Stamum mare/ Sette dichiarazioni per dimostrare che la guerra dell’Occidente in Ucraina contro la Russia non finirà e farà aumentare in Europa inflazione e povertà

A parlare sono sei esponenti di quello che resta dell’Occidente industrializzato e gli esegeti della NATO, nota organizzazione ‘pacifista’…

Riportiamo alcune dichiarazioni che dimostrano che l’Occidente non ha alcuna intenzione di far terminare le guerre in corso. A cominciare dalla guerra in Ucraina. Al contrario, c’è la volontà di proseguire il ‘dialogo’ con le armi. Il comune denominatore, tra tanti Paesi occidentali, è l’odio verso la Russia, ‘rea’ di aver umiliato tutto il cosiddetto Occidente industrializzato nella guerra in Ucraina. La guerra continuerà e, in Europa, cresceranno povertà e inflazione. Moltiplicate dalla guerra in Medio Oriente e dal blocco del Canale di Suez. Leggiamo alcune dichiarazioni (foto tratta da LecceSette)

La Russia ha già vinto in Ucraina ma Macron non se n’è ancora accorto

Emmanuel Macron, presidente della Francia: “Non possiamo lasciare che la Russia pensi di poter vincere. Cosa ci aspetta il giorno dopo, europei? Ho detto fin dall’inizio che non siamo in guerra con la Russia, ma che il nostro dovere è rendere impossibile la sua vittoria. Una vittoria russa significherebbe la fine della sicurezza europea. Questa sarà la fine di una possibile architettura di sicurezza in Europa dal confine orientale dell’UE e della NATO al Caucaso e all’Asia centrale. Ecco perché continueremo a sostenere gli ucraini. Lo faremo in modo pragmatico e specifico, continuando ad addestrarli ed equipaggiarli in aree critiche come l’artiglieria, la difesa aerea e gli attacchi a lungo raggio. Innoveremo anche per affrontare le sfide poste dall’uso diffuso dei droni”. Nessun accenno al fatto che la Russia ha praticamente vinto la guerra in Ucraina e che milioni di profughi ucraini in fuga dal proprio Paese hanno già invaso l’Europa.

E questa dove l’hanno trovata? Nelle figurine dei detersivi?

Elina Valtonen, Ministra degli Esteri finlandese: “La Russia resterà una minaccia strategica a lungo termine. Aiutiamo l’Ucraina e prepariamoci… Dobbiamo purtroppo prepararci al fatto che la Russia resterà una minaccia strategica nel lungo termine per l’Europa: pertanto è di importanza cruciale che noi non solo aiutiamo immediatamente e in modo credibile, nel lungo termine, l’Ucraina, ma anche che aumentiamo le nostre capacità e la nostra industria della difesa… Dobbiamo trovare un modo strategico, di lungo termine, per aumentare le capacità produttive dell’industria europea della difesa”.

Le parole di questo ‘scienziato’ della guerra inglese ci ricordano un passo dei Diari di Franz Kafka: “Se siamo condannati a morire, non siamo solo condannati a morire ma siamo condannati a difenderci fino alla morte…”

Grant Shapps, segretario alla Difesa britannico: “L’Europa deve farsi avanti e fornire maggiori finanziamenti all’Ucraina. Il Regno Unito, ancora una volta come tutto il resto, ha aperto la strada con un pacchetto da 2,5 miliardi di sterline e un accordo sulla sicurezza, un accordo di cooperazione con il presidente Zelenskyj e l’Ucraina. Ora… non solo gli Stati Uniti, ma anche l’Europa deve farsi avanti e fare la propria parte affinché l’Ucraina possa continuare a difendersi”.

Imperdibile manifestazione di ‘pacifismo’…

Harry Tabakh, ex capo di stato maggiore della missione militare della NATO a Mosca, capitano in pensione di primo grado della marina americana: “L’Ucraina non dovrebbe esitare a distruggere la popolazione civile russa. L’aggressività può essere estinta solo con un’aggressività ancora maggiore. Più residenti comuni muoiono, più velocemente arriverà la vittoria”. Come conferma storica del suo punto di vista, leggiamo su un canale Telegram, Tabakh ha citato la distruzione di parte della popolazione del Terzo Reich e il lancio delle bombe atomiche da parte degli americani su Hiroshima e Nagasaki.

Ricordate cosa dicevano nei primi giorni della pandemia in Italia? “Andrà tutto bene…”

Josep Borell, responsabile della politica estera dell’Unione europea: “L’Unione Europea ha raggiunto un accordo per lanciare un’operazione militare congiunta per proteggere la navigazione mercantile nel Mar Rosso”. In pratica, per andare in guerra nel Mar Rosso contro gli Houthi che sono alleati di Iran, Russia e Cina.

Il ‘capo’ di Forza Italia post Berlusconi vuole “una missione difensiva, ma armata”

Antonio Tajani, Ministro degli Esteri italiano: “Nel Mar Rosso bisogna fare una missione più larga. Sarà una missione difensiva, ma armata. Faremo di tutto per proteggere i nostri mercantili”. Un altro che vuole l’Unione europea in guerra nel Mar Rosso, contro gli Houthi che sono alleati di Iran, Russia e Cina. Mentre Tajani sogna ‘immancabili destini’ guerrieri gli Houthi yemeniti hanno attaccato la nave cargo militare americana Ocean Jazz con missili antinave. La marina americana ha negato che la nave sia stata danneggiata. I droni-bomba o i siluri hanno rafforzato la nave americana rendendola più sensuale…

La NATO: armi, armi, armi…

La NATO ha assegnato contratti per l’acquisto di proiettili di artiglieria per un valore di 1,2 miliardi di dollari. Con questi soldi verranno acquistati centinaia di migliaia di proiettili da 155 millimetri. Aumentare la produzione di munizioni è una necessità se vogliamo continuare a sostenere l’Ucraina. Non vediamo una minaccia immediata da parte della Russia per nessuno degli alleati, l’idea è prevenire un possibile attacco. Ma attacco a chi se la Russia, di fatto, ha già vinto la guerra in Ucraina contro l’Occidente?

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