Americani e inglesi continuano a gettare benzina nella polveriera del mondo arabo. Con gli attacchi nello Yemen si è aperta una guerra globale. Aspettiamoci di tutto

Il presidente americano Biden e i suoi sostenitori hanno contezza di quello che stanno combinando? Lo sanno che la guerra potrebbe arrivare per tutti?

In queste ore il mondo si interroga su quello che potrebbe succedere con la guerra che americani e inglesi hanno iniziato nello Yemen. Come abbiamo scritto stamattina, la guerra non renderà navigabile il Mar Rosso e quindi il Canale di Suez. Se da circa un mese a questa parte, dopo gli attentati scatenati dagli Houthi nello Stretto di Bab al-Mandab, il 90% del traffico marittimo commerciale passa dal Capo di Buona Speranza, adesso tutte le navi commerciali dovranno passare per il Capo di Buona Speranza. La reazione americana e inglese aumenterà il caos e il rischio di un allargamento della guerra, se è vero che in queste ore tutto il mondo arabo è in fermento. E’ questo l’obiettivo degli anglosassoni? E cosa ci guadagneranno? La realtà è che siamo ormai nel pieno di una guerra mondiale non dichiarata. Adesso ci potrebbero essere ritorsioni, magari con atti terroristici. Aspettiamoci di tutto in tutto l’Occidente. Stando alle notizie ufficiali, Stati Uniti e inglesi, in questa nuova guerra – la terza dopo quelle in Ucraina e a Gaza – in questi attacchi nello Yemen avrebbero il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Paesi Bassi. A noi la presenza dei Paesi Bassi stupisce, perché l’Olanda fa parte dell’Unione europea che non ha preso posizione. In realtà, non si capisce molto su chi sta appoggiando gli anglosassoni. Scrive Il Fatto Quotidiano: “Non entreremo nel dettaglio di tutte le nostre consultazioni operative ma l’elenco dei paesi hanno partecipato ai raid è stato reso pubblico“, ha sottolineato il funzionario precisando di non voler “nominare gli altri Paesi consultati”. Tuttavia, “è evidente l’ampio sostegno alle azioni intraprese da parte di Paesi di tutto il mondo”. (Foto sopra tratta da la Repubblica)

E’ cominciato il batti e ribatti: notizie che arrivano di qua e smentita di là…

Non è facile capire come stanno le cose. Su Telegram si legge una notta della BBC: “Quattro jet Typhoon della RAF hanno bombardato due obiettivi Houthi, volando dalla base di Akrotiri a Cipro” Mentre la Royal Air Force, l’aeronautica militare del Regno Unito, ha annunciato l’uso di bombe guidate Paveway IV per effettuare attacchi di precisione su due obiettivi Houthi. Ovviamente la giustificazione della guerra scatenata nello Yemen è che gli Houthi stanno minacciando il commercio globale. Ma è una motivazione demenziale, perché non saranno certo gli attacchi agli Houthi nello Yemen a riaprire la navigazione nel Mar Rosso. Sulla rete arrivano non solo notizie dei bombardamenti degli anglosassoni nello Yemen, ma anche di attacchi attacchi contro l’ambasciata americana a Baghdad e il presunto affondamento di una nave da guerra americana nel Mar Rosso: notizia fino ad ora smentita dagli Stati Uniti.

Le proteste di qualche parlamentare: “Il Presidente avrebbe dovuto rivolgersi al Congresso prima di colpire gli Houthi nello Yemen”

Il caos che si sta scatenando è totale. Alcuni parlamentari del Congresso – uno dei due rami del Parlamento americano – criticano il presidente Joe Biden per aver attaccato gli Houthi senza l’approvazione dello stesso Congresso. Sempre su Telegram leggiamo una dichiarazione Ro Khanna, parlamentare del Partito Democratico: “Il Presidente avrebbe dovuto rivolgersi al Congresso prima di colpire gli Houthi nello Yemen e coinvolgerci in un altro conflitto in Medio Oriente. Questo è il primo articolo della Costituzione. Insisterò su questo, indipendentemente da chi guida la Casa Bianca”. Duro il giudizio dell’ex presidente, il Repubblicano Donald Trump: “L’ennesima guerra iniziata da Biden. Dicevano che avrei causato una terza guerra mondiale. Un pazzo completo sta usando il War Powers Act contro lo Yemen con jet F-22 e missili Tomahawk. Perché? Metterò fine a tutte le guerre in breve tempo!”. Per la cronaca, quando Trump era presidente, Biden ha criticato la decisione di Trump di colpire l’Iran: “Donald Trump – ha detto quattro anni fa Biden – non ha l’autorità per portarci in una guerra con l’Iran senza l’approvazione del Congresso. Un presidente non dovrebbe mai portare questo Paese in una guerra senza un’informazione informata”. Oggi l’attuale presidente americano va in contraddizione.

Il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak, rincara la dose

Il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak, non sembra esattamente un pacifista: “Esortiamo gli Houthi a fermare i loro attacchi e a prendere misure per allentare la tensione. Nonostante i ripetuti avvertimenti da parte della comunità internazionale, gli Houthi hanno continuato i loro attacchi nel Mar Rosso. Gli attacchi Houthi hanno preso di mira navi da guerra britanniche e statunitensi e hanno causato gravi interruzioni a una rotta commerciale vitale”. Il premier inglese lamenta l’aumento dell’inflazione e aggiunge che “La Marina britannica continuerà le sue pattuglie nel Mar Rosso come parte dell’operazione multinazionale per scoraggiare gli Houthi. Cittadini e forze di sicurezza di più di 20 Paesi sono stati danneggiati o minacciati dagli Houthi nella regione dello Yemen”. Si parla di due esplosioni nel mezzo del Mar Rosso, a nord dell’isola di Hanish, dove si trova la portaerei della marina americana USS Dwight D. Eisenhower. “Secondo un comunicato della CNN – leggiamo ancora su Telegram – il sottomarino nucleare della Florida (classe Ohio) ha preso parte agli attacchi contro lo Yemen, lanciando Tomahawk contro obiettivi nello Yemen”. Non mancano le notizia da parte di chi è sotto attacco. A parlare è Ali al-Hum, membro dell’ufficio politico Houthi: “Le forze armate dello Yemen stanno rispondendo con la forza, colpendo navi da guerra americane e britanniche nel Mar Rosso”. La Cina esprime preoccupazione per gli attacchi statunitensi e britannici contro gli Houthi. “La Cina è preoccupata per l’escalation delle tensioni nel Mar Rosso”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning. Non sfugge agli osservatori che i cinesi sono schierati con Russia e Iran: e l’Iral sostiene gli Houthi.

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