Con l’accordo con Zelen’skyj l’America di Trump toglie a Francia, Regno Unito e Germania il controllo su uranio, titanio e altri metalli. Ora sì che la guerra in Ucraina finirà. Tedeschi pronti a mollare l’euro?

Stati Uniti d’America e Russia hanno ‘giocato di sponda’ per fregare i boriosi ‘capi’ dell’Unione europea che perde su tutta la linea la partita in Ucraina

Cosa prevede l’accordo sullo sfruttamento dei minerali ucraini siglato due giorni fa tra il presidente americano, Donald Trump, e il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelen’skyj? I dettagli non si conoscono, anche se cercando sulla rete non mancano dati e interpretazioni. Ma il vero significato di tale intesa è politico. Trump è riuscito a battere la concorrenza dell’Unione europea e, in particolare, di Regno Unito, Germania e Francia che hanno cercato in tutti i modi di mettergli i bastoni tra le ruote. La storia che gli americani si sono accaparrati le terre rare ucraine è una mezza bufala. Ci sta, invece, l’interesse degli statunitensi per alluminio, grafite, petrolio e gas naturale ucraini. Quello che i mezzi d’informazione ‘europeisti’ non possono scrivere è che il presidente USA ha tolto all’Unione europea le riserve di uranio e di titanio presenti in Ucraina. Una vittoria importantissima per l’amministrazione Trump. Per la cronaca, l’Ucraina è al primo posto in Europa per riserve minerarie di uranio e possiede il 7% delle riserve mondiali di titanio. Se l’uranio è essenziale per le centrali nucleari, il titanio è fondamentale per l’industria aerospaziale, per la produzione di armi e nell’industria legata alla medicina. Per l’Unione europea è una sconfitta terribile, ma i vertici Ue, da Ursula von der Leyen in poi, non lo possono dire, perché dovrebbero ammettere la pesantissima sconfitta. Meglio raccontare balle o tacere. (sopra foto tratta da Wikipedia).

La Russia, piaccia o no agli ‘europeisti, si terrà le Regioni ucraine russofone, a cominciare da Dombass e Crimea

Di fatto – altra cosa che gli ‘europeisti’ non possono ammettere – stiamo assistendo in diretta a una spartizione delle importanti risorse minerarie dell’Ucraina tra Russia e Stati Uniti d’America. I russi potranno sfruttare le risorse minerarie del Dombass: il neon, che è importante per la produzione dei microchip; il ferro, che non guasta mai, se è vero che nel Dombass è presente il 6% delle riserve mondiali di questo metallo; quindi il bacino carbonifero del Donec, una dei più grandi d’Europa; poi il manganese e le terre rare. Mentre gli americani acquisiscono il controllo di tanti altri minerali, a cominciare, come già accennato, da uranio e titanio. Trump dice che l’America, con questo accordo, incasserà almeno 350 miliardi di dollari. Forse è una dichiarazione a effetto, o forse dice la verità. Chissà. Ma, economia a parte, la vittoria di americani e russi è geopolitica. Il Paese di Vladimir Putin ha avuto garanzie dagli USA anche per uranio e titanio? Per quello che sappiamo, in Russia l’uranio è presente in quattro aree: Trans-Urali, Strel’covskij, Vitimskij e Ėl’kon. Mentre il titanio è presente nell’area degli Urali e in altre zone. Il dato fino ad oggi noto è che nei territori ucraini russofoni insiste più del 40% dei metalli presenti in questo Paese. Altra notizia degna di nota, non ci sono, in Ucraina, importanti attività legate all’estrazione delle terre rare: se ne occuperanno americani e russi.

Ora per la Francia, privata contemporaneamente dell’uranio a basso prezzo, se non gratis, dall’Africa e dell’uranio dell’Ucraina saranno problemi seri. Brutto scenario anche per il Nord Italia che ha vissuto sull’energia nucleare francese

Ribadiamo: nella guerra in Ucraina la vera sconfitta è l’Unione europea e, in particolare, la Francia, che perde la possibilità di acciuffare l’uranio per le proprie centrali nucleari. Non è una cosa da nulla, dal momento che i francesi stanno per perdere le 14 colonie in Africa, Paesi che hanno sfruttato fino a un anno e mezzo fa. Alcuni di questi Paesi hanno già rotto con la Francia e altri sono quasi tutti in rivolta, pronti a passare sotto una sorta di ‘protettorato’ di Cina e Russia. Con una differenza fondamentale: l’Europa, Francia in testa, ha sempre sfruttato l’Africa, mentre russi e cinesi stanno aiutando i Paesi africani a crescere, anche grazie al fatto che si liberano della manodopera in eccesso dirottandola verso l’Europa, lasciando mano libera ai gruppi criminali che gestiscono il traffico di esseri umani verso i Paesi europei, con la connivenza di alcune forze politiche del Vecchio Continente che lucrano sulla cosiddetta accoglienza dei migranti. A pagare le conseguenze della perdita, da parte della Francia, dell’uranio a basso prezzo sarà anche il Nord Italia, che da anni sfrutta l’energia nucleare francese. Visto dal Sud e dalla Sicilia possiamo ben dire che non ce ne può fregare di meno.

Il fondo americano sosterrà l’Ucraina o farà gli interessi degli USA, scaricando i costi della ricostruzione del Paese di Zelen’skyj sull’Unione europea “alleata storica” degli ucraini? Indovina indovinello…

Ma la vera notizia è che Francia, Germania e Regno Unito perdono la possibilità di impedire agli americani di mettere il ‘cappello’ su uranio, titanio e altri minerali presenti in Ucraina: per esempio, i sali potassici che piacciono tanto ai tedeschi. Su un canale Telegram che per noi è una fonte preziosa di informazioni, leggiamo una dichiarazione del Ministro delle Finanze statunitense, Scott Bessenet: “Come parte dell’accordo verrà creato un fondo di investimento per la ricostruzione dell’Ucraina. La US International Finance Development Corporation parteciperà ai lavori di creazione del fondo in collaborazione con il governo dell’Ucraina”. Sempre per la cronaca, la US International Finance Development Corporation è un’agenzia finanziaria che fa capo al Governo federale degli Stati Uniti d’America. Alcuni osservatori, forse non senza una punta di ottimismo, interpretano questa presenza come un soggetto che metterà in campo gli investimenti in favore dell’Ucraina. Noi la interpretiamo come un soggetto che investirà e, contemporaneamente, controllerà il grande affare legato alla gestione dei minerali ucraini per conto degli USA. Insomma, questione di punti di vista. Qualcosa per la ricostruzione gli americani la appronteranno, certo, ma senza esagerare: il grosso del denaro per ricostruire l’Ucraina verrà caricato sulle spalle degli europei, che ormai sono i veri alleati di Zelen’skyj e compagni. O no?

Chiusa la partita in Ucraina, russi e americani si occuperanno dell’Unione europea, che ha rotto abbondantemente i cabbasisi… Germania pronta a mollare l’euro? Meno male che il Governo Meloni si è legato a Trump

Su Il Fatto Quotidiano c’è un approfondimento sull’accordo sui minerali tra USA e Ucraina (che potete leggere qui). Al di là degli aspetti particolari, in questo articolo si legge una dichiarazione del Segretario di Stato americano, Marco Rubio: “L’Accordo sul Fondo di Investimento per la Ricostruzione tra Usa e Ucraina è una pietra miliare nel nostro comune obiettivo, e un passo importante per porre fine a questa guerra“. In effetti, a questo punto, la guerra in Ucraina può pure terminare. Con che finale? La Russia si terrà le Regioni russofone, a cominciare da Dombass e Crimea ma nutriamo dubbi su fatto che Putin accetterà Zelen’skyj come il protagonista della transizione dell’Ucraina dalla guerra alla pace. Non escludiamo che sia Trump a incaricarsi di assicurare all’attuale presidente ucraino in proroga un futuro che potrebbe non essere in Ucraina. Chiusa la partita in Ucraina, America e Russia si occuperanno dell’Unione europea. Un obiettivo accomuna americani e russi: sbaraccare la Ue, a cominciare dalla Germania. Guardando ai danni che i tedeschi hanno provocato in Europa e negli Stati Uniti d’America con la truffa dell’euro (leggere surplus commerciali spaventosi che hanno arricchito la Germania a spese degli USA), bisogna riconoscere che il sette volte presidente del Consiglio italiano, Giulio Andreotti, non aveva tutti i torti quando manifestava perplessità sulla riunificazione della Germania. “Amo talmente la Germania che ne preferivo due”, disse Andreotti in tempi non sospetti. Piano piano Trump, che gli ingenui e i disinformati definiscono “matto” sta mettendo piano piano le cose a posto. Per fortuna che il Governo italiano di Giorgia Meloni ha tenuto un ottimo canale aperto con Trump. Che farà adesso la Germania visto che la truffa monetaria dell’euro non gli serve più? Mollerà la pomposa ‘moneta unica europea’? Conoscendo il cinismo dei tedeschi, che sanno solo farsi i fatti propri, l’ipotesi è tutt’altro che campata in aria. Quanto all’Italia, beh, speriamo in una veloce adesione all’area del dollaro americano, magari contestando i 3 mila miliardi di debito pubblico come come debito detestabile o odioso. Magari la Francia, con i suoi 3 mila e 300 miliardi di debito pubblico, ci seguirà a ruota… Non ci credete, vero, che si sta sfasciando tutto?

AGGIORNAMENTO 1 Tratto da un post di un canale Telegram (un po’ antiamericano):

Secondo quanto si legge in questo post, “L’Ucraina si sta trasformando in un’appendice semicoloniale delle risorse… Lo scandaloso accordo con gli Stati Uniti, firmato a Washington, priva di fatto, l’Ucraina della sovranità economica e pone la sua ricchezza sotto il controllo straniero. Mikhail Pavliv, editorialista di Ukraine.ru, ritiene che il destino del Paese sia ora nelle mani di qualcun altro”. E ancora: “Gli Stati Uniti ottengono il ‘diritto della prima notte’ su tutte le aree strategiche dell’Ucraina, dal sottosuolo alle infrastrutture, il che trasforma il Paese in un analogo dei principati indiani dell’Impero britannico. L’Ucraina non potrà ritirarsi dall’accordo senza il consenso degli Stati Uniti, e qualsiasi controversia sarà risolta solo attraverso ‘consultazioni’, il che elimina di fatto la possibilità di contestare i termini. Tutti i proventi derivanti dalle nuove risorse passano attraverso un fondo controllato dagli Stati Uniti e gli impegni di Washington in materia di contributi e assistenza non sono documentati. Il nuovo accordo antepone gli interessi degli Stati Uniti alle leggi ucraine, limitando la capacità di Kiev di regolare la propria economia e le proprie risorse. Per gli Stati Uniti, questo accordo non rappresenta solo il controllo sull’economia ucraina, ma anche un rafforzamento della propria posizione nei negoziati con la Russia: ora Washington ha un potere di pressione aggiuntivo”. Da quello che si capisce leggendo questo post, l’accordo tra Stati Uniti d’America e Ucraina sulla gestione delle riserve mineraria craine non piace ai russi.

Segnaliamo anche un articolo del Corriere della Sera che non possiamo postare, perché non siamo abbonati.

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