La Ue vuole eliminare gli impianti a gas delle città. Che fine farà Amg di Palermo? Che fine farà la rete per la distribuzione del metano in Sicilia? Il VIDEO di Tommaso Cerno

di Andrea Piazza

Dopo gli insetti a tavola, le auto elettriche con le batterie che esplodono e i ‘cappotti termici’ agli edifici a spese dei cittadini arriva la nuova follia degli ‘europeisti’: lo smantellamento degli impianti a gas e delle reti per la distribuzione del metano

Prendo spunto da una semplice considerazione di Tommaso Cerno (che potete seguire in questo VIDEO) condivisibile in toto, parola per parola. Da grande giornalista con la testa sulle spalle, da sempre portato a ragionare fuori dagli schemi, con estrema semplicità ci spiega in poche battute gli accadimenti del presente mettendoli in connessione con il prossimo futuro. È indubbio che la propagandata farlocca urbi et orbi sulla transizione ecologica, ovverosia il green deal è la nuova patrimoniale di matrice comunitaria CONTRO noi tutti popolo italiano. Le lobbies finanziarie si stanno organizzando e sono pronte a trasformare nel nulla il bene rifugio degli italiani: la casa, bene tramandato con italico sentimento ai nostri figli. Il tutto in tempi brevi, come se si trattasse di un giuoco di abilità. Apriamoci la mente per anticipare i progressivi passi qualora restassiamo a bocce ferme, nell’attesa dello tsunami sul nostro patrimonio familiare. Fino a qualche anno addietro hanno tentato di mettere le mani in tasca degli italiani: ricordate la volontà dei governanti tecnici sollecitati dalla solidale Unione europea di deliberare la “REVISIONE DELLE RENDITE CATASTALI”? Adesso con il green deal in un colpo solo il nemico sotto mentite spoglie, ovverosia ” la finanza speculativa ” farà strike… o scacco matto in una sola mossa.

“Mentre a Bruxelles si discute l’Italia è espugnata”

In una dinamica che mi porta per similitudine a richiamare il messaggio contro la mafia del nostro compianto Cardinale Salvatore Pappalardo, mutuata dalla locuzione latina “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur” (Tito Livio, Storie, XXI, 7, 1) (“Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”), in queste ore, dopo il voto definitivo in sessione plenaria del Parlamento europeo, in chiave attuale potremmo rimodulare concettualmente la felice locuzione “Mentre a Bruxelles si discute l’Italia è espugnata”. L’altro giorno a proposito degli effetti catastrofici che si abbatteranno sull’Italia, qualora non sarà arginato l’ideologico passaggio del green deal, con l’amico Nino Iacono approfondivamo la riflessione in relazione alla guerra contro l’esistente “gas naturale metano”, grazie al quale ci riscaldiamo ed abbiamo energia elettrica. La nostra discussione dibatteva sulla futura messa al bando degli impianti termici alimentati a gas. È prevista a decorrere dal prossimo anno l’azzeramento dei contributi per l’acquisto e nel breve volgere di tempo saremo costretti, per non andare contra legem, a buttare, ecologicamente parlando, i nostri impianti a gas funzionanti e a sostituirli… Altro che bonus 110%: le regole del mercato – domanda e offerta – ci proietterebbero a costi equivalenti al valore di un singolo immobile.

Si profila un massacro economico e sociale

Riusciamo ad immaginare in termini macroeconomici quale sarebbe la portata finanziaria e la ricaduta ambientale per la dismissione e lo smaltimento degli impianti a metano? Ci pensate agli effetti macroeconomici sul nostro sistema produttivo, dallo stop alla ricerca funzionale al miglioramento dei macchinari anche per ottenere un’ulteriore abbattimento delle emissioni etc? Non entrando nel merito dell’interesse sociale che dovrebbe motivare l’Unione europea a cambiare impostazione ideologica, magari investendo sulla ricerca per arrivare alla produzione di impianti ad impatto minimo, magari realizzati in territori nazionali non delocalizzati sull’esempio positivo dei termovalorizzatori di nuova concezione, conversando con l’amico Iacono ci siamo chiesti: quale sarà il destino delll’Azienda che fa capo al Comune di Palermo che si occupa della fornitura di metano ai cittadini? E che ne sarà degli impianti per la fornitura di metano realizzati in quasi tutta la Sicilia? Grazie a questa scelta pseudo progressista che l’Unione europea ci vuole imporre, tutta l’impiantistica costata negli anni miliardi di euro, con un colpo di mano andrebbe a farsi benedire unitamente a tutto il personale che presta servizio nelle Aziende che distribuiscono il gas nelle città della nostra Isola. In ogni caso non avrebbe più senso investire nella rete infrastrutturale destinata alla dismissione. Tra un mese e mezzo voteremo per il rinnovo del Parlamento europeo. Qualcuno ha informato i cittadini siciliani di questa nuova trovata? Cosa pensano i candidati italiani al Parlamento europeo? Per illustraree quanto sta accadendo nella felicità collettiva pompata ad hoc dal sistema dell’informazione, esiste una sola parola per definire la transizione/ transazione economica che si chiama ” PAZZIA “… non disturbando L’elogio alla follia del grande Erasmo da Rotterdam. Nella speranza che la pazzia rappresenti un momento di collettiva condivisione a termine e non una scelta indotta dalle lobbies finanziarie ed affaristiche, auguriamoci di cuore un cambio di rotta in direzione del buon senso.

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