“Volere tutto ciò che Dio vuole, come lo vuole e quando lo vuole”: la vita di Suor Carmela Di Gesù, siciliana di Palermo, fondatrice dell’Istituto del Sacro Cuore di Gesù del Verbo Incarnato

di Maddalena Albanese

I tre perni della sua vita spirituale della Venerabile Carmela Prestigiacomo furono l’Incarnazione del Verbo, l’Eucarestia e la devozione alla Vergine Maria

“Volere tutto ciò che Dio vuole, come lo vuole e quando lo vuole”. Questo era il motto di Suor Carmela Di Gesù, al secolo Francesca Paola Prestigiacomo (foto sopra tratta da sacrocuore.org). Madre Carmela è stata una figura di donna forte nell’azione e nello spirito. Ella nacque a Palermo il 15 Ottobre del 1858; già a dieci anni, come dono nel giorno della sua Prima Comunione, ricevette la vocazione alla vita religiosa. Il direttore spirituale che la seguiva in quel periodo della sua vita la indirizzo verso l’Istituto dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, dove, dopo qualche altro anno di studi poté entrare. In questo Istituto ci si occupava soprattutto dell’educazione di bambini e si seguiva uno stile di vita prevalentemente attiva. Lì prese i voti e operò con profitto come insegnante per alcuni anni, dopo i quali, seguita da un altro direttore spirituale, si ritirò a vita privata per fare discernimento spirituale riguardo alla propria vocazione. La vita attiva, infatti, non era quello a cui era stata chiamata: la sua spiritualità era prevalente contemplativa ed, infatti, avrebbe avuto nel tempo numerose esperienze mistiche. I tre perni della sua vita spirituale furono: l’Incarnazione del Verbo, l’Eucarestia e la devozione alla Vergine Maria.

Le preghiere sotto i bombardamenti della Seconda Guerra mondiale. La Causa di Beatificazione

Citiamo dalla sessione ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi riunitasi il 18 Novembre 2014, con cui si è aperta la Causa di Beatificazione di Madre Carmela Prestigiacomo: ”La sua esperienza mistica ruotò intorno a tre pilastri: l’Incarnazione del Verbo, percepita come la più sublime e ineffabile manifestazione dell’amore di Dio; l’Eucaristia, verso cui ella orientò tutta la sua vita di sacrificio, di oblazione e di vittima, nella quotidiana adorazione; la Vergine Maria, da lei amata sin dall’infanzia e sempre con fiducia invocata nelle difficoltà e nelle sofferenze. La virtù della fede si manifestò in particolare durante la Seconda Guerra Mondiale. Malgrado le gravi difficoltà provocate dai bombardamenti, quali la mancanza di cibo, le notizie dolorose provenienti dalle famiglie, si mostrò sempre serena, esortando le consorelle al completo abbandono in Dio. La fiducia in Dio fu pure espressione del suo esercizio eroico della virtù della speranza, con la quale intesseva la sua preghiera. Diceva sempre di non dubitare mai dall’amore di Dio. Praticò costantemente ed eroicamente anche la virtù della carità verso Dio e verso il prossimo. Percependo che il Signore la chiamava ad una vita mista di contemplazione e di azione, suo scopo precipuo fu di dare il primato all’amore verso Dio, invitando gli altri a vivere sempre alla Sua presenza. Una forma che caratterizzò la sua vita spirituale fu di sentire la carità sotto l’aspetto di ‘riparazione’. Ripeteva spesso la frase: ‘Amare è riparare’. Verso le figlie spirituali mostrò sempre una carità operosa e solerte”.

Il decreto di Lode della Congregazione dei Religiosi del 10 Novembre 1902 a firma di Sua Santità Leone XIII

Dopo circa tre anni di discernimento capì che doveva fondare una nuova congregazione: l‘Istituto del Sacro Cuore di Gesù del Verbo Incarnato. Anche questa venne dedicata all’istruzione delle fanciulle, ma buona parte della giornata delle suore era indirizzata alla meditazione ed alla preghiera. L’Arcivescovo Metropolita di Palermo, il Cardinale Celesia, nel 1890 diede l’approvazione canonica dell’Istituto e, da allora, Suor Carmela fondò altre sedi non solo a Palermo, ma in numerose altre città. Di queste l’ultima venne fondata a Roma. Il decreto di Lode della Congregazione dei Religiosi giunse il 10 novembre 1902 a firma di Sua Santità Leone XIII. Durante la propria instancabile attività cercò per ben due volte di ritirarsi dalla guida della Congregazione, per vivere solo di contemplazione, ma non le fu possibile. Il 14 Dicembre del 1948 , dopo avere guidato con delicatezza e fermezza le proprie consorelle e le fanciulle a loro affidate, offrendo la propria vita in cambio di quella di alcune consorelle, ammalatesi durante l’epidemia di Influenza Asiatica, tornò alla Casa del Padre, abbandonata alla Volontà di Dio come sempre lo era stata in vita.

I ricordi della sua presenza a Palermo

Le Case da lei fondate esistono ancora e sono segno tangibile di educazione cristiana nella vorticosa e materialistica vita attuale. A Palermo la Sede della Sua Congregazione è situata vicino alla zona di Via Montepellegrino e tutt’ora, in quella zona, vi è una strada a lei intitolata. A Palermo abbiamo luminosi esempi di santità: cerchiamo di approfondire la loro conoscenza e chiediamo la loro intercessione per le nostre necessità materiali e spirituali. La loro vita di Carità per Dio e per il prossimo, iniziata su questa terra, perdura ancora nell’altra vita e vivrà in eterno. I Santi, infatti, “passano il loro Cielo a fare del bene sulla Terra”.

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