Alfonso Luigi Marra: l’antisemitismo ha poco a che vedere con la questione palestinese ma è legato alla elite ebrea coinvolta nel signoraggio bancario

Una riflessione originale da parte di un uomo che, da anni, si batte contro il signoraggio

In questo tempo di guerre si registrano inquietanti rigurgiti di antisemitismo. Chi ha scatenato la nuova guerra in Medio Oriente l’ha fatto anche per questo. In Francia e in Gran Bretagna spuntano simboli anti-ebraici come la stella di David sui muri delle abitazioni e dei negozi degli ebrei (foto sopra tratta da Il Giornale). In Russia i soliti Paesi occidentali guerrafondai fomentano scontri tra comunità musulmane ed ebraiche. Tutto sembra fatto per fomentare disordini e per alimentare odio. Un’analisi originale sull’antisemitismo la mette nero su bianco su Facebook Alfonso Luigi Marra, giurista, già europarlamentare, meridionale di genio. Noi riprendiamo spesso le riflessioni di Marra che riguardano la crisi climatica. Oggi riprendiamo un suo post che lega l’antisemitismo con il signoraggio bancario. “Il motivo della purtroppo diffusa ritrosia (quando non avversione) verso gli ebrei non è la posizione della loro maggioranza verso i palestinesi, ma il fatto che la loro elite è la proprietaria della cupola bancaria signoraggistica che ha rovinato l’umanità e causato la catastrofe climatica. La soluzione però non è avversare gli ebrei, che sono a loro volta per la stragrande maggioranza vittima del signoraggio, ma lottare con ogni mezzo legale contro la magistratura affinché persegua penalmente quella elite”.

In attesa del pronunciamento della Corte d’Appello di Roma

Marra chiama in causa il signoraggio, tema molto complesso, ovvero i redditi che derivano dalla emissione di moneta. Di solito a guadagnare con il signoraggio sono le banche e i Governi. “Personalmente – scrive sempre Marra – ho fatto causa civile alla BCE (Banca centrale Europea ndr), alla Banca d’Italia ed al Governo italiano per chiedere la restituzione, stante il signoraggio, della mia quota di debito pubblico e dei tributi che ho pagato nel limiti della prescrizione decennale. In primo grado il Tribunale di Roma ha ammesso l’esistenza e la gravità del signoraggio, ma si è defilato affermando di non avere giurisdizione perché esso sarebbe regolato dagli accordi internazionali. Una totale invenzione perché il termine signoraggio è solo la sintesi del coacervo di crimini che le banche centrali, e le banche di credito per il signoraggio secondario, commettono nella creazione dal nulla e incredibilmente a debito del denaro: crimini che sono previsti unicamente dal codice penale e non certo da alcuna norma né nazionale né internazionale”. Marra attende una sentenza della Corte d’Appello di Roma entro la fine di quest’anno. “Fermo restando – aggiunge – che, se occorrerà, ricorrerò per Cassazione ed eventualmente anche alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”. Marra critica la magistratura che, a suo dire, avrebbe i poteri per agire contro il signoraggio bancario. C’è un’altra tesi riportata da Wikipedia: “Con la sentenza 21 luglio 2006, n. 16751, le Sezioni unite della Cassazione hanno dichiarato che il signoraggio è una funzione dello Stato il cui carattere sovrano e extragiurisdizionale esclude la possibilità che un giudice possa ingiungere allo Stato o all’ente di emissione di redistribuire ai singoli cittadini i proventi da signoraggio”. Questione controversa, insomma. Però, considerato il rapporto secolare degli ebrei con il denaro, la riflessione di Marra sembra avere una certa ragion d’essere.

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