Brutte notizie per i guerrafondai e bombaroli: l’Iran è disposto a fermare la guerra e a riprendere le trattative con gli Stati Uniti d’America sul nucleare a patto che Israele fermi le bombe

Lo ha detto il Ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi

Il Ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi, secondo NBC News, la divisione news della rete televisiva americana, non esclude di riprendere le trattative con gli americani. Ma pone una condizione: il cessate il fuoco. “Siamo giunti alla conclusione che la ‘diplomazia’ americana non è stata altro che una copertura per il malvagio piano di Israele – dice Araqch -. Se gli Stati Uniti vogliono anche solo sperare di riprendere la diplomazia con l’Iran, devono prima ordinare a Israele di cessare gli attacchi”. Alla domanda sulla possibile risposta di Teheran alle truppe e alle strutture americane nella regione, il Ministro ha dichiarato che “quando c’è una guerra, entrambe le parti colpiscono”.

La parola passa adesso al presidente USA, Donald Trump, che deve convincere il capo del Governo israeliano, Netanyahu, a fermare la guerra

La notizia non farà piacere ai guerrafondai e, soprattutto, ai globalisti. Chi ha provocato questa guerra persegue, infatti, un obiettivo preciso: bloccare la lotta che il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, sta combattendo contro la criminale globalizzazione economica (qui un nostro articolo). Questo significa andare contro le multinazionali, che con la globalizzazione si sono arricchite. Oltre che contro la globalizzazione sta provando a bloccare, anche, l’arrivo in America di migranti: infatti, dai migranti che arrivano dal Sudamerica entra negli Stati Uniti la droga, con riferimento soprattutto al Fentanyl e alla cocaina. Ad essere colpiti dall’azione di Trump non sono soltanto i ‘cartelli’ della droga ma anche la criminalità organizzata presente negli USA e la politica statunitense collusa. A questo punto Trump deve fermare ‘Bibi Bibi bum bum’, al secolo il capo del Governo israeliano, Benjamin ‘Bibi’ Netanyahu. In un altro articolo illustreremo perché anche Russia e Cina sono interessati alla fine della guerra tra Israele e Iran.

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