Un giurista e filosofo britannico vuole estendere il diritto di voti agli animali. Per l’Italia dove votano in pochi sarebbe una soluzione. Ma…

… ma alla fine si scopre che verrebbero eletti i rappresentanti umani degli animali

“Gli animali dovrebbero avere il diritto di voto? Sì, secondo l’avvocato e filosofo britannico Ioan-Radu Motoarcă. In un articolo su Analysis, una rivista ospitata dalla Oxford University Press, e in un post sul blog della OUP , Motoarcă sostiene che il voto potrebbe essere un modo migliore della legislazione per promuovere il benessere degli animali”. E’ quanto leggiamo in un articolo pubblicato da RENOVATIO21. La tesi di questo giurista filosofo è bizzarra, ma non priva di fascino. Fino a che punto gli animali sarebbero in grado di capire cosa significa votare? “In primo luogo – dice Ioan-Radu Motoarcă – gli animali potrebbero votare solo su questioni relative ai propri interessi. In secondo luogo, sarebbe più efficace nel tutelare i loro interessi rispetto alla legislazione. E in terzo luogo, gli animali vengono trattati così male che occorre fare qualcosa. Data l’indifferenza quasi universale verso la sofferenza degli animali e le dimensioni dell’industria alimentare di origine animale, un sistema di voto sugli animali sarebbe meglio di niente”.

E se i rappresentanti degli animali si dovessero comportare come i parlamentari di Sud e Sicilia che vanno spesso contro gli interessi di Sud e Sicilia?

Sul fatto che gli animali vengano trattati male non ci sono dubbi. Non tutti, per carità. Gli animali che vengono abbattuti dai cacciatori non sono certo felici. Per non parlare degli allevamenti intensivi, che sono una vergogna. Purtroppo abbiamo capito che dovrebbero essere eletti rappresentanti umani degli animali: e già l’idea è più fattibile. Volendo, nel Parlamento italiano qualcuno che difende gli animali c’è già. Da meridionali non possiamo non porre una domanda: e i rappresentanti degli animali, una volta eletti, si dovessero comportare come la stragrande maggioranza dei parlamentari nazionali del Sud e della Sicilia che non fanno quasi mai gli interessi del Sud e della Sicilia? Via, magari ci sbagliamo: con molta probabilità, gli animali sono molto più intelligenti dei meridionali che votano i partiti politici nazionali che non fanno gli interessi del Sud. Confessiamo che, finendo di leggere l’articolo, siamo rimasti un po’ delusi: noi, infatti, pensavamo di che si sarebbe provato a portare gli animali nei seggi elettorali, magari accompagnati. Magari sogniamo troppo ma vedere gli animali in Parlamento non ci dispiacerebbe. Magari presentano un disegno di legge per abolire caccia e allevamenti intensivi. Tra l’altro, per l’Italia, far votare gli animali sarebbe stato un modo per aumentare il numero degli elettori che si recano a votare, se è vero che ormai vota meno del 40% degli elettori che ne hanno diritto causa-nausea che tanti cittadini provano per la politica, tra leggi elettorali truffaldine e governi che ricordano i regimi totalitari. Con l’elezione dei rappresentanti umani degli animali, alla fine, forse si riuscirebbe a portare nei seggi gli animalisti, i vegetariani e i vegani. Magari eleggendone alcuni. Già sarebbe un passo avanti.

Foto tratta da Essere Animali

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *