Con il bombardamento all’aeroporto russo è stato violato il Trattato START? Sarebbe un fatto gravissimo che non resterebbe senza conseguenze. E’ di questo che hanno parlato Putin e Trump?

Se ciò risponde al vero – e noi ci auguriamo di no – ci dobbiamo aspettare di tutto. Anche in Europa

La notizia circola sulla rete già da qualche giorno. Oggi abbiamo deciso di renderla nota ai nostri lettori perché un canale Telegram di solito molto informato sulla Russia e, in gnerale, sulla politica internazionale gli dedica molto spazio. Tema: il bombardamento che ha colpito un aeroporto militare russo. Si è trattato, di fatto, di un atto terroristico al quale la Russia non ha anccora risposto, limitandosi, fino ad ora, ad incrementare i bombardamenti in quasi tutta l’Ucraina. Ieri sera abbiamo scritto che il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, non considera il presidente americano, Donald Trump, coinvolto in questo attentato (qui il nostro articolo). Ma ciò non significa che non siano coinvolti personaggi e ‘pezzi’ del sistema di potere americano. A confermare che quanto abbiamo scritto ieri sera non si allontana molto dalla realtà sono le parole che il corrispondente televisivo e blogger politico, Jack Posobiec, ha pronunciato nel corso di un’intervista con l’ex consigliere di Trump, Steve Bannon, parlando proprio degli attacchi terroristici agli aeroporti militari in Russia. Alcuni passaggi di questa intervista sono stati ripresi dal citato canale Telegram. (Sopra, le immagini dei bombadieri russi distrutti, foto tratta da Il Giornale).

Le dichiarazioni scioccanti di Bannon: notizie nascoste al presidente Trump

Si parla della cosiddetta “Operazione ragnatela“, così è stato definito l’attacco all’aeroporto militare russo. Bannon si dice sicuro del coinvolgimento di pezzi di establishment americano: “Ci sono membri della comunità dell’intelligence statunitense – dice Bannon – che erano assolutamente a conoscenza di questa operazione e l’hanno nascosta al Presidente degli Stati Uniti e ai vertici della Casa Bianca“. L’accusa lanciata è gravissima: Trump sarebbe stato tenuto all’oscuro dell’attacco all’aeroporto militare russo. Bannon chiama in causa il Senatore della Carolina del Sud, Lindsey Graham e anche sull’ex direttore della CIA, Mike Pompeo, che, lo ricordiamo, è stato il Segretario di Stato di Trump nel suo primo mandato di presidente USA dal 2016 al 2020. Bannon dice che in questo momento Pompeo si trova ad Odessa e che non starebbe lavorando per la pace.

Che cosa prevede il Trattato START

A questo punto dobbiamo introdurre alcuni elementi del Trattato sulla riduzione delle armi nucleari New START. Stando a questo trattato, i Paesi che lo hanno sottoscritto si impegnano a dislocare i mezzi aerei in aree aperte, accessibili alla sorveglianza satellitare. Ovviamente, c’è l’impegno dei Paesi che hanno sottoscritto il New START a non bombardare questi mezzi aerei, perché sarebbe una violazione gravissima di questo delicatissimo trattato. Sono stati colpiti i mezzi aerei militari russi in violazione del Trattato START? La vera domanda alla quale bisognerebbe dare una risposta certa è questa. Mettiamo al condizionale il “sì”, ebbene, allora potrebbe essere stato soprattutto questo l’argomento al centro del colloquio telefonico tra Putin e Trump. Restando sempre al condizionale, l’attacco in violazione del trattato START potrebbe creare un precedente pericoloso, perché diventerebbero a rischio anche i mezzi aerei americani.

“Ci sono chiari segnali – ha detto Flynn – che un’agenzia di Intelligence, una componente straniera, abbia contribuito a far sì che ciò accadesse”.

Insomma, questa storia è veramente brutta e chi la minimizza considerandola come una semplice ‘disattenzione’ della Russia, che non avrebbe protetto i propri mezzi aere militari sta commettendo un errore di valutazione. Interessante anche una dichiarazione di Michael Flynn, Tenente Generale in pensione dell’Esercito americano ed ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump: “Questa flotta di bombardieri terrestri, per Trattato, dovrebbe essere visibile a entrambi i Paesi. Non dovremmo nasconderli da nessuna parte. Dovrebbero essere visibili in base agli obblighi del Trattato. Vengono spostati di tanto in tanto per ridistribuire strategicamente queste risorse. Ma ci sono comunicazioni di altissimo livello e molto riservate tra i nostri Paesi per poter continuare a monitorarli dove si trovano questi velivoli”. Il riferimento al Trattato START è piuttosto evidente. Pure Flynn cita il Senatore Lindsey Graham e anche un altro Senatore statunitense, Danang Dick Blumenthal, del Connecticut. Stando sempre al canale Telegram, che riprende sempre le parole di Flynn, sembrerebbe che entrambi i Senatori si trovassero in Ucraina 24 ore prima dell’attacco all’aeroporto russo. Anche Flynn si dice convinto che Trump non sia stato informato. E lascia intendere a chiare lettere che le Intelligence non potevano non sapere che era in programma un attentato a un aeroporto militare russo, che potrebbe essere stato effettuato in violazione del Trattato START. “Ci sono chiari segnali – ha detto Flynn – che un’agenzia di Intelligence, una componente straniera, abbia contribuito a far sì che ciò accadesse”. Domanda finale: chi ha effettuato il bombardamento presso l’aeroporto militare russo? Sono stati gli americani, all’insaputa di Trump? O sono stati certi Paesi dell’Unione europea ‘guerrafondai’? Se Putin e Trump sono rimasti un’ora al telefono, è chiaro che sanno come sono andate le cose. E sanno anche quello che potrebbe succedere: come, dove e quando.

P.s.

Non sappiamo se a condurre la cosiddetta “Operazione ragnatela” sia stato qualche Paese europeo. Lo escludiamo categoricamente, perché sarebbe gravissimo. Però se così fosse la risposta russa non si farebbe attendere. Allora sì che avrebbe ragione che dice che la Russia attaccherà l’Europa. Precisando che, in questo caso, i russi avrebbero un valido motivo…

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