Pronta nel Parlamento europeo una risoluzione per privare l’Ungheria del diritto di voto e sbloccare così 50 miliardi di euro per l’Ucraina

Di fatto l’Unione europea con la ‘sponda’ del Parlamento europeo sta aggirando un principio cardine della stessa Ue: l’unanimità dei 27 Paesi Ue su Trattati e leggi

L’Unione europea piano piano va in frantumi. Mentre la Polonia, come racconteremo tra un po’ in un altro articolo, è sull’orlo di una guerra civile, il Parlamento europeo sta lavorando per privare l’Ungheria di Viktor Orban (nella foto sopra tratta da Il Fatto Quotidiano) del diritto di voto al Consiglio dell’Unione europea. Agli atti ci sono già le firme di 120 parlamentari europei necessari per una petizione volta a bloccare l’Ungheria. Ricordiamo che l’Ungheria si è opposta all’erogazione di 50 miliardi di euro di aiuti all’Ucraina. Cosa, questa, che ha fatto imbestialire gli americani, che controllano a bacchetta la Ue. Così dagli Stati Uniti è arrivato l’ordine ai vertici dell’Unione europea: trovate il modo di fare arrivare i 50 miliardi di euro all’Ucraina. Come scriviamo spesso, gli americani vogliono sì che la guerra in Ucraina continui, ma i soldi per andare avanti nella guerra contro la Russia li debbono tirare fuori i 27 Paesi della Ue. Da qui la mossa del Parlamento europeo per privare l’Ungheria del diritto di voto al Consiglio Ue. Il provvedimento blocca-Ungheria dovrebbe essere inserito nella risoluzione del Parlamento europeo contro l’Ungheria che dovrebbe essere esaminata e approvata la la prossima settimana.

Per obbedire a un ordine americano la Ue si sta ‘auto-incaprettando’

Per obbedire a un ordine americano l’Unione europea non solo si deve ‘auto-incaprettare’ regalando all’Ucraina altri 50 miliardi di euro che impoveriranno ancora di più i Paesi della stessa Ue ma deve anche aggirare, per giunta con un voto del Parlamento europeo, uno dei capisaldi dell’Unione europea, ovvero l’unanimità. Ricordiamo che Trattati, leggi, regolamenti e via continuando debbono essere approvati dai Parlamenti dei 27 Paesi dell’Unione europea. Anche la presenza di un solo “No” blocca tutto. Non potendo cambiare le regole del gioco i massoni che controllano l’Unione europea stanno aggirando le attuali prescrizioni inibendo il diritto di voto dell’Ungheria. Lo possono fare? No. Ma lo faranno lo stesso scaricando la responsabilità sul Parlamento europeo. Con la scusa che “i Parlamenti si autodeterminano”: in pratica, diranno che a bloccare l’Ungheria è stato un voto democratico del Parlamento europeo.

Non è la prima volta che il principio dell’unanimità diventa carta straccia. E’ successo con il CETA

Ricordiamo che non è la prima volta che nell’Unione europea la prescrizione dell’unanimità diventa, sostanzialmente, carta straccia. E’ successo negli anni della precedente Commissione europea, quando poco meno della metà dei Paesi che danno vita alla Ue si sono rifiutati di approvare il CETA, un accordo commerciale truffaldino tra Unione europea e Canada. Il CETA era sponsorizzato dalle multinazionali e dagli americani. In questo caso la Commissione europea non ha nemmeno coinvolto il Parlamento europeo come sta avvenendo oggi con l’Ungheria: ha applicato il CETA dimostrando che la Commissione europea, se vuole, può violare le leggi europee senza che nessuno possa avviare ‘procedure di infrazione’ e comminare ‘multe’. Stupidi sono i Governi dei Paesi che si preoccupano delle procedure di infrazione e che, addirittura!, pagano le multe. Per tornare al blocco dell’Ungheria, inizialmente gli ‘eurocrati’ avevano pensato a un prestito garantito dal 27 Paesi Ue. Ma il provvedimento è apparso lungo, perché bisognava stabilire la somma che ogni Paese dell’Unione avrebbe anticipato. Così è stata presa la scorciatoia del voto del Parlamento europeo.

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