Nelle edicole si vendono pochi giornali e allora si punta grazie a un decreto regionale alla vendita di prodotti alimentari e bevande

I bar che diventano ristoranti, le edicole che diventano bar e salumerie: la verità è che non si capisce più niente!

Si vendono sempre meni giornali. Così le edicole sono costrette a inventarsi qualcosa. Cosa? Ci pensa la Regione siciliana nella persona dell’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, che ha emanato un apposito decreto pubblicato sul sito del dipartimento delle Attività produttive a questo link. “Le nuove direttive – spiega l’assessore – tengono conto delle molteplici disposizioni statali e delle decisioni assunte dalla giurisprudenza amministrativa in tema di liberalizzazione delle attività del settore commercio. Vengono introdotti significativi elementi di novità, per consentire agli operatori del settore di superare la profonda crisi che attraversa la vendita della carta stampata e la conseguente riduzione della vendita di copie”. In base alle nuove norme, leggiamo nel comunicato dell’assessore Tamajo – le edicole manterranno ancora l’obbligo di vendere giornali e periodici, ma in più potranno vendere prodotti alimentari e non, anche attraverso apparecchi automatici, e somministrare al pubblico alimenti e bevande. L’obiettivo è quello di trasformare le tradizionali edicole in ‘multiservice points’ (punti multiservizi) con la possibilità, nel rispetto delle vigenti normative degli specifici settori, di associare alla vendita di giornali e riviste altre tipologie commerciali o di servizi”. Non sarebbe anche il caso di chiedersi perché i giornali cartacei non si vendono più?

Foto tratta da Federcontibuenti

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