Dimissioni del Ministro Lollobrigida per mandare un chiaro segnale al Governo Meloni. La protesta degli agricoltori dilaga in Italia e in Europa

Gli avversari degli agricoltori italiani in lotta sono la Commissione europea, il Parlamento europeo e, in Italia, il Governo nazionale, Coldiretti e CIA, due organizzazioni agricole che non rappresentano gli agricoltori

La protesta degli agricoltori dilaga in tutta l’Italia. Dalle Alpi alla Sicilia i trattori stanno invadendo autostrade, strade e vie e piazze delle città. La protesta è cominciata in Germania e si va diffondendo in tutta l’Europa, dall’Olanda alla Polonia, dalla Francia al Belgio. La prima protesta, in realtà, è nata lo scorso anno in Olanda in Primavera, contro il progetto del Governo olandese europeista di smantellare circa 30 mila allevamenti animali. Sotto questo profilo, Verdi olandesi e Verdi tedeschi sono sulla stessa lunghezza d’onda. Poi, nell’Estate dello scorso anno, è arrivata la protesta nei Paesi dell’Est europeo – Romania, Ungheria, Bulgaria, Slovacchia e Polonia contrari al grano proveniente dall’Ucraina. Lo scorso Dicembre la protesta ha preso piede in Germania contro il Governo del Cancelliere Olaf Scholz, che ha deciso di scippare dalle tasche degli agricoltori tedeschi circa 3 miliardi di euro; non è vero che il Governo Scholz ha ritirato i provvedimenti che penalizzano gli agricoltori tedeschi, al contrario, il Cancelliere tedesco ha deciso di sfidare la piazza. Gli agricoltori tedeschi polemizzano duramente anche contro i Verdi che governano il loro Paese con i Socialdemocratici e i Liberali. Come i Verdi olandesi, i Verdi tedeschi vorrebbero sbaraccare la zootecnia animale. Ricordiamo che è in Germania, in Olanda e nella Mitteleuropa in generale che nasce l’idea di sostituire i tradizionali allevamenti animali con carne sintetica e insetti a tavola.

Le dichiarazioni di Danilo Calvani, presidente dei Comitati Riuniti Agricoli (CRA). Il VIDEO della manifestazione di agricoltori dell’Alto Belìce a San Cipirrello

Oggi la protesta si sta strutturando anche in Italia. Perché diciamo che si sta strutturando? Lo spiega il presidente dei Comitati Riuniti Agricoli (CRA), Danilo Calvani (Foto sopra tratta da Meridiana Notizie) su RUMINANTIA Libero confronto d’idee: “In meno di quindici giorni siamo riusciti a mettere in piedi tutto ciò. Abbiamo iniziato ad organizzarci con gruppi WhatsApp e Facebook, per poi individuare dei referenti regionali ed incontrarci sul territorio. Siamo stanchissimi ma soddisfatti, e questo è solo l’inizio. Tra tre o quattro giorni le proteste raggiungeranno la loro massima espressione, non posso dirvi di più ma avrete modo di vederlo”. La protesta è indetta ad oltranza contro le politiche agricole dell’Unione europea e contro il Governo nazionale. La protesta degli agricoltori italiani è iniziata Lunedì 22 Gennaio con manifestazioni a Bologna, Pisa, Ferrara, Verona,. Firenze, Roma, Milano, Torino, Cuneo, Vercelli, Frosinone, Latina, Viterbo, Spoleto, Bastia Umbra, Grosseto, Pescara, Ancona, Civitanova Marche, Napoli, Catanzaro, Crotone, Lametia Terme, Noci e Marsala. La Sicilia è stata la prima Regione italiana dove gli agricoltori sono scesi in piazza. Una protesta, quella siciliana, che prosegue in modo spontaneo. Oggi sono previsti presidi in varie parti dell’Isola. All’inizio la protesta ha interessato gli agricoltori della Sicilia occidentale, piano piano anche gli agricoltori della Sicilia orientale di vanno svegliando. In questo momento è in corso una grande manifestazione di agricoltori dell’Alto Belìce a San Cipirrello (qui il video). Un merito che va a tutti gli agricoltori siciliani di questa zona e, in particolare, al battagliero Lorenzo Giocondo.

Lotta senza quartiere ai ‘Signori del fotovoltaico’: le dichiarazioni di Franco Calderone

E’ importante sottolineare che si protesta anche contro le organizzazioni agricole – segnatamente Coldiretti e CIA – che invece di difendere gli agricoltori hanno fiancheggiato l’attuale e i passati governi italiani. Del resto, la Coldiretti, con il presidente Ettore Prandini, in un video, si è chiamato fuori dall’attuale protesta popolare. E ha perfettamente ragione, perché la protesta è anche contro la sua organizzazione che non rappresenta gli interessi degli agricoltori italiani. “Tutta l’agricoltura italiana è in rivolta – dice Franco Calderone (foto sopra), tra i protagonisti dell’agricoltura in Sicilia -. Stiamo scoprendo che l’assalto ai fondi agricoli da parte dei ‘Signori dei pannelli fotovoltaici’ non riguarda solo la Sicilia e il Sud ma tutta l’Italia. E notiamo anche un altro elemento inquietante comune a tutta l’agricoltura italiana. Questi ‘Signori’ del fotovoltaico appoggiati dall’Unione europea e dall’attuale Governo italiano non vogliono piazzare i pannelli fotovoltaici nelle aree industriali abbandonate e, in generale, nelle zone non agricole; grazie alla crisi economica che colpisce l’agricoltura italiana tutta, questi ‘Signori’ vogliono prendere in affitto o acquistare i terreni agricoli per eliminare l’agricoltura. E’ questo il vero strumento che l’Unione europea sta mettendo in campo: sostituire l’agricoltura italiana con i pannelli fotovoltaici per farci mangiare prodotti agricoli esteri di pessima qualità e per eliminare gli allevamenti di animali da sostituire con insetti a tavola e carne sintetica. E da qui che bisogna partire per combattere l’attuale Unione europea, l’attuale Governo italiano e le Regioni che usano i fondi pubblici per smantellare l’agricoltura. Emblematica la sacrosanta protesta degli agricoltori dell’Emilia Romagna che contestano il loro Governo regionale che li vuole pagare per farli restare a casa”.

Oggi gli agricoltori italiani debbono chiedere le dimissioni del Ministro delle Politiche agricole Francesco Lollobrigida. Ricordiamoci che la scorsa Estate, mentre i Paesi dell’est Europa bloccavano le importazioni di grano ucraino a basso prezzo, il Governo italiano, per favorire l’industria, ha fatto il pieno di grano ucraino e grano canadese

Che fare, allora? Serve un coordinamento tra tutti gli agricoltori che protestano in Italia. Gli avversari dichiarati sono l’Unione europea – Commissione europea e Parlamento europeo – il Governo italiano e le organizzazioni agricole, in testa Coldiretti e CIA. Su Confagricoltura attendiamo di capire, perché Confagricoltura di Viterbo e Rieti si è già schierata con gli agricoltori che protestano. In Sicilia, ad esempio, da quando Ettore Pottino non è più presidente Confagricoltura è praticamente scomparsa. Cari agricoltori italiani che protestate: sapete cosa dicono di voi i politici? Che la vostra protesta è un fuoco di paglia. Che siete lo strumento di qualche partito, che state lavorando per i voti in vista delle elezioni europee di Giugno. A nostro modesto avviso, in questa fase serve una risposta forte a chi sta snobbando il Movimento di agricoltori. Ovvero la richiesta di dimissioni del Ministro delle Politiche agricole Francesco Lollobrigida (foto sopra tratta da la Repubblica). Dobbiamo ricordare che questo signore, nei mesi scorsi, mentre montava la protesta dei produttori di grano dell’Europa dell’est contro il grano ucraino a basso prezzo che ‘ammazzava’ le produzioni europee di grano, è rimasto zitto. Un silenzio che ha favorito l’industria italiana che ha acquistato grano ucraino a man bassa e anche grano canadese. Il risultato è stato il crollo del prezzo del grano italiano. Tutti gli agricoltori italiani, e non soltanto i produttori di grano duro di Sud e della Sicilia, debbono chiedere le dimissioni del Ministro Lollobrigida. La richiesta di dimissioni del Ministro Lollobrigida darebbe forza a tutto il Movimento di protesta degli agricoltori italiani. Anche per dissociarsi da un Governo nazionale che, al pari dell’Unione europea, sta distruggendo l’agricoltura italiana. Del resto, è stata la stessa Giorgia Meloni ad affermare che, a suo avviso, il futuro di Sud e Sicilia è fatto di pannelli fotovoltaici per fornire energia all’industria italiana e magari europea. Questo Governo va combattuto cominciando a chiedere le dimissioni dell’attuale Ministro Lollobrigida.

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