Con la guerra dell’odio che si è scatenata in Israele a piangere saranno i più deboli: i bambini e la gente inerme che chiede solo pace

di Frate Domenico Spatola

Ebrei e palestinesi, due popoli fratelli che non trovano l’abbraccio

Piango per i palestinesi e per gli ebrei. Popoli fratelli che non trovano l’abbraccio. Provano a elidersi. L’attacco di Hamas ha reso più improbabile un avvicinamento. Intanto alla convivenza sono obbligati. La Striscia di Gaza si assottiglia sempre di più, per la tentazione del vincitore di stravincere con il possesso di tutto. Terra calda di tensioni nell’antichità, è diventata incandescente dopo il 1948. Israele ha avuto giustamente la sua Terra, da cui era stato espulso nel 136 al tempo dell’imperatore Adriano. Lunga e dolorosa la vicenda dell’Ebreo errante, in tanti secoli di rifiuto come corpo estraneo alla Società. I ghetti, da loro scelti per proteggersi e non contaminarsi, rimangono a imperitura vergogna dell’intolleranza del diverso per cultura e religione. L’antisemitismo, roba antica, rincrudelita al tempo del Nazismo con Auschwitz, rappresentante nell’immaginario di tutti i lagers dove vennero fatti olocausto sei milioni di Ebrei.

Da Arafat a Rabin

Il Sionismo, ripreso da Ben Gurion, raggiunse lo scopo quando Israele si potè ricostituire come Stato in Palestina, sua terra d’origine. Ma la politica fin da subito espansionistica del nuovo Stato (guerra dei Sei giorni) aveva allarmato i Paesi arabi vicini, preoccupati di perdere terreno fino a sentirsi minacciati di estinzione. Arafat portò il suo popolo a cercare un patto di convivenza se non proprio felice, almeno pacifica. In Israele molti capi di Stato avevano mostrato in più occasioni la volontà di venire incontro. Rabin, tra questi, ma ci rimise la pelle il 4 novembre 1995, ucciso per mano di un integralista ebreo. Oggi Netanyahu, da primo ministro, sente la responsabilità di allentare la tensione nei confronti di un popolo sempre più stretto in territori rosicchiati dalla bulimia di Israele. A ogni accordo di pace si va disposti per cedere qualcosa. Purtroppo i movimenti di estrema destra, integralisti, anche se minoranza, sono quelli che dettano l’agenda. Esecrabile gesto di Hamas, ma con le minacce di vendetta inaudita, esternata da Israele non si spegnerà il fuoco dell’odio e a piangere saranno sempre i più deboli: i bambini e la gente inerme che disperatamente chiede solo pace.

Foto tratta da Il Riformista

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