L’attività solare raggiungerà il picco il prossimo anno. Proviamo a illustrare che cosa ci potrebbe riservare il clima

Una notizia passate quasi inosservata

C’è una notizia che sta passando quasi inosservata. Riguarda l’attività solare, o meglio, l’intensità dell’attività solare. Gli scienziati pensavano che il picco dell’attività solare si sarebbe materializzato nel 2025, invece osservazioni recenti suggerirebbero l’anticipo di un anno: insomma questa benedetta attività solare dovrebbe raggiungere il picco il prossimo anno. Gli esperti, come leggiamo in un lancio dell’ANSA, parlano di “possibili conseguenze per il funzionamento di satelliti, reti elettriche e sistemi di telecomunicazione”. Problemi seri con possibili conseguenze negative nella vita di ogni giorno e nelle attività economiche. E le temperature? C’è chi sostiene che l’aumento dell’attività solare non avrebbe effetti sul clima. Ma c’è anche chi sostiene il contrario.

Un’attività solare molto alta per un lungo periodo di tempo sembra essere associata ad un riscaldamento della temperatura terrestre

Un articolo pubblicato da Meteogiornale racconta come stanno le cose. Il titolo già annuncia quanto meno un paio di interrogativi: “Attività solare in aumento, clima più caldo? Meteo da subito influenzato? Vediamolo”. Sottotitolo: “Si sta riscaldando la Termosfera, tra i 100 ed i 500 chilometri di altezza”. Insomma, la parte più alta dell’atmosfera si va riscaldando. L’articolo parte da una premessa: gli studi sul Sole sono complessi e non sempre rispecchiano la realtà. E precisa che l’influenza dell’attività solare è oggetto di dibattito. Nel breve periodo non si osservano cambiamenti climatici, mentre nel lungo periodo la situazione potrebbe cambiare e non può essere esclusa l’influenza dell’attività solare sul clima. Qui arriva la parte forse più interessante dell’articolo, considerato che ci troviamo nel piano di cambiamenti climatici: “Una lunga serie di cicli deboli è stata considerata responsabile di periodi di raffreddamento globale, in particolare il minimo che si è verificato tra la fine del Settecento ed i primi decenni dell’Ottocento. Del resto, il famoso ‘minimo di Maunder‘, verificatosi tra la metà del Seicento ed il 1715, fu caratterizzato da una serie di Inverni rigidissimi sull’Europa Occidentale, e da stagioni estive piuttosto blande, tanto che si raggiunsero dei massimi di estensione dei ghiacciai alpini. Al contrario, un’attività solare molto alta per un lungo periodo di tempo sembra essere associata ad un riscaldamento della temperatura terrestre“.

Il ruolo della CO2 e il ruolo del Sole. Senza dimenticare lo scioglimento in corso del permafrost

Ricordiamo che la scienza, sul riscaldamento globale della Terra, non ha una visione unanime. C’è chi sostiene che il riscaldamento globale del nostro Pianeta sia provocato dall’eccessiva presenza di anidride carbonica; e chi, invece – come il fisico Antonino Zichichi dice che l’anidride carbonica (CO2) è responsabile, al massimo, del 5% del riscaldamento globale, mentre il restante 95% dipenderebbe dal Sole. Le considerazioni sull’aumento dell’attività solare sembrerebbero andare nella direzione della tesi del fisico Zichichi e di tanti altri scienziati che la pensano come lui. Anche se non va sottovalutata la presenza di anidride carbonica: basti pensare che, quest’anno, nel mondo, ci sono stati incendi molto estesi di aree verdi, specie in Africa e in Canada. Per non parlare del metano che si sta liberando dal mare con lo scioglimento del Permafrost, considerato che il metano provoca un riscaldamento della Terra 80 volte maggiore rispetto alla CO2. Insomma, la situazione è complicata e le alte temperature che abbiamo registrato fino a questi giorni ci dicono che la prossima Estate lo scenario potrebbe essere complicato.

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