Se a compiere la strage a Mosca è stato l’Isis perché i Paesi del cosiddetto Occidente si stanno “cacando sotto” per la paura?

“Male non fare, paura non avere”. Ma se hai fatto del male…
Foto tratta da iStock

Siamo già entrati nelle giornate pasquali, Domenica prossima ricorderemo con gioia la Resurrezione di Gesù. Ma in giro, di gioia, ce n’è poca. C’è tanta tristezza in Russia, dopo l’eccidio di Mosca. Ma la cosa che colpisce è la grande paura che si registra nei Paesi occidentali. Americani, ‘europeisti’ e occidentalume vario pensavano veramente che il presidente della Russia, Vladìmir Putin, e i cittadini di questo Paese si sarebbero bevuti la balla dell’Isis che organizza e mette in pratica la strage a Mosca? A parte la Germania, dove i Socialdemocratici sono dai tempi della signora Angela Merkel alleati di ferro di Russia e Cina, nel resto dell’Unione europea, nel Regno Unito, negli Stati Uniti d’America, in Canada, in Giappone via via continuando, in questo momento, come si usa dire in Sicilia, ‘si stanno cacando le mutande’. Tutti, dal primo all’ultimo, mettono nel conto gli attacchi terroristici. Fanno intendere che anche loro temono attacchi terroristici dell’Isis. In realtà non è dall’Isis che si aspettano qualcosa di terribilmente brutto. Sanno che la Russia di Putin, per dirla in siciliano, parra picca a ‘mpiccica ruru… In altre parole, Putin non parla, non invia avvertimenti tipo il messaggio inviato dagli americani ai russi prima dell’eccidio di Mosca… No, Putin quando è il momento, agisce. Punto.

La brutta notizia – per l’Occidente – è che quando i russi parlano di legami tra i terroristi che hanno colpito nell’auditorium di Mosca e l’Ucraina parlano anche dell’Occidente alleato dell’Ucraina

Al di là delle minchiate raccontate in queste ore dai media occidentali – è stato l’Isis, la Russia è nel mirino dell’Isis, la guerra in Siria, l’attentato di Mosca rivendicato dall’Isis, ci sono i video a cura dell’Isis e bla bla bla – in Occidente i ‘capi’ sanno benissimo come sono andate le cose: e sanno che il conto da pagare sarà salato, molto salato. Quello che non sanno – e non lo sapranno mai, o meglio, lo sapranno solo a cose fatte – è quando arriverà la risposta russa. L’unica cosa che sanno, e non sbagliano, è che saranno, come dire? augelli senza zucchero. In queste ore gli occidentali esorcizzano. Ci sono quelli che dicono: ma che interesse avrebbe l’Ucraina ad uccidere la popolazione russa? Come se non ci fosse una guerra! Ci sono i più ‘colti’: da anni l’Isis coltiva sentimenti anti-russi, Isis di qua, Isis di là. Ma dove? Quando? Parlano, parlano, parlano. Ma, sotto sotto, tremano. Qualcuno, osservando la moltiplicazione dei bombardamenti russi in Ucraina spera: magari i russi pensano che siano stati solo gli Ucraini e noi ce la scansiamo, dimenticando che i russi hanno incrementato le bombe in Ucraina alcuni giorni prima della strage di Mosca. Insomma, la brutta notizia – per l’Occidente – è che quando i russi parlano di legami tra i terroristi e l’Ucraina parlano anche dell’Occidente alleato dell’Ucraina.

‘U carvuni s’un tinci mascaria: questa è la formula che l’Occidente ha applicato a Putin. Ma ora ‘u mascariatu potrebbe reagire

Le scene di queste ore ricordano una frase pronunciata un giorno dallo scrittore Leonardo Sciascia: “Prima li chiacchierano, poi dicono che sono chiacchierati”. Si riferiva al fatto che prima alcuni mezzi di informazione gettavano ombre su personalità invise al potere (in siciliano si dice mascariare: che significa lanciare accuse false) e poi dicevano che tali personaggi erano “chiacchierati”. Erano – lo ribadiamo – accuse palesemente false: ma se tutti raccontano bugie su questa o quella persona, si sa, poi la bugia diventa orwellianamente una verità. Sempre in Sicilia si usa dire: ‘U carvuni s’un tinci mascaria. Ti accuso con falsità che noi trasformeremo in verità: diventerai un mascariato. E così stanno facendo i mezzi d’informazione occidentali su Putin: hanno cominciato a mascariarlo quando gli americani hanno fatto esplodere la guerra in Ucraina nell’illusione di frenare la crisi dell’area del dollaro: è un delinquente, un criminale, un pazzo, è malato, sta morendo e qualcuno ha detto anche che il presidente della Russia era morto. Tutte minchiate con il botto. Ora la parola d’ordine occidentale è: appioppare all’Isis la responsabilità dell’attentato a Mosca. Televisioni, radio, giornali di regime: tutti a cantarsela e a suonarsela. Ma, per dirla con un grande leader comunista, “La scure è ai piedi dell’albero, l’albero cadrà…”.

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