Ma quale siccità in Sicilia! Stanotte piogge torrenziali. La vera emergenza è la fallimentare gestione privata dell’acqua come dimostrano l’Ennese e il Nisseno lasciati a secco

La siccità siciliana delle minchie che volano. Gli agricoltori della nostra Isola la smettano di piangersi addosso e si organizzino

Ieri sera Mario Pagliaro, chimico del Cnr ed esperto di climatologia, scriveva: “Memorabile #nevicata sulle Alte Madonie, in Sicilia, la sera dell’8 Maggio 2024. Nel resto dell’Isola piove ormai da quasi 12 ore”. Stamattina Palermo si è svegliata sotto la pioggia. In Sicilia non c’è più siccità. Nei mesi scorsi c’è stata un po’ di siccità, enfatizzata dalla politica siciliana e dagli agricoltori siciliani. La politica siciliana ha ‘acchiappato’ una ventina di milioni da Roma. Gli agricoltori siciliani, invece, avendo fatto solo buchi nell’acqua (è il caso di dirlo) dopo due mesi di proteste, oggi si illudono che la stessa politica li sostenga. Si rassegnino: prenderanno solo i contributi Ue, perché l’Italia, causa guerra in Ucraina, ha le ‘casse’ vuote. Piutosto, gli agricoltori siciliani pensino a organizzarsi meglio invece di litigare tra loro nelle chat. Se vogliono salvarsi debbono dare vita a un nuovo sindacato degli agricoltori e poi – dopo aver strutturato il nuovo sindacato – pensare alla politica.

L’affondo dell’ecologo Silvano Riggio

Tornando alla Sicilia e alla siccità che non c’è, riprendiamo un altro post di Mario Pagliaro sempre di ieri sera: “Piove ininterrottamente da 7 ore a Palermo e su tutta la #Sicilia l’8 di Maggio. 12 °C la temperatura diurna in riva al mare. Enormi gli accumuli sia nelle zone costiere che nelle montuose aree interne, con l’acqua che #ruscella su tutti i terreni e alimenta tutti i corsi d’acqua e tutte le sorgenti. Tempo simil invernale in tutta #Italia e sulla piccola Europa occidentale: 4 m di neve al Passo del Gottardo come a quello dello Stelvio”. Ancora pagliaro ieri pomeriggio: “Da ore piogge torrenziali in #Sicilia (qui, Palermo) dove la lunga fase siccitosa conclusa il 17 Aprile, si trasformerà presto – come avvenuto in tutta Italia – in generale #sovrabbondanza di acqua. Questo però non dovrà indurre a non realizzare una generale ricostruzione della rete idrica regionale. E una profonda opera di adeguamento e manutenzione degli enormi #invasi ubiqui in Sicilia. Incluso il completamento della #preziosa diga di Blufi”. Commenta l’ecologo Silvano Riggio a proposito delle piogge: “Sarebbe una classica mano dal cielo se le dighe funzionassero e i bacini di raccolta fossero stati rimboschiti e non abbandonati all’infangamento. E ancora se non si scaricassero a mare le acque di raccolta; se le condutture non perdessero il 50% e più; se si recuperassero le acque depurate invece di scaricarle in mare; se non si bruciassero i boschi, e via piangendo. Peccato che le lacrime dei siciliani non si possano utilizzare come acqua potabile. Sono troppo salate”. Il professore Riggio sottolinea un problema storico: la pessima gestione delle dighe artificiali e anche dei laghi naturali della Sicicilia. MeteoWeb intanto segnala forti piogge in Sicilia, soprattutto nel Palermitano e nel Siracusano (qui un articolo).

Chiudere subito le esperienze fallimentari di Sicilacque spa e Amap spa e tornare alla gestione pubblica dell’acqua, come hanno insegnato il solidarismo democristiano e i grandi socialisti

Che dire, allora? Lo abbiamo già scritto e lo ribadiamo: l’operazione Sicilacque spa è stata un fallimento. Così come non funziona la gestione di Amap spa a Palermo e provincia. La gestione dell’acqua deve tornare pubblica. la Sicilia deve ignorare il Governo nazionale e l’Unione europea e ripristinare il servizio idrico pubblico. L’emergenza idrica del Nisseno e dell’Ennese di questi giorni sono la chiara ed ennesima dimostrazione che la gestione dell’acqua da parte dei privati è un fallimento. Il privato pensa a fare utili non ai cittadini. I cittadini del Nisseno e dell’Ennese dovrebbero scendere in piazza per chiedere il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. La stessa cosa dovrebbe avvenire a Palermo e provincia. Va chiusa la stagione di Amap spa e bisogna ripartire da una gestione pubblica dell’acqua, ignorando Roma e Bruxelles. Bisogna ripartire dagli insegnamentio del solidarismo democristiano e dai gransi socialisti italiani, da Giacomo Mancini a Riccardo Lombardi, per citarne solo due.

Foto tratta da la pagina Facebook di Mario Pagliaro

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *