Quando nel 2016 gli agricoltori della piccola Vallonia (‘entità’ del Belgio) si ribellarono in solitudine all’Unione europea contestando il grano canadese e il CETA

E’ doveroso ricordare questa protesta che venne ignorata dall’informazione (e questa non è una sorpresa) ma anche dal mondo agricolo europeo

Oggi quasi tutta l’agricoltura europea è in rivolta. Come scrive scenarieconomici.it anche il Belgio si è unito alla protesta. Volendo fare un po’ di storia, i primi agricoltori europei che si sono ribellati alla dittatura dell’Unione europea sono stati proprio i belgi e, precisamente, gli agricoltori della Vallonia, 3,6 milioni di abitanti, una delle ‘entità’ del Belgio. Questo è avvenuto nel 2016. Gli agricoltori della Vallonia, in solitudine, sono stati i primi a dire un grande “NO” al grano (durio e tenero) canadese e alle lenticchie canadesi. Già allora era noto che nelle aree fredde e umide del Canada il grano e le lenticchie non riescono a maturare naturalmente per mancanza di Sole, così la maturazione viene indotta artificialmente con il glifosato. Gli agricoltori denunciavano anche la presenza di micotossine nel grano trasportato con le navi dal Canada in Europa. Gli agricoltori della Vallonia sono stati i primi a ribellarsi. Nel 2016 il glifosato veniva prodotto e commercializzato nel mondo in massima parte dalla Monsanto, una multinazionale americana che qualche anno dopo di sarebbe fusa con la tedesca Bayer. (sopra foto tratta da Ufficio belga per il turismo)

I canadesi sono furbi: esportano in Europa i loro prodotti agricoli, in alcuni casi di pessima qualità, ma quando debbono importare prodotti nel proprio Paese effettuano mille controlli

Per qualche mese la piccola Vallonia ha di fatto bloccato l’accordo tra Unione Europea e Canada, il CETA, scatenando un ‘gran casino’. Si tratta di un accordo commerciale che prevede l’abolizione della quasi totalità delle tasse sui commerci fra Canada e i Paesi della UE: accordo che favorisce l’industria e penalizza una parte dell’agricoltura europea. Ricordiamo una dichiarazione della parlamentare socialista della Vallonia, Olga Zrihen, “Non siamo anti-atlantisti, né siamo contro il libero scambio. La nostra non è un’opposizione al Canada, perché l’assenza di garanzie che denunciamo nel trattato vale anche per la società civile canadese”. Un modo elegante per dire ai canadesi: voi siete dei furbacchioni: a noi volete rifilare produzioni pessime, però quando si tratta di esportare i nostri prodotti in Canada chiedete mille garanzie (come potete leggere qui). I socialisti della Vallonia, in parole potere, chiedevano le garanzie sul lavoro e sulla salute che i governanti canadesi chiedono per la propria popolazione. Tra l’altro, in quei giorni non mancarono le voci che sottolineavano il fatto che l’accordo tra Ue e Canada favoriva l’esportazione delle automobili europee penalizzando l’agricoltura (come potete leggere qui).

Gli agricoltori della Vallonia sono stati i primi in Europa a contestare il grano canadese

La Vallonia è stata l’apripista. Anche se il Governo Belga, alla fine, ha costretto gli agricoltori valloni ad accettare il CETA, le proteste di questa piccola ‘entità’ del Belgio hanno aperto gli occhi ad altri Paesi dell’Unione europea, che si sono rifiutati di approvare il CETA. In quei giorni è mancata la protesta corale degli agricoltori che c’è oggi. Tant’è vero che la Commissione europea dell’epoca, fregandosene delle leggi europee, che per l’approvazione dei Trattati, compresi quelli commerciali, prevedono l’unanimità dei Paesi dell’Unione europea, che allora erano 28 (allora il Regno Unito faceva ancora parte dell’Unione europea), ha approvato il CETA in deroga. Siccome gli affari del CETA interessavano gli Stati Uniti d’America, che stanno dietro al Canada, la Ue si è ‘inchinata’ agli americani, come sta facendo oggi, se è vero che per ‘ordine’ degli USA sta pagando i costi della guerra in Ucraina. Se nel 2016 gli agricoltori europei avessero appoggiato la protesta della piccola Vallonia, ebbene, oggi l’Europa non sarebbe invasa dal grano canadese, dalle lenticchie canadesi e da altri prodotti agricoli e zootecnici canadesi. Per essere precisi, il grano canadese arrivava in Europa dal 2006, da quando la Ue ha innalzato i limiti relativi alla presenza di contaminanti nel grano ma, come già ricordato, gli agricoltori valloni contestavano il grano canadese al quale, sei anni prima, il Governo regionale siciliano aveva aperto le porte ‘silurando’ l’allora dirigente generale della regione, Cosimo Gioia, che stava provando a introdurre i controlli sul grano estero che arrivava nella nostra Isola. Questa è un’altra storia che racconteremo in modo più approfondito in un altro articolo. Oggi vogliamo ricordare i valorosi agricoltori valloni ai quali gli agricoltori europei di oggi dovrebbero tributare un grande grazie.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *