Così come il Signore “fa sorgere il sole sui giusti e sugli ingiusti”, gli uomini, secondo Gesù, debbono amare i nemici e pregare per loro

di Frate Domenico Spatola

24 Febbraio 2024, Sabato della prima settimana di Quaresima: Matteo 5, 43-48

Il “siate perfetti come il Padre celeste” del Vangelo di Matteo, sarà parso esigente anche a Luca che s’affrettò a trasformarlo nel più accettabile “siate misericordiosi”. L’idea tuttavia era la stessa. Anche in Matteo, Gesù comanda di amare i nemici come il Padre, che “fa sorgere il sole sui giusti e sugli ingiusti”. Buoni e cattivi infatti per lui sono figli e l’unica misura che conosce nel relazionarsi con loro è la misericordia. Amare i nemici e pregare per loro, era perciò l’assillo, per cui Gesù chiedeva ai suoi, di tenerli in cuore nella offerta a Dio. Arduo sacrificio, perché, vertice raggiunto perseguendo le “Beatitudini”. È però l’unica medicina che guarisce, perché assimila il cuore a quello del Padre. È la novità di Gesù, che gli antichi non conoscevano, e non accoglierla oggi rende pagani e peccatori, che “amano chi li ama e odiano chi li odia!”.

Foto tratta da Parrocchia San Francesco d’Aaaisi Marina di Cerveteri

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