Siciliani Liberi all’attacco: i 18,5 miliardi di euro della terza rata non sono stati erogati da Bruxelles: sono soldi chiesti in prestito agli italiani con il Btp “Valore”

di Ciro Lomonte

In Italia sono collassate le attività produttive e sono crollate le entrate. Anche l’Unione europea è messa male

Ha suscitato grande eco l’analisi di Siciliani Liberi con cui abbiamo mostrato concretamente l’inganno politico del Pnrr. Attraverso l’esempio del mancato acquisto a fine 2023 di 125 bus elettrici con oltre 80 milioni di euro del Pnrr “assegnati” al Comune di Palermo dal Ministero a fine 2021, abbiamo mostrato come il Pnrr sia una scatola vuota. Naturalmente, è così in tutta Italia. Non c’è stato alcun versamento da parte di Bruxelles della agognata terza rata da 18,5 miliardi: quello è il denaro chiesto in prestito alle famiglie con il redditizio Btp “Valore”, su cui il Tesoro dovrà pagare pesanti interessi superiori al 4%. Esattamente come Roma, Bruxelles non ha più un centesimo. Ma, a differenza di Roma, Bruxelles non può indebitarsi. Il Governo italiano, nei primi 7 mesi del 2023, ha fatto 135 miliardi di deficit: come durante l’emergenza sanitaria del 2020. Questo enorme squilibrio fra entrate e spese non dipende da una riduzione delle tasse: aumentate nello stesso periodo di 24 miliardi a causa dell’enorme inflazione che gonfia gli introiti Iva a livelli mai visti, ma dal collasso delle attività produttive. Che costringe il Governo, in cambio del silenzio imposto a tutti (imprese, lavoratori, e stampa), a pagare tutti: imprese e lavoratori che non lavorano e non producono a causa del crollo della domanda di beni e servizi.

La mezza verità del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano

Uno che non ce l’ha fatta più a tacere è il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Che a margine della prima giornata del 14esimo Forum nazionale dei giovani, pochi giorni fa, è sbottato: “Qui non circola un soldo, tutti i soldi italiani ed europei sono bloccati nelle mani del ministro Raffaele Fitto, c’è un crollo della produzione industriale, del Pil, delle entrate e dell’Iva. Se si bloccano tutte le fonti di finanziamento di un Paese per oltre un anno lo si manda in stallo, ed è quello che sta accadendo. Tutto quello che è avvenuto in questo periodo è un rallentamento insopportabile di un normale ciclo economico che avremmo potuto affrontare molto meglio se non ci fosse stata questa mania di bloccare la distribuzione dei fondi ai titolari. Ci sono cinquemila imprese pugliesi che aspettano di avere questi fondi”.

Sta franando tutto ma non si deve dire

In realtà – ma questo Emiliano non può dirlo – i soldi non sono “bloccati nelle mani del ministro Fitto”. Il quale partecipa ormai ogni settimana da un anno a un meeting a Bruxelles finalizzato a “sbloccare la terza rata del Pnrr”. I soldi non ci sono. E non arriveranno. Quelli delle due prime rate del Pnrr, pagate da Bruxelles, se ne sono andati tutti in spesa corrente. Con il contentino di qualche piccolo cantiere per posare un altro po’ di fibra ottica (“la digitalizzazione”). Basta guardare alle scuole: annunciati in tutta Italia cantieri in decine di migliaia di istituti scolastici. Guardatevi intorno: vedete un solo cantiere aperto? Siamo alla fine del 2023: nulla. Nessuno ne parla o ne scrive. Ma è molto semplice: non c’è, né ci sarà un centesimo di Pnrr. I 135 miliardi di euro di nuovo debito fatti dal Governo fra Gennaio e Luglio – che a fine anno saranno oltre 250 miliardi – non servono ai cantieri: 100 se ne vanno per pagare gli interessi sui Btp in scadenza e i restanti vanno tutti ad Inps e Regioni che li usano per pagare gli innumerevoli “Bonus” a imprese e lavoratori. Con cui alle imprese viene ordinato di non licenziare. E ai lavoratori di restare in silenzio.

Il Pnrr è un inganno politico. E Siciliani Liberi l’unica forza politica capace di dirlo: ai siciliani, e agli italiani

Basta guardare al Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani: passa da annunciare un “Bonus per l’energia” ad un altro “per le famiglie” a quello “per il trasporto” o, ancora, a quello “per gli affitti” o l’altro “palestra Sicilia”. Tanto sia gli italiani che i siciliani sono ormai governati dai “ragioneri generali”, ovvero laureati in Economia adibiti allo smistamento dei fondi e alla preparazione di Bilanci in drammatico deficit (quello italiano quest’anno per 250 miliardi, quello siciliano per 6 miliardi) presentati al popolo come grandi successi. O, per usare le parole di pochi giorni fa dell’assessore siciliano all’Economia, Marco Falcone: “Bilanci con le carte in regola”. Il Pnrr è un inganno politico. E Siciliani Liberi l’unica forza politica capace di dirlo: ai siciliani, e agli italiani.

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