Per un altro anno stranieri, tedeschi in testa, non potranno impadronirsi delle spiagge siciliane. Dopo le elezioni europee verranno cacciati liberisti e globalisti

Dopo la riforma del MES andata a farsi benedire, anche i ‘bandi’ per consentire agli stranieri di mettere le mani sulle spiagge italiane, comprese quelle siciliane, sono stati bloccati. Continua la giusta rivolta contro i tedeschi che cominciano a capire che non potranno più fare quello che vogliono

Si rimane ‘commossi’ nell’osservare con quale impegno, mentre l’Unione europea dell’euro, piano piano, va ‘a buttane’ (variante sicula di ‘andare in rovina’), la Germania cerca di mettere le proprie grinfie in quel poco che resta in Italia di italiano. Abbiamo visto come hanno cercato inutilmente di strappare al Parlamento italiano il Sì alla riforma del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità). Da figli di ottima madre quali sono sempre stati, almeno da Ottone di Bismarck in poi, i tedeschi hanno incassato 26 Sì alla riforma del MES sui 27 Paesi che danno vita alla sempre più scalcagnata Unione europea: mancava solo l’Italia ma per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale i tedeschi l’hanno presa… Insomma, ci siamo capiti. Una bella ‘botta’, perché con i soldi del MES ‘riformato’ – cioè con i soldi degli altri Paesi della Ue – i tedeschi avrebbero risanato un certo numero di loro banche che si trovano, come si usa dire in questi casi, con il ‘culo a terra’. Ma il mancato risanamento delle banche tedesche non è il solo dispiacere dei tedeschi. Un altro sta facendo andare in bestia i teutonici: non essere ancora riusciti ad ‘aggranfare’ le spiagge italiane. Proprio in queste ore le cronache ci regalano uno dei comunicati stampa più divertenti degli ultimi anni. E’ un comunicato che arriva dalla Regione siciliana. Leggiamolo insieme e se i tedeschi vi stanno sui cabbasisi non potete che essere felici.

Il comunicato della Regione siciliana che annuncia lo stop ai bandi europei (ossia stop agli stranieri)

Cominciamo con il titolo: “Concessioni balneari, la Regione differisce la scadenza al 31 dicembre 2024. Schifani e Pagana: «Siamo in linea con la normativa e diamo certezze a imprenditori»”. Schifani e Pagana sono, ovviamente, il presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore al Territorio e Ambiente, Elena Pagana. “Il termine di durata delle concessioni demaniali marittime in Sicilia, in scadenza al 31 Dicembre del 2023 – leggiamo nel comunicato – è differito al 31 Dicembre del 2024. Lo stabilisce un decreto firmato dall’assessore al Territorio e ambiente, Elena Pagana, pubblicato sul sito internet dell’amministrazione regionale (questo il link) e che nei prossimi giorni sarà sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana”. Precisa il presidente Schifani: “Diamo continuità alla gestione delle concessioni e certezze agli operatori in una fase di transizione in cui a livello statale devono essere emanate le indicazioni per procedere alle gare per l’assegnazione delle aree demaniali. È un passaggio fondamentale nei confronti di un settore importante e trainante della nostra economia, che rispecchia, inoltre, quanto previsto dalle norme statali riportare in auge dal pronunciamento della Corte di cassazione”. Aggiunge l’assessore Pagana: “Abbiamo confermato in Sicilia il termine del 31 Dicembre del prossimo anno, previsto dalla legge nazionale. Abbiamo previsto, con un emendamento alla Finanziaria in discussione all’Ars, la possibilità di un ulteriore slittamento alla fine del 2025, nel caso in cui non fosse ancora possibile bandire le gare, così come prevede il milleproroghe. Quanto al futuro, ho istituito in assessorato un tavolo tecnico di coordinamento per affrontare tutti gli aspetti normativi e tecnici della gestione del demanio marittimo regionale e agli ambiti di applicazione della direttiva europea. Dal lavoro di questa task force scaturirà una direttiva operativa dai contenuti chiari e univoci per i concessionari, ma anche per le Capitanerie di porto chiamate alla verifica del rispetto delle norme”.

Non resta che aspettare le elezioni europee di Giugno prossimo per sconfiggere chi vuole continuare a ‘rapinare’ Italia e Sicilia

Con eleganza il Governo regionale siciliano prende atto che il Governo nazionale, all’indicazione europeista’ di “bandire le gare per assegnare le concessioni balneari” – gare che ovviamente verrebbero vinte da soggetti esteri molto danarosi – ha risposto con una variante delle celebri due consonanti e due vocali e ha rinviato al prossimo anno. Ovviamente, la Commissione europea e i massoni che la controllano sbraitano e minacciano procedure d’infrazione e bla bla bla. In realtà, così come per la truffaldina riforma del MES ad uso e consumo dei tedeschi – riforma che tra sei mesi-un anno potrebbe tornare all’esame del Parlamento italiano – anche per i bandi relativi alle concessioni balneari se ne riparlerà tra sei mesi-un anno. Questo avverrà dopo le elezioni europee previste per Giugno del prossimo anno. A questo punto potrebbe essere cambiato tutto. Come certamente saprete, tutti in partiti che nei 27 Paesi Ue hanno i cabbasisi pieni dell’attuale Commissione europea; che hanno i cabbasisi pieni della guerra in Ucraina; che hanno i cabbasisi pieni delle politiche ‘green’ (che non sono altro che grandi e truffaldine buttanate); che hanno i cabbasisi pieni delle politiche agricole che penalizzano gli agricoltori europei; che hanno i cabbasisi pieni degli europarlamentari che si portano a casa i milioni di euro con i sacchi e mettono a tacere i magistrati che cercano di sbatterli in galera; che vogliono fare chiarezza sull’acquisto dei vaccini e, in generale, sulla gestione del Covid; insomma tutti gli europei che non ne possono più dell’attuale Ue – partiti politici e cittadini – si stanno coalizzando per vincere le elezioni europee di giugno. Non si tratta solo dei classici ‘populisti’ ma anche di partiti e semplici elettori di destra e di sinistra che vogliono la fine dell’attuale Unione europea. Se vinceranno sarà una liberazione.

Come scriviamo da tempo, non è da escludere che gli attuali ‘europeisti’ rinviino le elezioni europee

Se questi partiti vinceranno le elezioni europee cambieranno alcune cose: il nuovo Parlamento europeo eleggerà una nuova presidenza della Commissione europea che smonterà, pezzo dopo pezzo’, le bugie raccontate su pandemie e vaccini; verranno eliminate le truffe commerciali ultra liberiste contro gli agricoltori europei; si riscriveranno le politiche ambientali per tutelare l’ambiente e non, come avviene oggi, per favorire chi deve fare ‘operazioni’ nel nome del ‘green’; verranno smantellati liberismo e globalismo economico e ogni Paese europeo tornerà ad essere padrone dei propri beni e del proprio futuro; finiranno gli aiuti all’Ucraina e si cercherà un accordo di pace con la Russia e con la Cina, magari con il placet di un nuovo presidente degli Stati Uniti d’America che non dovrebbe più essere il solito ‘truffaldo’ ‘Democratico guerrrafondaio. Ovviamente, il Patto di stabilità diventerà carta straccia mentre il MES ‘riformato’ i tedeschi potranno infilarselo dove sanno. E cambieranno i vertici burocratici di tutti gli uffici dell’Unione europea. Non ci credete? Certo, potrebbero anche rinviare le elezioni per fare eleggere il nuovo presidente della Commissione europea dal vecchio Parlamento europeo che resterebbe in carica. Gli attuali ‘eurocrati’, predoni fino al midollo, sono capaci di tutto. Ma succederebbe un gran casino. E potrebbe succedere, come scriviamo da tempo.

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