Con l’attacco di Israele all’Iran il prezzo del petrolio è aumentato del 7% nel giro di poche ore facendo guadagnare una barca di soldi a Stati Uniti d’America, Russia e Arabia Saudita

E potrebbe salire ancora di più se l’Iran, come sembra, chiuderà lo Stretto di Hormuz. Cresce ancora anche il prezzo dell’oro, sempre per la felicità dei russi, che si godono la rivalutazione delle loro immense riserve auree

Alla fine, fatti quattro conti, con l’attacco israeliano all’Iran, il prezzo del petrolio è aumentato del 7%. Ieri avera chiuso a 69 dollari al barile circa, oggi è schizzato a 74 dollari. Alla fine, i tre più grandi produttori di petrolio del mondo, nell’ordine, Stati Uniti d’America, Russia e Arabia Saudita hanno guadagnato una barca di soldi! Nonsolo. L’Iran, in queste ore, sta vautando la chisura dello Stretto di Hormuz, da dove passa il 20% del petrolio greggio del mondo. Cosa, questa, che potrebbe fare schizzare ancora all’insù il prezzo del petrolio. Chissà cosa pensano di questa storia il Governo dell’Ucraina e i governanti dell’Unione europea che s’illudevano di ‘tagliare i viveri’ alla Russia facendo precipitare il prezzo del petrolio. Che invece è andato su. Mannaggia!

Che dire? Il Paese di Putin ringrazia e gli ‘scienziati’ dell’Unione europea rosicano

Scrive un canale Telegram di solito molto informato sulle questioni russe: “Il petrolio a oltre 100 dollari al barile potrebbe diventare realtà entro la fine della settimana. Israele afferma che la guerra contro l’Iran durerà almeno due settimane… Anche i prezzi dell’oro continuano a stabilire nuovi record. Come risultato di questa escalation, la Russia riceverà miliardi di dollari dal nulla, a causa dell’aumento dei prezzi del petrolio e della rivalutazione delle sue riserve auree e valutarie, di cui un’enorme percentuale è attualmente costituita da lingotti d’oro”. Anche in questo canale Telegram si sottolinea che gli iraniani potrebbero chiudere lo Stretto di Hormuz, facendo crescere ulteriormente il prezzo del petrolio. Nelle scorse settimane l’America di Trump e l’Arabia Saudita hanno aumentato l’offerta del petrolio per fare cadere il prezzo e mettere in dfficoltà la Russia. la stessa Unione europea vorrebbe colpire la RBussia non acquistando più petrolio e derivati del petrolio dalla Russia. Poi arriva Israele, bombarda l’Irano, fa schizzare all’insù il prezzo del petrolio e la Russia, in una mattinata incassa una barca di soldi. Insomma, il Paese di Putin ringrazia…

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