Gli agricoltori hanno dispost le analisi sul grano arrivato nel porto di Pozzallo. Alcune precisazioni su glifosato e pasta in merito al positivo servizio di TGR Sicilia. Le proteste a Bruxelles

Che gli piaccia o no, l’Unione europea dovrà bloccare l’arrivo in Europa di prodotti agricoli da Asia, Africa, Sudamerica e Canada. E’ questa la vera richiesta degli agricoltori la cui applicazione è necessaria per porre fine alle speculazioni al ribasso sui prezzi dei prosotti agricoli europei. La protesta degli agricoltori a Bruxelles

Comincia a mettersi male sia per chi è abituato, da anni, a importare grano estero in Sicilia (per lo più grano duro), sia per chi utilizza questo grano estero nella nostra Isola. Gli agricoltori questa volta fanno sul serio e vogliono chiarezza (QUI IL VIDEO CON GLI AGRICOLTORI CHE BLOCCANO UN CAMION PIENO DI GRANO DURO ARRIVATO STAMATTINA NEL PORTO DI POZZALLO). Perché, a nostro avviso, la situazione si mette male? Perché gli agricoltori siciliani sono veramente incazzati, così come sono incazzati gli agricoltori arrivati da tutta l’Europa che, sempre stamattina, hanno assediato Bruxelles, dove sono riuniti i Ministri dell’Agricoltura dei 27 Paesi di un’Unione europea sempre più fallimentare. A Bruxelles si segnalano interventi delle forze dell’ordine con gli idranti. Il segno che la protesta degli agricoltori continua. E che la Commissione europea, che gli piaccia o no, dovrà bloccare limportazione di prodotti agricoli dall’Asia, dall’Africa, dal Sudamerica e dal Canada. Il vero punto dello scontro è questo: bisogna bloccare la globalizzazione dell’economia in agricoltura. Le altre cose sono secondarie. Va da sé che la Commissione europea si dovrà dimenticare l’apertura al Mercosur, il Mercato agricolo del Sudamerica, ovvero l’arrivo in Europa di ortaggi e frutta dal Sudamerica che finirebbe di distruggere l’agricoltura europea. (Sopra foto tratta da Investire Oggi, sotto, manifestazione agricoltori a Bruxelles, foto tratta da Il Giornale)

Qualche precisazione in ordine al servizio andato in onda al TGR Sicilia delle 14,00, servizio positivo

Ma torniamo in Sicilia, a Pozzallo. Per segnalare che gli agricoltori siciliani sono molto determinati. Da quello che abbiamo visto nel video, gli agricoltori hanno prelevato un campione di grano per farlo analizzare. Ricordiamo che si tratta di grano duro canadese. Positivo il fatto che oggi TGR Sicilia abbia dedicato l’apertura del notiziario delle 14, alla protesta degli agricoltori a Pozzallo. Anche questo è un segnale che cresce la consapevolezza che, questa volta, la protesta non finirà a tarallucci e vino. Se il clima è questo c’è da attendersi altre iniziative da parte degli agricoltori siciliani. Cogliamo l’occasione per fare qualche precisazione in ordine al servizio di oggi del TGR Sicilia che, lo ribadiamo, riteniamo positivo. Va fatta qualche precisazione per evitare equivoci. Va detto che il glifosato non è vietato in Europa e in Italia. Anche in Sicilia è molto utilizzato in agricoltura (e purtroppo non soltanto in agricoltura). Cerchiamo di illustrare come stanno le cose. Il glifosato è un diserbante che si usa in pre-semina, ovvero prima di seminare il grano. Serve per evitare che il grano, crescendo, venga ‘preso d’assalto’, se così si può dire, dalle erbe infestanti. L’utilizzazione in pre-semina è corretta. Quando questo diserbante viene utilizzato in pre-semina, nel grano raccolto non dovrebbero esserci residui di questo veleno. Perché, allora, il grano canadese contiene residui di glifosato dannosi per la salute umana? Perché in alcune aree del Canada – per la precisione, nelle aree umine e fredde – non batte il Sole che serve per far maturare il grano. Così gli agricoltori canadesi utilizzano il glifosato in pre-raccolta. Il glifosato viene anche definito “secca-tutto”, perché fa seccare le piante con le quali viene in contatto. Gli agricoltori canadesi (ma non solo loro: la regola vale per tutti i Paesi che coltivano il grano a latitudini elevate, dove il grano non dovrebbe essere coltivato) irrorano di glifosato il grano quando è ancora verde. Il glifosato fa ‘maturare’ artificialmente il grano. In realtà, il grano verde trattato con il glifosato non viene fatto maturare ma viene essiccato. E’ per questo che il grano canadese contiene residui di glifosato, perché questo diserbante va a colpire le spighe e, quindi, le cariossidi. Da qui la presenza di glifosato nel grano canadese.

Facciamo chiarezza anche sulla pasta prodotta in Italia

Va anche fatta una seconda precisazione. Sappiamo tutti che in Italia la legge prevede che la pasta venga prodotta con solo grano duro. Non è vero che il grano duro prodotto in Italia non è sufficiente per il “fabbisogno nazionale di pasta”. Il grano duro prodotto in Italia – al netto dei cambiamenti climatici in corso che negli ultimi tre anni hanno provocato danni all’agricoltura anche in Sicilia, grano duro compreso – è più che sufficiente per produrre pasta per il consumo interno. Il fatto è che l’Italia è il primo esportatore di pasta nel mondo e ha bisogno del grano duro estero per produrre la pasta che fornisce ai Paesi esteri. Non è questa la sede per scendere nei dettagli tecnici: precisiamo soltanto che in Italia esistono industrie che producono pasta con solo grano duro italiano ma sono una netta minoranza. Morale: anche in Italia i cittadini mangiano pasta prodotta con grano duro estero. Lo stesso fatto che le industrie italiane che producono pasta si siano rivolte alla Giustizia perché sono contrarie a indicare nei pacchi di pasta la provenienza del grano duro la dice lunga su questa storia. L’Italia importa grano duro estero perché nel mondo, negli ultimi dieci anni, il consumo di pasta è quasi raddoppiato e le industrie della pasta italiane sono dentro questo grande affare. Basterebbe far mangiare agl’italiani la pasta prodotta con grano duro italiano, esportando all’estero la pasta prodotta con grano duro canadese, ucraino e via continuando. Perché le industrie italiane della pasta non lo fanno? Gli amici del TGR Sicilia potrebbero chiederlo agli industriali italiani della pasta.

Una precisazione sulle micotossine del grano

Una precisazione, infine, sui problemi del grano trasprtato con le navi. Ne ha parlato oggi Franco Calderone intervistato da alcune televisioni. Il problema è semplice: se il grano fosse trasportato su navi con le stive a temperatura controllata non ci sarebbero problemi. Ma sappiamo tutti che non è così, se è vero che il grano viaggia nelle stive delle navi in assenza di temperatura controllata. Il grano, a contatto con l’umidità, fa sviluppare i funghi che producono micotossine. Le micotossine DON (Deossinivalenolo) – che sono quelle che si ritrovano solitamente nel grano venuto a contatto con l’umidità – producono danni all’apparato digerente umano. Come ha raccontato Franco Calderone, per evitare che si formino le micotossine il grano messo sulle navi deve essere trattato con sostanze chimiche. Se ne deduce che il grano che arriva con le navi, conservato nelle stive prive di temperatura controllata, se è stato fatto ‘maturare’ artificialmente contiene residui di glifosato, più i residui di prodotti chimici se è stato trattato per prevenire funghi e relative micotossine. Se il grano che arriva con le navi è stato fatto maturare ‘artificialmente’ e non è stato trattato prima del viaggio in nave, oltre a residui di glifosato può contenere micotossine, là dove è venuto in contatto con l’umidità. Cosa ci dice questa storia? Semplice: che il grano, come la frutta e gli ortaggi, per essere salubri, debbono essere a km zero e non importati da questo o quel Paese.

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