Le guarigioni operate da Gesù non sono un simbolo di potenza ma i segni della misericordia di Dio

10 Gennaio 2024, Mercoledì della prima settimana del tempo ordinario: Mc 1,29-39

di Frate Domenico Spatola

A Cafàrnao, grazie alla capacità del francescano padre Corbo, fu scoperta, nella metà del secolo scorso, la casa che fu di Simone e Andrea. La “pietas” dei primi cristiani l’aveva trasformata in edicola sacra, con graffiti alle pareti inneggianti a Cristo e all’apostolo Pietro. Era la tecnica degli antichi affinché non si perdesse la memoria di un luogo sacro. Gesù vi si recò uscendo dalla sinagoga, dove aveva combattuto la drammatica lotta col fanatico di turno. In compagnia di Giacomo e Giovanni, entrò nella casa, abitata da irredentisti, che volevano il riscatto di Israele. Il loro “zelo” era simboleggiato dalla “febbre” che aveva colpito la suocera di Simone. Gli parlarono di lei ed egli si avvicinò. Con suo gesto tipico, la fece alzare prendendola per mano. La febbre, come fuoco di odio che le impediva di ministrare, la lasciò e poté acquistare attitudine al servizio. Era equivalente che la dichiarava discepola del Signore. Dopo il tramonto del sole, quando scadeva il Sabato, la gente gli portò i malati e i fanatici, perché Gesù li guarisse. La gente lo cercò, senza tuttavia riuscire a “trasgredire” la Legge di Mosè, disumana soprattutto per ciò che riguardava il “riposo del giorno sabatico”, che, tra le oltre mille cose, vietava severamente di curare gli ammalati. Gesù l’aveva, appena trasgredito guarendo la suocera di Pietro. Così nell’ora che la popolazione ritenne legale, cioè al tramonto del vecchio giorno e all’inizio del nuovo, radunò gli ammalati di tutta la città alla porta della casa di Pietro. Le guarigioni furono di ogni tipo di malattia, e soprattutto se di natura psichica e morale. Al mattino presto, Gesù si alzò, in cerca di altri spazi di libertà. Il buio, sottolineato dall’evangelista, doveva simboleggiare la incomprensione attorno a Gesù e alla sua missione. Evase in luogo deserto, per domandare, pregando, conforto al Padre. Lo raggiunse tuttavia, dopo averlo cercato, Simone con la sua compagnia. Si era messo sulle sue tracce, come in passato aveva fatto il faraone con il popolo di Mosè per ricondurlo in schiavitù. Ma Gesù dichiarò di andare altrove, perché Cafàrnao lo soffocava con schemi nazionalistici “da figlio di David”, funzionali alla sovranità di Israele. Percorse così tutta la Galilea, con la libertà “per cui era venuto”.

Foto tratta da Veritatemincaritate

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