La polemica di un noto sacerdote di Agrigento sul film natalizio di Ficarra e Picone: “E’blasfemo”. Dio imbranato e Gesù che si incarna nel ventre di un uomo: fa ridere?

Don Mario Sorce: “Posso capire che si cerca la novità per far ridere ma questo è troppo. È blasfemo e va denunciato come tale e certamente non andrò a vederlo neanche per curiosità”

Come tanti commentatori nemmeno noi abbiamo visto il nuovo film di Ficarra e Picone, i due cominci palermitani. Detto questo, siamo rimasti molto colpiti dall’intervento di don Mario Sorce, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Agrigento e responsabile della Pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi della Città dei Templi. A parlare è un sacerdote molto attento e presente. Il titolo del film è Santocielo. Amaro il commento di don Mario Sorce, che basa il suo giudizio su trana e trailer: “Un film blasfemo che offende il nostro credo e le nostre tradizioni. Personalmente sono molto dispiaciuto perché ero un loro estimatore come comici e soprattutto perché comici siciliani. Se non si comprende che a volte e su alcune questioni non si deve superare il limite… Qualche anno fa avevano fatto un film sul Natale ed era grazioso ma per niente blasfemo”. La trama, in effetti, si prende gioco della religione cattolica. Dice ancora don Mario Sorce: “In quest’ultimo film si evince che Dio è un imbranato, che Gesù si incarna nuovamente e cosa più grave che si incarna nel ventre di un uomo e, dulcis in fundo, il Paradiso è un perfetto caos. Posso capire che si cerca la novità per far ridere ma questo è troppo. È blasfemo e va denunciato come tale e certamente non andrò a vederlo neanche per curiosità”. (Foto sopra foto tratta da Il Mattino)

E’ bonu ‘u ventu ‘nchiesa, ma no p’astutari ‘i cannili!

Sicuramente ci saranno persone che, nel vedere questo film, rideranno. Detto questo ci chiediamo e chiediamo: in quante altre religioni del mondo i simboli vengono trattati così? Al di là di questo film – che non abbiamo visto e che non andremo a vedere – va colto lo spirito del tempo. Un’atmosfera di decadenza che ormai caratterizza l’Occidente in tante sue manifestazioni. Per carità, non sono mancati gli attori che hanno fatto ironia su Nostro Signore Iddio, però forse ha ragione il parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Agrigento: è bene non superare il limite. Mai come in questo caso un vecchio adagio siciliano calza a pennello: E’ bonu ‘u ventu ‘nchiesa, ma no p’astutari ‘i cannili! Qualcuno potrebbe obiettare: chi è che stabilisce qual è il limite e, se si preferisce, quale vento fa bene alla chiesa? Si potrebbe cominciare a ragionare sulle cose di pessimo gusto: ironizzare sulle religioni non è mai manifestazione di buon gusto. Diceva Groucho Marx: “Trovo che la televisione sia molto educativa. Ogni volta che qualcuno l’accende, vado in un’altra stanza a leggere un libro”. Non è che il cinema cosiddetto comico rischia di fare la fine della televisione vista da Groucho Marx?

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