Bande di ladri e di vandali prendono d’assalto le coltivazioni di uva Italia a Mazzarrone. Spaventa la spavalderia di questi criminali: la vendono con i cartelli “uva rubata” e distruggono i vigneti

I furti avvengono alla luce del sole e, in molti casi, propietari dei vigneti e operai vengono minacciati

Incredibile quello che succede a Mazzarrone, Comune della provincia di Catania noto per la produzione di uva Italia. La notizia la leggiamo su ITALIA FRUIT NEWS, giornale online che si occupa di ortrofrutta. Il titolo dell’articolo dice tutto: “Mazzarrone sotto assedio: bande nei vigneti, l’uva si ruba alla luce del sole”. Sottotitolo: “Furti quotidiani, minacce ai lavoratori, danni irreversibili alle coltivazioni”. Quest’anno sembrava che le cose dovessero andare al meglio: niente capricci del clima, anzi temperature ideali, niente problemi agronomici, niente violenti attacchi di insetti e funghi, fioritura regolare e la prima uva coltivata in serra raccolta. Ma… Ma ecco che arriva il problema: i ladri. Bande, a quanto pare, molto organizzate e arroganti, che minacciano anche gli agricoltori e gli operai che si trovano a lavorare nei vigneti. Per ora, da quello che abbiamo capito, i ladri hanno preso d’assalto l’uva Italia che si produce nelle serre, che anticipa la maturazione rispetto all’uva che si coltiva nei ‘tendoni’ di pieno campo.

In questa fase ad essere colpite sono le serre dove l’uva Italia è già matura

ITALIA FRUIT NEWS riporta una dichiarazione di Enzo Licata, produttore di usa Italia e portavoce degli agricoltori di Mazzarrone: “C’è stato un aumento e un anticipo dei furti rispetto agli anni scorsi ma – soprattutto – oggi la situazione è fuori controllo. I produttori vengono minacciati con ogni mezzo, e i ladri agiscono anche in pieno giorno”. E ancora: “Non si tratta più di semplici incursioni notturne: i criminali, organizzati in vere e proprie bande, entrano nei fondi agricoli, minacciano i dipendenti e costringono gli imprenditori ad abbandonare le serre durante la raccolta. In un episodio recente una banda ha fatto irruzione in pieno giorno in un’azienda agricola e ha costretto con la forza i lavoratori ad assistere al furto, impotenti. È un’umiliazione e un danno economico gravissimo“.

Possibile rischio per la salute dei consumatori

Sconcerta la spavalderia di questi ladri di uva, se è vero, come racconta sempre Licata, che si presentano a qualunque ora del giorno. Non sono solo ladri: sono anche vandali, nel senso che dopo aver rubato l’uva devastano i vigneti, distruggendo anche le strutture delle serre. Abbiamo scritto la parola spavaleria: e così è, se è vero che l’uva rubata finisce nei mercati locali e, in alcuni casi, viene presentata ai consumatori con un cartello: “Uva rubata”. Licata spiega che c’è anche un possibile rischio per i consumatori: “Non è solo un danno per noi produttori. L’uva rubata potrebbe essere stata trattata da poche ore con fitofarmaci, quindi non idonea al consumo immediato. C’è un serio rischio per la salute dei consumatori che acquistano dai banchetti non autorizzati”. L’uva Italia e, in generale, tutta l’uva da tavola viene trattata con pesticidi che si dissolvono quasi completamente nell’arco di qualche giorno. Se, però, l’uva viene rubata subito dopo i trattamenti con i pesticidi e immessa nei mercati di consumo, può provocare danni alla salute umana.

Paura anche negli altri luoghi della Sicilia dove si produce uva Italia, da Canicattì ai Comuni del Nisseno e del Ragusano

Mazzarrone non è l’unica area della Sicilia dove si produce uva Italia. Per essere precisi, l’area di coltivazione tradizionale dell’uva Italia è Canicattì, in provincia di Agrigento. Piano piano questa coltura si è diffusa in altri Comuni dell’Agrigentino: Castrofilippo, Racalmuto, Grotte, Naro, Camastra, Campobello di Licata, Delia, Favara, Licata, Palma di Montechiaro e Ravanusa. Uva Italia si produce anche in alcuni Comuni del Nisseno: Riesi, Mazzarino, Butera, e in parte, anche Gela e Niscemi. Quindi alcuni Comuni della provincia di Ragusa: Acate, Chiaromonte Gulfi e Comiso. E naturalmente la provincia di Catania con ill citato Comune di Mazzarrone (dove l’uva Italia si è diffusa qauclhe anno dpo rispetto a Canicattì), Catagirone e Licodia Eubea. Abbiamo illustrato in quali Comuni siciliani si coltiva l’uva Italia perché si teme che questi atti predatori e vandalici, da Mazzarrone, possano estendersi anche negli altri luoghi di produzione di uva Italia della nostra Isola.

QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI ITALIA FRUIT NEWS

Foto tratta da ITALIA FRUIT NEWS

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