La mappa delle proteste popolari in tutta la Germania. Una rivolta contro i Verdi radicali che vogliono abolire gli allevamenti per farci mangiare gli insetti

La presenza nelle piazze tedesche di fiumi di persone dà la misura della stanchezza verso le follie dell’ambientalismo ridicolo e affaristico degli ultimi due anni. Impressionante la mappa delle proteste in corso in Germania pubblicata dal blog di Maurizio Blondet. Le prime proteste in Sicilia

Prosegue la protesta popolare in Germania (foto sopra tratta da Virgilio Notizie). In piazza non ci sono solo gli agricoltori ma anche i lavoratori di altri settori. E’, di fatto, una rivolta contro il Governo di Socialdemocratici, Liberali e Verdi. E anche una rivolta contro l’Unione europea. Nei giornali on line e, in generale, nella rete si parla di questa protesta che, piano piano, si va diffondendo in altri Paesi europei come Olanda, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Austria. L’Italia sonnecchia ad eccezione della Sicilia dove, come abbiamo raccontato ieri sera, da domani mattina partirà il primo presidio di agricoltori al bivio di Bolognetta, in provincia di Palermo. Nella chat del Movimento di protesta della Sicilia – Protesta lavoratori siciliani – cresce il numero di partecipanti e non si escludono, nei prossimi giorni, blocchi in altre parti della nostra Isola. Nella cha del Movimento troviamo un interessante post tratto dal blog di Maurizio Blondet: Blondet & Friends. Siamo lettori di questo blog che è un esempio di informazione libera e di qualità. Blondet pubblica la mappa delle proteste in Germania (che trovate qui). Osservando questa mappa ci si rende conto che la protesta popolare investe quasi tutta la Germania. E’ evidente che la protesta è stata preparata con cura e meticolosità e non dovrebbe fermarsi il 15 Gennaio, giorno in cui è prevista una grande manifestazione a Berlino.

Il super Ministro tedesco, il Verde Robert Habeck, costretto a fuggire davanti a una folla inferocita dà la misura dell’esasperazione di tante gente verso l’ambientalismo radicale che ha rotto abbondantemente i cabbasisi

Agli osservatori attenti non sfugge che la critica è sì generale contro il Governo tedesco del Cancelliere Olaf Scholz che ha preso di mira l’agricoltura ma è, in particolare, rivolta contro il partito ambientalista Alleanza 90/I Verdi. Non è certo un caso se, nei giorni scorsi, il presidente di questo partito di ecologisti-fondamentalisti, Robert Habeck (foto sopra tratta da Wikipedia) è stato costretto alla fuga da una folla inferocita. Questo signore – una sorta di Girolamo savonarola dell’ambientalismo ultra-radicale – 2021 ricopre la doppia carica di vice Cancelliere e Ministro dell’Economia e della Protezione climatica del Governo Scholz. In pratica, è il Ministro più potente dell’attuale esecutivo tedesco. Ed è da questo partito e dal Ministro Habeck che, con molta probabilità, sono partite tutte le discutibili iniziative in materia ecologica dell’attuale Unione europea. Per esempio, l’attacco agli allevatori che è costata la secca sconfitta degli ‘europeisti’ alle elezioni politiche in Olanda, dove ha stravinto la destra del Partito per la libertà di Geert Wilders, con la sconfitta clamorosa del premier uscente Mark Rutte, che non era certo un esponente progressista ma un esponente dei liberalconservatori. Cosa stiamo cercando di dire? Che nell’Unione europea, ovunque si vota, si materializza matematicamente la sconfitta del Socialisti del PSE, soprattutto se sono alleati degli ambientalisti-fondamentalisti come avviene in Germania. La verità è che la gente in Europa – agricoltori in testa – si sono rotti i cabbasisi dei tentativi di smantellare gli allevamenti, del tentativo maldestro e ridicolo di introdurre gli insetti a tavola, dell’auto elettriche, della grande buttanata dei cappotti termici alle abitazioni e via continuando con le stupidaggini ‘europeiste’ vecchie e nuove. Il più importante Ministro del Governo tedesco esponente dei Verdi che se la dà a gambe protetto da centinaia di poliziotti non è una scena di tutti i giorni. la pazienza della gente è finita. Solo un cretino non vede il collegamento tra la protesta che monta in Germania e in altri Paesi della Ue e le elezioni europee di Giugno.

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