I grillini contro i tagli alla scuola siciliana. Sono gli stessi che quando governavano con Draghi hanno tagliato i fondi all’agricoltura siciliana?

I tagli alle scuole – come i tagli alla sanità pubblica siciliana – sono imposti all’Italia dai massoni & predoni dell’Unione europea dell’euro per imporre all’Italia il pagamento degli interessi sul debito pubblico truffaldino frutto di una monetazione ‘europeista’ da strozzinaggio

I parlamentari regionali siciliani grillini criticano i tagli alla scuola. Lo fanno dimenticando due cose. La prima è che i tagli alla scuola italiana sono cominciati con il Governo di Mario Monti: tagli alla scuola e tagli alla sanità pubblica per pagare le ‘rate’ del debito pubblico truffaldino appioppato all’Italia dall’Unione europea dell’euro grazie a un sistema di ‘monetazione’ da strozzinaggio. La seconda cosa è che le scuole del sud e della Sicilia sono sempre state penalizzate rispetto alle scuole del Nord. Fenomeno che si è accentuato nella cosiddetta Seconda Repubblica. Leggiamo adesso cosa scrivono i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle:

Le dichiarazioni dei parlamentari regionali siciliani grillini

“Più che un piano di dimensionamento scolastico, questo è un vero e proprio attacco alla scuola italiana. Applicando i parametri voluti da questo Governo di centrodestra, anche in Sicilia è andato in scena il triste spettacolo dell’ennesimo taglio ad un servizio base. Colpire le scuole nel nome di un non meglio chiarito risparmio, spogliando i territori di presidi di legalità e formazione, è una mossa irresponsabile le cui conseguenze saranno chiare a tutti nel giro di pochi mesi. La logica dell’abaco e del pallottoliere non può essere applicata alla scuola. Meloni e Schifani puntano a generare una società ignorante, violenta e facilmente influenzabile”. Così parla il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro, che insieme ai colleghi del gruppo parlamentare torna ad incalzare il Governo regionale su una presa di posizione contro il dimensionamento scolastico e l’accorpamento di scuole e dirigenti. Aggiunge la deputata Roberta Schillaci, altra deputata regionale: “Non si può fare cassa sull’istruzione e la cultura soprattutto in un momento storico di degrado socio culturale e in un territorio ad alto livello di dispersione scolastica dove le scuole sono l’unico presidio di legalità e dove manca tutto il resto. Solo a Palermo spariranno ben 17 scuole e l’assessore Turano (Girolamo Turano, assessore regionale con delega alla scuola ndr) non è mai venuto in Commissione Cultura e formazione all’Ars”. C’è anche la parlamentare regionale grillina, Stefania Campo: “Il Governo Schifani – spiega la deputata – non ha nemmeno preso in considerazione le richieste del territorio, che seppur consapevoli dei tagli imposti da Roma, si erano riunite insieme ai sindaci, dirigenti scolastici e rappresentanti genitori per proporre strade alternative che tenessero conto delle peculiarità di ogni singolo plesso scolastico. Invece anche il governo Schifani è andato dritto per la sua strada senza nemmeno cercare di conoscere i territori”.  

Quando i grillini governavano con Mario Draghi e scippavano i fondi europei all’agricoltura siciliana

Proprio oggi abbiamo pubblicato una riflessione dell’ex parlamentare regionale di centrosinistra, Enzo Guarnera: “Determinati provvedimenti, osteggiati dal centrosinistra quando governava il centrodestra – ricorda Guarnera – talora venivano riproposti quando le parti si invertivano. Mi permettevo osservare tale anomalia e mi si rispondeva che bisognava votarli perché adesso “governiamo noi” e ci conviene. Con richiamo alla disciplina di partito o della maggioranza. Mi sono sempre rifiutato di accettare tale logica perversa. Pertanto, talora ho votato contro le proposte della parte politica alla quale aderivo”. C’entra questa considerazione di Guarnera con le critiche dei tre parlamentari grillini ai tagli alle scuole siciliane? Certo che centrano. I grillini hanno governato l’Italia dal 2018 al 2022. Hanno dimenticato le penalizzazioni dei Governi di Giuseppe Conte a carico di Sud e Sicilia? Hanno dimenticato quando un Ministro grillino delle Politiche agricole del Governo di Mario Draghi, Stefano Patuanelli, penalizzava l’agricoltura siciliana? Ricordiamogliele: “Il Ministro Patuanelli scippa alla Sicilia anche i fondi per l’acqua. E grillini e e PD approvano…“. “Fondi per l’agricoltura: le Regioni del Nord vogliono scippare 2 miliardi di euro alle Regioni del Sud e alla Sicilia“. “I grillini manifestano con gli agricoltori siciliani. Sono gli stessi grillini che hanno tagliato i fondi FEARS agli agricoltori di Sud e Sicilia?“. “Lo scippo di fondi agricoli alle Regioni del Sud: perché la proposta dei grillini Patuanelli e Pignatone va respinta“.

Gli esponenti del Movimento 5 Stelle sanno benissimo che i tagli alla sanità pubblica e, per ora, alle scuole del Sud e della Sicilia servono per pagare gli interessi sul debito pubblico

I grillini sanno benissimo che, dagli anni del Governo Monti, con i tagli alla sanità e alla scuola si pagano le ‘rate’ del debito pubblico italiano (leggere interessi sul debito). Prima hanno cominciato a tagliare i fondi alla sanità pubblica del Sud Italia (per la precisione, hanno cominciato togliendo i fondi al Fondo sanitario regionale siciliano a partire dal 2007). Poi i soldi tagliati alla sanità pubblica del Sud non bastavano più e, sempre per pagare il debito pubblico truffaldino hanno cominciato a tagliare fondi anche alla sanità pubblica del Nord Italia. Così oggi tutta la sanità pubblica italiana è con il culo a terra. Con la scuola siamo ancora nella fase in cui tagliano fondi alle scuole di Sud e Sicilia ma tra un po’ cominceranno a tagliare i fondi anche alle scuole del Nord Italia. Parlamentari regionali grillini: potete anche evitare di stracciarvi le vesti per i tagli alle scuole siciliane, perché sono i tagli ai danni della Sicilia che anche voi, quando governavate l’Italia, avete messo in atto penalizzando l’agricoltura siciliana. Proprio ieri sera abbiamo pubblicato un articolo del Segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, che racconta che le ultime due rate del Pnrr sono state utilizzate dal Governo nazionale per pagare gli interessi sul debito pubblico. Con il Governo che invita i Comuni a indebitarsi con la Cassa depositi e prestiti, visto che i soldi del Pnrr non ci sono.

I grillini oggi all’opposizione ricordano certe organizzazioni sindacali sono di ‘sinistra’ quando il loro partito di riferimento è all’opposizione e sinni futtinu della ‘sinistra’ e della Sicilia quando il loro partito governa l’Italia e massacra Sud e Sicilia

I soldi sono finiti, egregi parlamentari regionali grillini: in Italia e anche a Bruxelles. Se l’Italia, con le ultime due rate del Pnrr ha pagato gli interessi sul debito pubblico, la Ue, con i restanti fondi del Pnrr pagherà le spese per la guerra in Ucraina. Chista è a zita, si usa dire in Sicilia. La critica, per l’Italia con l’economia con il culo a terra, va fatta all’Unione europea: e voi grillini, se non ricordiamo male, volevate il referendum sull’euro. Poi siete entrati nella ‘stanza dei bottoni’ e avete cambiato idea: avete governato l’Italia con il PD – che è il partito ‘europeista’ per antonomasia e addirittura con Mario Draghi, che della fallimentare Unione europea è uno dei noti ‘aedi’. Ora ci venite a raccontare che la responsabilità dei tagli alla scuola siciliana è dell’attuale Governo regionale di Renato Schifani! Ma chi vi deve credere tra quelli che, ovviamente, non hanno mai chiuso gli occhi sulle porcate dell’Unione europea? le cose stanno proprio come scrive Enzo Guarnera: quando eravate al Governo partecipavate ai tagli che penalizzavano la Sicilia; ora che siete all’opposizione ‘difendete’ la Sicilia. Proprio come certe organizzazioni sindacali ormai prive di credibilità, oggi seguite solo da ingenui disinformati e, soprattutto, da pensionati disperati che quando il loro partito è all’opposizione sono ‘di sinistra’, mentre quando il loro partito governa l’Italia sinni stannu futtennu della ‘sinistra’ e della Sicilia… cari grillini, ormai vi abbiamo ‘sgamato’, non siete più politicamente credibili.

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