Negli USA i casi di femminicidi di genere sono, in proporzione, molti di più di quelli registrati in Italia. Allora perché tanto clamore mediatico? Cosa c’è sotto?

Perché due settimane di martellamenti mediatici sul caso della povera Giulia?

Noi riprendiamo spesso i post sugli effetti prossimi venturi dei cambiamenti climatici di Alfonso Luigi Marra, giurista, meridionale di genio. Oggi riprendiamo un suo post che affronta altri temi: femminicidi e i drammi della sanità italiana. “Negli USA, nel 2019 – scrive Marra – perché per gli anni successivi non ci sono i dati, ci sono stati 3.000 (per l’esattezza 2.997) femminicidi per motivi di genere. In Italia, nel 2022, 40. L’Italia, cioè, è, in questa ancorché tragica materia, un Paese molto migliore di molti altri, perché è chiaro che siamo 59 milioni, sicché è statisticamente inevitabile che accada di tutto”. I numeri danni ragione a Marra. Negli Stati Uniti d’America si contano poco più di 330 milioni di abitanti, che sono poco più di cinque volte gli abitanti dell’Italia. Se in America avessero lo stesso numero di femminicidi per motivi di genere, dovrebbero arrivare al massimo a 250 femminicidi per motivi di genere all’anno. Invece, negli Stati Uniti, come ci ricorda Marra, nel 2019 si contavano 2 mila 997 femminicidi per motivi di genere. Ciò significa che, su tale questione, in America la situazione è molto più grave rispetto all’Italia. Se negli USA la questione femminicidi fosse uguale a quella italiana si dovrebbero avere poco più di 200 femminicidi di genere all’anno: invece se ne contano quasi 3 mila all’anno. Allora perché in Italia c’è tutto questo clamore mediatico per i femminicidi di genere, addirittura considerando tali anche uccisioni di donne che nulla hanno a che vedere con i femminicidi di di genere?

In Italia si tende a sfruttare il dolore per fini diversivi, magari per nascondere i disastri della sanità

Una spiegazione la dà Marra: “Significa che anche le due settimane di martellamenti mediatici sulla povera Giulia erano in realtà dovuti all’intento di sfruttare la sua morte e il dolore della famiglia per fini diversivi, perché durante quelle due settimane sono ovviamente accaduti centinaia, se non migliaia, di eventi gravissimi ai quali nessuno ha dedicato una parola. Personalmente, poiché mi occupo di cause di malasanità e sento ogni giorno cose incredibili, suggerirei di fare una trasmissione televisiva in cui, non in tutti i momenti di ogni singolo giorno, ma una volta alla settimana per un’ora, una delle reti di Stato riportasse i cinque casi settimanali più gravi di persone uccise o rovinate per sempre dalle colpevoli disfunzioni, quando non dagli opportunismi, della sanità. Invece fanno il contrario: hanno ad esempio occultato le centinaia di migliaia di persone uccise dalla strategia della ‘vigile attesa’ nei casi di Covid. Siamo cioè di fronte a Istituzioni capaci di ogni sorta di delitti e di sfruttare per i loro fini ogni tipo di disgrazie. 3.12.23, ALM”. In effetti, quello che è stato fatto durante la pandemia andrebbe esaminato attentamente, a cominciare dalla strategia fallimentare della “vigile attesa” citata da Marra. Speriamo che la Commissione parlamentare d’inchiesta faccia luce sulle tante, troppe ingiustizie perpetrate dal potere durante la stagione del Covid.

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

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