8 Novembre anniversario della morte di Giovanni Duns Scoto: piccolo ‘viaggio’ attraverso la sua vita e il suo pensiero

Poderoso esempio di maestro medievale

di Frate Domenico Spatola

L’otto Novembre1308, moriva Giovanni Duns, “Scoto” di nazionalità. Fu un poderoso esempio di maestro medievale. Improntò del suo sapere, a partire dal secolo XIII (era nato nel 1265), i secoli a venire. “Scotismo” fu detto il pensiero, che nel periodo della Scolastica, si rifaceva a lui. Originale, rispetto alla massa che era guidata dall’altro pensatore del “Realismo oggettivo”, Tommaso d’Aquino, la cui “Summa Theologica” fu “best seller” di teologia ufficiale della Chiesa fino al Vaticano II (1962-1965). Giovanni Duns, tra i francescani tra cui fu anche presbitero, era acclarata guida. Dichiaratamente “innovatore”, è apprezzato soprattutto oggi per gli studi medievali, accresciuti a commento delle sue numerose Opere. Le “novità”, da lui intuite e proposte, non furono senza conseguenza per la Chiesa e lo sono tuttora per il pensiero moderno e contemporaneo. Temerario da sfidare il comune sentire, iniziando i discepoli a modelli di indipendenza da schemi del Mondo, di Dio e della Creazione, convenevolmente imposti e indiscussi. Pensiero originale, per il suo tempo, fu quello relativo alla libertà dell’arbitrio umano, liberando anche Dio dalle costrizioni imposte da una teologia del dovere, irrigidita da canoni di Codici assoluti e preconcetti. Su ogni tema, squisitamente umano inglobante anche il teologico, spaziò con acutezza e sapere controcorrente. I discepoli, dal fine palato, seppero apprezzare con gusto e continuano, tutt’oggi a riferirsi a lui che ha posto germinali soluzioni ad ogni odierno quesito circa l’uomo e il suo benessere, e per ogni tempo. Intrepido difese i diritti del Papa e della Chiesa contro l’onnipotente re di Francia, Filippo IV “il Bello”. Cacciato dal suolo gallico, nel 1303 riparò in Inghilterra, dove pare sia stato, cinque anni dopo, avvelenato. Della diatriba coi “Tomisti” (i seguaci della corrente opposta), anche nelle nostre istituzioni francescane, parteggiavamo con passione per lo “Scotismo”, a paradigma di valutazione dei Saperi.

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