Nel giorno dello sciopero contro i morti sul lavoro, in Sicilia, a Campofelice di Roccella, si registra un altro morto sul lavoro vittima del solito sistema liberista. Quanta ipocrisia da politici e sindacalisti

Ha ragione il filosofo Massimo Cacciari: “Non ci può essere sicurezza se il lavoro deve costare il meno possibile”
Foto tratta da Pugliain

Nel giorno della manifestazione contro le morti sul lavoro si registra l’ennesimo operaio morto in un cantiere. L’incidente è avventuto in Sicilia, a Campofelice di Roccella, provincia di Palermo. Mentre era in corso la ristrutturazione di un’abitazione di campagna sono venuto giù due blocchi di tufo che hanno travolto Mario Cirincione, operaio di 49 anni. Quello che colpisce è l’ipocrisia del mondo politico e del mondo sindacale italiano. In Italia si registra un morto sul lavoro ogni sei ore (come potete leggere qui). televisione e giornali raccontano i problemi della mancanza di sicureza nel lavoro ma solo in pochi denuciano in modo chiaro le ragioni vere di tutti questi morti. Uno di questi è il filosofo Massimo Cacciari: “Non ci può essere sicurezza se il lavoro deve costare il meno possibile” (qui il video che riporta la dichiarazione di Massimo Cacciari).

Come dimenticare il Jobs Act e l’alternanza scuola-lavoro di renziana memoria?

I morti sul lavoro sono legati a doppio filo al sistema economico liberista. “Non ci può essere sicurezza se il lavoro deve costare il meno possibile”, dice Cacciari. Le imprese, per essere ‘competitive’, debbono ridurre i costi di produzione. E la prima vove dei costi che riducono è i9l costo del lavoro. Matteo Renzi, quando era segretario del PD e capo del Governo, ha voluto e ottenuto la precarizzazione del lavoro (leggere Jobs Act) la legge sull’alternaza scuola-lavoro. Il lavoro pecario indebolisce il lavoratore, che perdendo diritti accetta di lavorare anche correndo dei rischio. L’alternanza scuola-lavoro è sata presentata come una ‘opportunità’ per gli studenti di avvicinarsi al mondo del lavoro; in realtà, le aziende guadagnano manodopera a costo zero, abbassando i propri costi. E’ il sistema economico liberista che produce i morti sul lavoro. L’allora segretaria della Cgil, Susanna Camusso, cercò di opporsi al Governo Renzi. Le cronache ricordano anche una manifestazione promossa dalla Cgil, molto partecipata. Con Renzi che in televisione disse: “Complimenti, bella piazza. Ma io vado avanti lo stesso”. La Camusso, alla prima occasione, venne sostituita. Quanto a Renzi, se non avesse perso il referendum costituzionale del Dicembre 2016 sarebbe ancora sulla cresta dell’onda. Cgil, Cisl e Uil non si sono mai opposte al sistema liberista voluto dall’Unione europea. Questi sono i fatti. L’ipocrisia e le chiacchiere di esponenti politici e sindacali che non si oppongono al sistema liberista sono insopportabili.

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