Palermo ovvero il degrado senza fine di una città allo sbando dove sono arrivate anche le risse con i colpi di pistola come nel Far West

Non è un’accusa all’attuale Giunta comunale di Roberto Lagalla, che anzi ha risolto il problema dei morti senza sepoltura. Palermo oggi sconta problemi sociali che affondano le radici nell’ultimo quindicennio di pessime amministrazioni

Che sta succedendo a Palermo tra le giovani generazioni? Del crack sappiamo. Ne parlava come di un’emergenza nel Febbraio del 2021 Nino Rocca, un uomo che da oltre quarant’anni si occupa degli emarginati del capoluogo siciliano. Ma non c’è solo la droga. C’è anche la violenza fatta di risse e anche di sparatorie. Come quella che è andata in scena stanotte nel centro della città, a due passi di quello che resta di Piazza Politeama sfregiata da dissennate opere pubbliche. I fatti si sono svolti nell’area compresa tra via Isidoro la Lumia e via Gaetano Daita. Su alcuni giornali leggiamo che la rissa – supponiamo tra ragazzi – sarebbe scoppiata intorno alle 2. PalermoToday, giornale on line sempre ben informato, riporta la dichiarazione di un testimone: “Si sono picchiati e dopo un primo round si sono fermati. Si sono spostati in via Isidoro La Lumia e un tizio ha iniziato a sparare. Hanno tirato via a un altro che prima urlava a qualcuno ‘Mi devi rispettare’ e lo hanno massacrato di botte. A un certo punto è saltata fuori la pistola e ha sparato un colpo in aria prima di scappare”.

I colpi di pistola a due passi da quello che resta di Piazza Politeama massacrata da allucinanti appalti ferroviari senza fine

Noi abbiamo raccolto la testimonianza di un nostro amico che abita da quelle parti. Ci conferma che alle 2 c’era confusione e non riusciva a dormire. I colpi di arma da fuoco li ha sentiti fra le 3 e 22 e le 3 e 24. Prima ha sentito quattro colpi di arma da fuoco accompagnate da urla. Poi ha sentito il quinto colpo. Poi ancora confusione, urla e il rumore di saracinesche che vengono abbassate. Poi alcuni minuti di silenzio e alle 3 e 30 circa le sirene delle volanti. Leggiamo sempre su PalermoToday: “Numerose le segnalazioni arrivate al 112 seguite dall’intervento delle pattuglie del Nucleo radiomobile… Stando alle immagini riprese da un residente e ai primi rilievi dei carabinieri, i colpi esplosi sarebbero stati almeno cinque – come i bossoli ritrovati – e alcuni sarebbero stati esplosi ad altezza d’uomo. Per chiarire questi dettagli bisognerà però attendere i rilievi dei militari della Sezione investigazioni scientifiche che hanno eseguito gli esami balistici. Al vaglio anche altre immagini riprese da alcune telecamere”.

Deve fare riflettere il fatto che nemmeno gli arabi che hanno investito nel calcio a Palermo – che non sono certo privi di risorse – sono riusciti a rilanciare la squadra della città. Il molo Trapezoidale per i ricchi

Le cronache di queste ore riportano anche le dichiarazioni del Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, del consigliere comunale Antonio Rini e dell’assessore comunale Giuliano Forzinetti che trovate sempre su PalermoToday. Noi, invece, ci poniamo e posiamo qualche domanda: com’è possibile che il degrado di Palermo sia arrivato a questo punto? Non è una critica all’attuale amministrazione comunale, che anzi è riuscita a porre fine allo scandalo delle bare lasciate all’aria aperta al cimitero monumentale di Santa Maria dei Rotoli. Il degrado di Palermo ha radici negli ultimi quindici anni. Il fatto che sia impossibile – fino ad oggi è stato così- risolvere la questione dell’immondizia abbandonata nelle strade è testimonianza di abbandono senza fine. Le piogge di questi giorni hanno accentuato il fenomeno delle buche nelle strade. Interi quartieri sono senza luce e nelle aree cittadine dove non ci sono esercizi commerciali il buio domina incontrastato. Ogni giorno l’Associazione Comitati Civici di Palermo documenta con post e fotografie disastri incredibili. Palermo è un esempio di fallimento integrale dell’urbanistica. A questo dato oggettivo sono andati a sommarsi appalti ferroviari senza fine che hanno accentuato il senso di abbandono della città. Deve fare riflettere il fatto che nemmeno gli arabi che hanno investito nel calcio a Palermo sono riusciti a rilanciare la squadra della città. Almeno fino ad oggi è così. Anche la novità delle ultime settimane – il Molo Trapezoidale nell’area portuale – presentata come una grande occasione di rilancio della città, alla fine sta deludendo, se è vero che sembra un’operazione per i ricchi in generale e per i ricchi che arriveranno con le imbarcazioni di lusso in particolare (qui un nostro articolo).

Il fallimento dell’urbanistica a Palermo è sotto gli occhi di tutti. A questo si aggiunge una povertà dilagante

Ogni tanto per citare un esempio eclatante – sui giornali leggiamo le parole “il mercato della Vucciria“: ma il mercato della Vucciria immortalato in un celebre quadro di Renato Guttuso non c’è più, distrutto da una politica cittadina che non è riuscita nemmeno a salvaguardare l’antico mercato del pesce di Palermo. Tutto questo è avvenuto nell’indifferenza di una città ormai adusa al peggio. I furti negli appartamenti, nelle chiese e dove capita sono all’ordine del giorno. Si susseguono gli assalti ai bancomat delle banche. Sono stati presi di mira anche l’ospedale Civico e il Policlinico universitario dove i ladri hanno rubato i cavi di rame, causando disagi al personale medico e ai pazienti. La povertà e la fame di Palermo, unitamente al degrado, stanno rendendo invivibile la città. Davanti a questo degrado, immancabili, arrivano le richieste di “maggiori controlli”. Cosa si dovrebbe fare? Militarizzare la città? Impedire ai ragazzi di uscire di casa? L’immagine è quella di un gatto che si morde la coda. Le attività commerciali sono le uniche forme di ‘vita’ rimaste in piedi nel capoluogo dell’Isola. E’ vero, ci sono caos, risse e adesso anche spari. ma se tra i ragazzi della città è molto diffuso il crack, se la violenza dilaga pensano veramente di fermare questa deriva – che va avanti da anni – militarizzando la città? L’effetto che si otterrebbe sarebbe la crisi di pub e locali vari. L’urbanistica, gettata fuori dalla porta, rientra dalla finestra: quando una città è trattata male, quando uscendo da casa, invece del ‘bello’, si impatta nella munnizza, nei marciapiedi e nelle strade che cadono a pezzi, nella pressoché totale assenza di servizi, nella sanità pubblica cittadina abbandonata al caos, quando aumenta la povertà, quando in Estate intere aree cittadine diventano forni a microonde perché hanno tagliato tutti gli alberi per fare spazio a un allucinante Tram, quando la dispersione scolastica è sopra la linea di guardia, quando, insomma, il degrado avanza che cosa può maturare nelle giovani generazioni? Felicità? Gioia per la vita? O senso di abbandono? Fanno male i giovani laureati a lasciare la città?

Foto tratta da ilSicilia.it

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