La “sessualità sfrenata” dallo stupro di Palermo ai fatti di Caviano fino alla pedofilia in Belgio che rimane segreta

Cosa spinge i ragazzi – in alcuni casi minorenni – a usare violenza contro le ragazze?

Sette ragazzi che a Palermo stuprano una diciannovenne. Violenza sessuale su una diciassettenne a Valguarnera Caropepe, Comune della provincia di Enna. A Sant’Agata Li Battiati, Comune del Catanese, è venuto fuori che un ragazzo, oggi ventiquattrenne, da dieci anni abusava di una ragazza fragile: una storia di violenza che è iniziata quando la ragazza era minorenne. Due cuginette di 11 e 12 anni violentate a Caivano, Comune del Napoletano. Cosa sta succedendo? Sono casi isolati o sono la spia di uno scenario più grave? Impossibile rispondere a questa domanda. Cosa spinge i ragazzi – in alcuni casi minorenni – a usare violenza contro le ragazze? Colpisce e atterrisce le prese di posizioni di altri giovani che non risparmiano frecciate velenose, come nel caso della ragazza diciannovenne violentata a Palermo. Oggetto di violenza inaudita, la diciannovenne di Palermo è stata oltraggiata da altri ragazzi sulla rete. Semplice cattiveria o c’è qualcosa di più?

“Caivano è un inferno in terra, bisogna istituire uno stato d’assedio vero e proprio militare”

Ci sono sicuramente problemi sociali. La dispersione scolastica non aiuta. A parole i Governi dicono che bisogna lavorare per ridurre drasticamente il numero dei giovani che abbandona la scuola. Ma come abbiamo raccontato ieri, l’attuale Governo di Giorgia Meloni si accinge ad effettuare altri tagli alla scuola, soprattutto alle scuole del Sud. Oggi la presidente del Consiglio sarà a Caivano, chiamata dai familiari delle due bambine che sono state oggetto di violenza. Andrà in un luogo degradato, di fatto abbandonato dalle istituzioni. Si rimane basiti nel leggere le dichiarazioni del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “Caivano è un inferno in terra, bisogna istituire uno stato d’assedio vero e proprio militare. È un’espressione forte ma non riesco a trovarne un’altra. Dobbiamo dire con grande spirito di verità che a Caivano lo Stato non esiste, nonostante l’impegno di forze dell’ordine estremamente limitate. Serve uno stato d’assedio come si fa quando mandiamo i reparti militari nei luoghi di guerra. Dobbiamo decidere che per un anno bisogna togliere l’aria ai delinquenti che trafficano in droga… Caivano è l’inferno in terra ma questo lo sapevamo già da quando hanno scaraventato dall’ultimo piano la piccola Fortuna dopo averla violentata. Anche allora è passata la prima ondata di emozioni, per questo non ho voluto neanche parlarne in questi giorni. Sono stato in silenzio per alcuni giorni per non unirmi al coro delle solidarietà pelose che sono diventate per me insopportabili”. Solo che De Luca è il presidente della Regione Campania. La Regione potrebbe fare qualcosa? La Regione Campania, ricorda De Luca, ha “fatto da supplenza ad altre istituzioni. Ricordo che le due istituzioni competenti sui problemi di Caivano sono il Comune e il Governo nazionale dal punto di vista della sicurezza”.

Perché si parla tanto della pedofilia nella Chiesa Cattolica e si parla invece pochissimo delle pedofilia in alcuni Paesi europei? E come mai le inchieste sulla pedofilia in Belgio, in Inghilterra, in Germania e in Italia finiscono quasi sempre nell’obblio?

I problemi sociali, certo. Ma forse ci potrebbe essere dell’altro. Cosa? La sessualità sfrenata è molto presente nella nostra società. In questi giorni parliamo e scriviamo di violenza sessuale contro ragazze da parte di giovani. Ma nel campo della pedofilia gli adulti non sono certo angeli. Nella seconda metà degli anni ’90 Palermo conquistò la ribalta perché due sacerdoti denunciarono violenze su bambini di un quartiere popolare della città. Le indagini non mancarono. Ma non si è mai saputo molto dei soggetti che abusavano dei bambini. Una vicenda finita nell’oblio. Perché citiamo la pedofilia? Semplice: perché rientra nel mondo della sessualità sfrenata che è anche oggetto di indagini e riflessioni da parte di chi – come gli esorcisti – si occupano della presenza del Diavolo. C’è chi leggendo la parola Diavolo storce il naso. Ma gli esorcisti esistono per davvero. Così come esistono i pedofili. Sulla pedofilia nella Chiesa cattolica si è detto e scritto tanto. Un po’ meno – anzi, molto meno – si è detto e scritto sulla pedofilia nella società. Stranamente, in tutti i Paesi occidentali dove sono stati scoperti giri importanti di pedofili, tutte le indagini si chiudono con nulla di fatto. Un articolo di tre anni fa de LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA riporta alcuni passaggi dei un servizio pubblicato dal Corriere della Sera a firma della giornalista siciliana Maria Grazia Cutuli, poco prima di essere assassinata: “L’inchiesta sui pedofili belgi si è arenata. Il processo all’uomo accusato di aver stuprato e ucciso quattro bambine continua a slittare. Sono stati sospesi investigatori, screditati testimoni “scomodi”…Il Paese è sotto choc. Spuntano connessioni internazionali. Scenari foschi dove si materializzano incubi orgiastici, sadismi insospettabili, ma anche interessi d’altro genere. Il Belgio, quartiere generale dell’Unione Europea, della Nato, di migliaia di multinazionali, scopre che dietro l’affare della pedofilia si potrebbe nascondere una rete criminale che mina lo Stato dai vertici alle fondamenta. Cinque anni dopo, nessun imputato è alla sbarra…Un imputato aveva persino ammesso che “ho frequentato club dove si tenevano orge. Ho incontrato ministri, magistrati, gente piazzata ancora più in alto”. Eppure, continuava la giornalista, “all’inizio l’inchiesta parte bene. Un magistrato zelante, Jean Marc Connerotte, in brevissimo tempo riesce… a scoprire i quattro omicidi. La sua rimozione ad ottobre 1996… Comincia l’affossamento: l’investigatore Patrick De Baets e il suo aiutante Eimé Bille, dopo aver ascoltato una decina di testimoni… vengono messi da parte e accusati di malversazioni (…) Régina Louf, testimone “X1”, ha cominciato a parlare l’anno prima….Dice di aver preso parte a orge con altri minorenni, di aver visto ragazzini costretti ad accoppiarsi con cani, torturati, uccisi ma “Régine è stata dichiarata pazza – racconta l’avvocatessa -. E anche noi legali abbiamo passato anni a difenderci dalle accuse”. Fatti simili sono avvenuti in Francia e in Germania. E anche in Italia. Basti pensare ai fatti di Forteto. O alle polemiche che hanno accompagnato i fatti di Bibbiano: sui fatti di Bibbiano, sulla rete, dal 2019 ad oggi si leggono articoli di vario genere. Dove tutto sembra sia stato chiuso con un’assoluzione.

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