Vi raccontiamo perché l’elezione diretta del capo del Governo del Governo Meloni è una presa in giro che tutela la Ue a scapito della volontà del popolo italiano

La riforma messa a punto dalla Ministra Casellati è un grande papocchio

Si discute, in queste ore, della riforma costituzionale messa a punto dal Governo di Giorgia Meloni. E’ l’ennesima riforma costituzionale che, questa volta, prevede È l’elezione diretta del capo del Governo. Al testo lavora da tempo la Ministra Elisabetta Casellati che su tale tema ha la delega. Il disegno di legge messo a punto dalla Ministra è formato da cinque articoli. E’ un testo un po’ contraddittorio, che mette insieme il capo del Governo eletto direttamente dal popolo e l’influenza, fino ad oggi nefasta, dell’Unione europea che vuole continuare a controllare la nomina dei Ministri in Italia. Proviamo a entrare nel merito di questa riforma.

Pensate un po’: un capo del Governo eletto direttamente dal popolo che non avrebbe il potere di nominare i Ministri: ma che senso ha?

La riforma, una volta approvata dal Parlamento italiano, andrebbe a modificare tre articoli della Costituzione: l’articolo 88 sul potere del capo dello Stato di sciogliere le Camere; l’articolo 92 sulla nomina del capo del Governo; e l’articolo 94 sulla mozione di fiducia e sfiducia al Governo. Se la riforma verrà approvata, nelle prossime elezioni politiche gli elettori avranno una scheda unica per eleggere i parlamentari e il Presidente del Consiglio. Insomma con la riforma si introduce l’elezione diretta del capo del Governo. La riforma introduce anche il premio di maggioranza: un premio del 55% che verrebbe assegnato su base nazionale per assicurare il 55% dei seggi nelle due Camere ai candidati e alle liste collegate al capo del Governo eletto. Arriviamo, così, al ruolo del capo dello Stato al quale, a riforma approvata, non spetterebbe più il potere di nomina del Presidente del Consiglio, come prevede fino ad oggi l’articolo 92della Costituzione. Il capo dello Stato conferirebbe l’incarico al capo del Governo eletto: e questa è una contraddizione: se il Presidente del Consiglio viene eletto direttamente dal popolo che senso ha il conferimento dell’incarico da parte del Presidente della Repubblica? Altra contraddizione: con la riforma il capo dello Stato mantiene il potere di nomina dei Ministri, su indicazione del capo del Governo. Se un capo del Governo è eletto dal popolo deve avere il potere di nominare i propri Ministri assumendosene la responsabilità. Questo è solo un grandissimo pasticcio, perché, di fatto, il Presidente della Repubblica limiterebbe il potere di un capo del Governo eletto direttamente dal popolo e avrebbe il potere di imporre i Ministri. Un’assurdità che sembra imposta dalla solita Unione europea. Il capo dello Stato perderebbe il potere di nomina dei senatori a vita. Gli attuali senatori a vita resterebbero in carica.

Pensate un po’: un capo del Governo eletto dal popolo che può essere sostituito nella stessa legislatura. E allora a cosa serve la volontà popolare? Ma questi dicono vero o scherzano?

Un secondo pasticcio si materializza nella parte della riforma costituzionale che riguarda le dimissioni o la decadenza del capo del Governo. Nella riforma si ipotizza che, in caso di dimissioni del capo del Governo, o nel caso in cui lo stesso Presidente del Consiglio decada dal suo ruolo, il presidente della Repubblica potrebbe assegnare l’incarico di formare un nuovo Governo al Presidente dimissionario o, addirittura, a un altro soggetto, che dovrebbe essere un parlamentare eletto e collegato al presidente del Consiglio eletto. Questo papocchio dovrebbe garantire l’indirizzo politico e gli impegni programmatici assunti dal Presidente del Consiglio che ha chiesto la fiducia delle Camere”. Questa è un’altra follia, perché se un capo del Governo eletto dal popolo si dimette si torna al voto, perché un altro capo di Governo sarebbe, contemporaneamente, un abusivo e un’offesa alla volontà del popolo sovrano. A conti fatti, siamo davanti a una riforma costituzionale piene di contraddizioni che introdurrebbe un sistema di elezione diretta del capo del Governo azzoppato per garantire ai massoni dell’Unione europea di continuare a interferire nella vita politica italiana nominando Ministri e, magari, di sostituire il capo del Governo eletto dal popolo con un soggetto di proprio gradimento.

Foto tratta da Luce

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