Cosa significa stare con Gesù: la “nuova nascita attraverso lo Spirito” completa l’opera del Creatore, dando la capacità di diventare “figli di Dio”

di Frate Domenico Spatola

Commento al Vangelo della Quarta domenica di Pasqua (anno C): Giovanni 10, 27-30

Ai Giudei Gesù descrive cosa significhi essere dei suoi. Riconoscere la sua voce è già dargli adesione con la vita: “Mi seguono”. L’impegno è con lui per il bene dell’uomo, e consiste nel dono della vita definitiva, da Gesù chiamata “nuova nascita attraverso lo Spirito”. Essa completa l’opera del Creatore, dando la capacità di diventare “figli di Dio”. La vita che Gesù comunica consente di superare la morte. Garantito il presente alle sue pecorelle, assicura anche il futuro. Saranno difese da lui il Pastore “Kalòs”, vigilante fino a dare la vita per loro. A Gesù importa la nuova Umanità, perché essendo egli diventato il nuovo santuario, rende presente il Padre e lo Spirito, e questi quale principio della sua attività.  Gesù, come espressione del Padre, dichiara che con lui condivide la stessa natura divina: “Io e il Padre siamo Uno”.

Foto tratta da La Luce di Maria

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