Progetto Contract, la Cgil ricorre al Tribunale contro l’impresa Todaro per recuperare gli stipendi dei lavoratori. Ma di quale opera si tratta? E’ un segreto?

E’ una di quelle notizie che si sanno ‘a prescindere’?

Titolo di un comunicato della Fillea Cgil Palermo: “Progetto Contract, la Fillea ricorre al Tribunale: avviate le ingiunzioni di pagamento nei confronti dell’impresa di Todaro per recuperare gli stipendi di una decina di lavoratori edili“. Seguie il comunicato: “Da più di un anno la Progetto Contract srl paga in ritardo le retribuzioni ai suoi lavoratori edili. Nel settembre scorso la Fillea Cgil Palermo aveva denunciato il sistematico mancato pagamento delle spettanze e annunciato di voler intraprendere iniziative legali.  Adesso, dopo mesi di attese e promesse, si è passato alle vie di fatto, con un’iniziativa legale, per recuperare le somme. Sono partite oggi le prime richieste al Tribunale per le ingiunzioni di pagamento da parte di una decina di operai della Progetto Contract srl, che deve ai suoi dipendenti alcune mensilità, il trattamento di fine rapporto  oltre ad alcuni mesi di accantonamento in cassa edile”. “È ormai da un anno che nel settore edile attraversiamo un’intensa fase vertenziale, successiva all’esplosione della bolla dei cosiddetti superbonus –  dichiara Pietro Ceraulo, segretario generale della Fillea Cgil di Palermo -. Abbiamo affermato a più riprese che, pur dopo un importante rilancio del settore, si è determinato un momento di difficoltà delle imprese che sta ricadendo tutto sulle spalle dei lavoratori, come spesso accade nelle dinamiche sociali vissute tra chi ha maggior potere e chi ne ha di meno. In tale contesto si inscrive perfettamente la vicenda della Progetto Contract srl, che vede decine di famiglie ancora in attesa delle proprie spettanze, maturate con duro lavoro”.

Non crediamo che sia ‘scortese’ chiedere di quale opera si tratti, se è privata o pubblica. E, se pubblica, è magari una di quelle opere che va avanti da anni e anni

Ancora il comunicato: “La Fillea ha rigettato la proposta di dilazione dei pagamenti avanzata dall’impresa. ‘Abbiamo ricevuto da parte della società e del suo amministratore unico, Giuseppe Todaro una proposta di dilazione dei pagamenti che i lavoratori hanno ritenuto giustamente irricevibile, poiché avrebbe permesso un recupero delle somme solo a luglio 2024, nella migliore delle ipotesi’, dichiarano Andrea Manerchia e Fabio Pace della Fillea Cgil Palermo. Gli operai sono rimasti ‘scoraggiati e sfiduciati’ dal mancato rispetto delle promesse, per mesi. ‘Non è in alcun modo accettabile – aggiungono Manerchia e Pace – che chi lavora tutti i giorni con fatica debba pensare al proprio salario non come a un diritto sacrosanto ma come una spesa differibile soprattutto da parte di chi, peraltro, ricopre anche incarichi di rilievo pubblico in questa città’. Da qui la decisione del sindacato degli edili e dei lavoratori  di procedere con i  legali della Fillea per  richiedere al Tribunale l’emissione di decreti ingiuntivi “per poter finalmente veder rispettato il proprio diritto a una retribuzione certa, equa e dignitosa. A settembre la Fillea aveva chiesto un incontro presso l’Ispettorato del Lavoro, al quale l’impresa non si era presentata. ‘Può essere fisiologico un momento di crisi aziendale, tuttavia siamo stanchi di vedere considerate le retribuzioni dei lavoratori come una spesa ampiamente differibile nel bilancio di un’azienda – dichiara Pietro Ceraulo, segretario generale della Fillea Cgil Palermo -. La nostra battaglia in difesa di un lavoro equo, dignitoso e ben retribuito non si ferma e oggi sono molteplici le vertenze avviate contro chi crede di poter accollare il rischio di impresa sulle spalle dei lavoratori”. Così, per curiosità, questi lavoratori in quali cantieri sono impegnati? Dove hanno lavorato e lavorano, se lavorano ancora? Qual è l’opera in costruzione? E’ un’opera privata? E’ un’opera pubblica? E se è un’opera pubblica qual è? E’ per caso una delle tante opere pubbliche siciliane che va avanti da anni e anni? Non ci sembrano notizie di poco conto. O no? Quando ne sapremo di più informeremo i nostri lettori.

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