Qualità delle patate e delle cipolle italiane “insufficienti”. Possibile? Intanto l’Italia è invasa da patate olandesi, francesi e tedesche. E da cipolle polacche

Ad affermare che in commercio ci sono poche patate e e poche cipolle italiane e che la qualità inizia ad essere insufficiente è il quotidiano dell’ortofrutta italiana ITALIAFRUIT NEWS

Mentre infuria la protesta degli agricoltori italiani scopriamo che gli stessi agricoltori del nostro Paese non sarebbero in grado di produrre patate e cipolle in grado di soddisfare gli standard richiesti dai consumatori italiani. Possibile? Dobbiamo veramente pensare che gli agricoltori del Belpaese, dalle Alpi alla Sicilia, non sanno coltivare patate e cipolle che incontrano il gusto dei cittadini italiani? Eppure a dare questa notizia non è un mezzo di informazione qualunque ma ITALIAFRUIT NEWS, IL giornale online dell’ortofrutta italiana. “Per patate e cipolle italiane – leggiamo nell’articolo di ITALIAFRUIT NEWS – si vive una fase di stallo, con pochissimo prodotto in commercio e la qualità che inizia a essere insufficiente”. Avete letto bene: “La qualità che comincia ad essere insufficiente”. Il giornale intervista Sebastiano Vendramin, venditore dell’azienda agricola Lusia, che opera al mercato di Treviso. “Stiamo trattando prodotto proveniente da Olanda, Francia, Germania e Polonia – dice Ventramin -. Il prodotto italiano, infatti, attualmente non può soddisfare la filiera. I consumatori negli ultimi anni sono più consapevoli sulla qualità merceologica e, soprattutto, sulle esigenze in base alla destinazione d’uso. Infatti, così, il mercato della patata si è segmentato tantissimo”. (sopra, foto di patate e cipolle tratta da 123RF)

Ma davvero gli agricoltori italiani non sanno produrre patate e cipolle per soddisfare le richieste dei consumatori italiani? Che fine hanno fatto le patate siciliane e campane?

Che significa “il prodotto italiano attualmente non può soddisfare la filiera”? A questa domanda dovrebbero rispondere gli agricoltori italiani. Nell’articolo si legge che i consumatori italiani apprezzano molto le patate olandesi e le patate francesi. Mentre per le cipolle sarebbero molto richieste quelle prodotte in Polonia. Che in Italia gli agricoltori non siano in grado di produrre patate di qualità ci giunge nuova. Per quello che noi sappiamo, la patata, nel nostro Paese, si coltiva da Nord a Sud passando per il Centro. La produzione di patate in Italia, sempre per quello che sappiamo, copre quasi tutto l’anno. Sappiamo che c’è la patata a ciclo precoce, che si coltiva nelle aree insulari e meridionali. La raccolta, se non ricordiamo male, avviene tra Febbraio e Giugno. Sempre se non ricordiamo male, questa patata viene definita ‘Primaticcia’ o ‘Novella’. Si coltiva dalla Sicilia fino alla Campania. Possibile che gli agricoltori di Sud e Sicilia non coltivino più la patata ‘primaticcia’? Se è così, perché? Poi c’è il ciclo comune, la patata che si semina a Febbraio e si raccoglie da giugno a ottobre. Poi c’è la patata a ciclo bisestile che si coltiva sempre nelle aree insulari e meridionali: prodotto molto apprezzato – o che era molto apprezzato – dai consumatori perché consente ai consumatori di avere patate fresche anche in Inverno. Noi sappiamo che in Sicilia si coltivano circa 10 mila ettari di terreno a patate. Che succede? Non si coltivano più?

Che fine hanno fatto le patate calabresi, pugliesi e dell’Emilia Romagna?

Anche in Calabria ricordiamo una produzione di patate su circa 3 mila e 500 ettari. Con punte di eccellenza: è il caso della patata della Sila conosciuta in tutta l’Europa. E’ sparita anche la patata calabrese? Importanti coltivazioni di patate le ricordiamo anche in Puglia, tra Bari, Lecce, Manfredonia e Polignano al mare. Sparita anche la patata pugliese? Per quello che ci risulta nel Lazio non hanno mai smesso di coltivare la patata per il consumo interno. E’ finita anche questa? Pure in Abruzzo la coltura della patata è presente e viene utilizzata sia per il consumo fresco, sia per l’industria. la patata è scomparsa anche in Abruzzo? In Emilia Romagna hanno anche la patata DOP: l’alluvione ha complesso anche questa coltura? Anche in Veneto e Trentino si coltivano patate anche se le quantità non sono significative. Quello che ci chiediamo e chiediamo è: veramente l’Italia non è in grado di produrre patate e le deve importare da Olanda e Francia?

Che l’Italia non produca cipolle per il mercato non ci crediamo proprio

E la cipolla? Dire che siamo stupiti nell’apprendere che i nostri agricoltori italiani non riescono a fornire le cipolle ai consumatori italiani ci lascia basiti, perché la cipolla è un elemento fondamentale della cucina italiana. Noi conosciamo tante varietà di cipolla italiane diffuse nelle Regioni del Nord, del Centro e del Sud. QUI TROVARE UN ARTICOLO CON 31 NOTE VARIETA’ DI CIPOLLE ITALIANE. Le prodizioni di cipolle italiane sono così ininfluenti da costringere i commercianti a importarle dalla Polonia? Ma dobbiamo credere che gli agricoltori italiani, nel coltivare le cipolle, sono meno bravi degli agricoltori polacchi? O sotto c’è qualcosa che non sappiamo? Forse dovrebbero essere gli agricoltori italiani delle Regioni dove si coltivano le cipolle a dire come stanno le cose.

Un commento

  1. In Italia, oltre alla qualità dei terreni e del clima, ci sono delle correnti d’aria che danno ai prodotti agricoli caratteristiche uniche che il mondo ci invidia. I depistaggi, di conseguenza, sono normali. É INVIDIA!

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