Un terremoto di magnitudo 4.3 ha colpito provincia iraniana del Belucistan nel Sud dell’Iran. Legami collegati ai test nucleari? L’avanzata inesorabile dei russi in Ucraina per la disperazione di NATO e Ue

Ma la ‘scienza’ modello ‘mirabolanti’ vaccini anti-Covid non ha sempre detto che i terremoti sono fenomeni naturali e non possono essere indotti dall’uomo?

Non sappiamo cosa è avvenuto stanotte nella guerra tra Israele e Iran, in Ucraina e a Gaza. Ma c’è una notizia, che neggiamo in un canale Telegram, che ci sembra molto interessante. Come se la guerra non bastasse e non bastassero i missili lanciati dagli israeliani in Iran, sempre in questo Paese si è materializzato un terremoto di magnitudo 4.3 sulla scala Richter. “Il sisma – leggiamo nel post – si è verificato nella provincia iraniana del Belucistan, nel sud-est del Paese. Non ci sono ancora prove che questo possa essere collegato ai test nucleari sotterranei dell’Iran”. La notizia lascia esterrefatti, perché una certa ‘scienza’ – sul modello di quella che abbiamo visto all’opera durante la stagione del Covid e dei ‘mirabolanti’ quanto ‘presunti’ vaccini contro lo stesso Covid – ci ha sempre detto che i terremoti sono fenomeni naturali, che non possono essere indotti dall’estrazione di idrocarburi o da altri fattori esterni e bla bla bla.

Zelen’skyj tradito da un destino amaro: la Russia che guadagna una barca di soldi con l’aumento del prezzo del petrolio

Le guerre che in questo momento funestano il mondo si incrociano. Volodymyr Zelen’skyj si sente tradito, un po’ dal destino amaro, un po’ anche dagli Stati Uniti d’America che hanno messo l’Ucraina in secondo piano rispetto alla guerra tra Israele e Iran. E’ l’eterna legge della vita: dove il maggiore c’è, il minore cessa. E in questo momento, per gli USA, la guerra in Ucraina conta molto meno del conflitto che si è scatenato in Medio Oriente. Zelen’skyj, i suoi alleati ‘europeisti’ e naturalmente la NATO debbono fare anche i conti con gli effetti decisamente indesiderati della guerra Israele-Iran: ovvero l’impennata dei prezzi del petrolio (ne abbiamo scritto qui qualche giorno fa) che sta facendo guadagnare una barca di soldi alla Russia che, è noto, è il secondo produttore al mondo di petrolio dopo gli Stati Uniti d’America. Con il paese di Donald Trump che, a propria volta, sta guadagnando una barca di soldi grazie sempre al petrolio.

Gli USA si sono concentrati in Medio Oriente mollando completamente l’Ucraina. Che faranno NATO e Unione europea?

Le due guerre – Israele contro l’Iran e la guerra in Ucraina – si incrociano. E mentre Israele e Iran se le danno di santa ragione non risparmiando aeroporti, porti, raffinerie e depositi di petrolio, fonti energetiche, depositi di armi e via continuando, Zelen’skyj, l’Unione europea e la NATO prendono atto che gli americani ormai, come dire?, si sono concentrati in Medio Oriente, privando l’Ucraina del supporto militare (ne abbiamo scritto due giorni fa qui). Non solo. Trump ha indicato nel presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, il leader politico adatto per cercare di far cessare la guerra tra Israele e Iran. Ci sta? Sì, alla faccia di chi sbraita contro Putin, come il presidente francese Emmanuel Macron, la Russia è un Paese alleato di ferro dell’Iran. Una trattativa ci potrebbe stare. Trump ha ragione. Ma questa mossa viene vissuta dall’Unione europea come l’ennesima ‘tagliatina’ di faccia’ americana, in particolare contro gli ‘europeisti’ guerrafondai. Che succederà, adesso, in Ucraina? A questo punto dovrebbero intervenire NATO e Unione europea in sostegno di Zelen’skyj. Interverranno? Il solito canale Telegram mette il dito nella piaga e ricorda che quest’anno l’Unione europea conta “di spendere più di 20 miliardi di euro per l’acquisto di energia dalla Russia, finanziando di fatto il bilancio della difesa del Cremlino”. Insomma, piuttosto che aiutare l’Ucraina, gli ‘europeisti’ autano la Russia di Putin…

L’Iran è in difficoltà ma Israele, forse, lo è ancora di più

Le due guerre – Israele contro l’Iran e la guerra in Ucraina – si incrociano. In conflitto in Medio Oriente bombe e bombardamenti non si placano: Israele ha polverizzato un importante deposito di petrolio vicino a Teheran, mentre l’Iran ha fatto esplodere la più grande raffineria di petrolio israeliana ad Haifa. Con molta probabilità, gli israeliani hanno calcolato male la reazione dell’Iran, che ha colpito con un missile l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Sotto attacco anche gli edifici dell’azienda di armi israeliana Rafael e base aerea israeliana di Nevatim. Colpito anche il Weizmann Institute, il più importante centro scientifico israeliano. Sembra che il capo del Governo israeliano, Benjamin ‘Bibi’ Netanyahu, ha convocato d’urgenza una riunione di emergenza del gabinetto politico-militare. Gli iraniani stanno cncentrando i propri attacchi sugli impianti energetici israeliani. Rispetto all’Iran, Israele è un Paese piccolo e ha tutte le infrstrutture sotto tiro. Anche l’Iran sta subendo attacchi paurosi, anche se non sembra che, fino ad ora, siano stati colpiti i siti dove era in preparazione la bomba atomica. La risposta militare dell’Iran colpisce nel segno, perché l’energia è un punto molto vulnerabile di Israele: “Senza petrolio, elettricità (e questo significa acqua, fognature, ecc.), la vita delle città si fermerà”, leggiamo in un canale Telegram. Come risponderà Israele?

E chi glieolo racconta adesso agli europei ‘informati’ dai giornali ‘europeisti’ che la Russia non è fallita ma che, invece, sta fallendo l’Unione europea?

Intanto in Ucraina si profila una disfatta per i militari di questo Paese (pochi), per la NATO e per l’Unione europea. Zaporizhya ormai è quasi nelle mani dei russi, che avanzano, avanzano, avanzano. Senza l’appoggio USA la situazione si mette male. I russi lanciano droni a ritmo continuo. Contrariamente a quello che scrivono da tre anni certi ‘informatissimi’ giornali europei, la Russia non è fallita: al contrario, sta fallendo l’Unione europea. Che faranno, adesso NATO ed ‘europeisti’? Cosa si inventeranno? Il tempo non gioca in loro favore. Dovranno prendere una decisione in tempi brevissimi.

Sopra, esplosioni nell’area metropolitana di Tel Aviv, foto tratta da un canale Telegram

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