza la voce’ alzino la voce per chiedere al Governo Schifani notizie dettagliate di questa storia. Insomma, agricoltori siciliani, non è il caso di sapere dove verrà realizzato questo nuovo ‘mostro’ fotovoltaico? Se ha già ricevuto l’autorizzazione del Governo regionale e della Commissione tecnica scientifica per le autorizzazioni abientali presieduta dall’avvocato Gaetano Armao?

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