Fidarsi degli insetti geneticamente modificati per combattere malattie delle piante e dell’uomo? Forse un buon margine di dubbio non sarebbe male dopo quello che abbiamo vissuto con il Covid

Chi si accinge a leggere questo articolo alla ricerca di certezze sugli insetti geneticamente modificati e sui loro possibili effetti rimarra deluso. Noi ci affidiamo al dubbio

Ci si può fidare degli insetti geneticamente modificati per combattere altri insetti dannosi per l’uomo e per le piante? Il dibattito va avanti da tempo. L’argomento è tornato in auge perché in Brasile sta per partire la più grande campagna per il rilascio di zanzare bioingegnerizzate per proteggere la popolazione dalle malattie trasmesse dalle zanzare, in testa la malaria e la febbre dengue. e anche il virus zika e il virus chikungunya. A guidare questa sperimentazione è la Monash University, un’università pubblica australiana che ha sede a Melbourne (qui trovate un articolo dove si illustra la sperimentazione in corso in Brasile). Come in tutte le cose ci sono i favorevoli e i contrari. Quello che possiamo affermare con certezza è che non si tratta di una nuova sperimentazione. Da anni si lavora anche per produrre insetti che combattono altri insetti dannosi per l’agricoltura. Ci spiegiamo meglio. (Sopra foto tratta da Terra Nuova)

La grande campagna che sta partendo in Brasile nella lotta contro la dengue

Il ricorso agli insetti antagonisti di insetti dannosi per alcune colture agricole è una pratica antica. Nella lotta biologica – che è una disciplina che si studia nelle facoltà di Agraria – l’uso di diffondere gli insetti antagonisti è all’ordine del giorno. In Sicilia la mosca dell’olivo – che provoca danni alle olive – si può combattere con l’insetto antagonista (come potete leggere qui). La novità, rispetto alla lotta biologica classica, è che non si ricorre ad insetti già presenti naturalmente, ma ad insetti geneticamente modificati. Va detto che in Brasile e in altri Paesi del Sudamerica poco più di dieci anni fa sono stati utilizzati gli insetti geneticamente modificati per combattere la dengue ma i risultati non sono stati positivi, se è vero che la malattia non è stata debellata. Insomma, qualche dubbio c’è. Anche su questo fronte, ci sono i favorevoli alla nuova campagna che sta partendo in Brasile con il ricorso a insetti ingegnerizzati: questi sostengono che fino ad ora ci sono stati tentennamenti ma che con un ricorso massiccio agli insetti geneticamente modificati la dengue si può ridurre dell’80%. Altri sostengono che gli insetti geneticamente modificati possono creare problemi all’uomo (come potete leggere qui).

Se i ‘complottisti’ ci aiutano a tenere vivo il dubbio sono senza dubbio positivi

In ultimo ci sono i ‘complottisti’ che sostengono che gli insetti geneticamente modificati se, da un lato, combattono altri insetti dannosi per l’uomo e per le piante, dall’altro lato possono provocare nuove e vecchie patologie all’uomo, anche con una potenziale diffusione tra milioni di persone. In pratica, una patologia tale da giustificare quello che già abbiamo visto con la pandemia di Covid: cure sperimentali e anche rischiose da imporre contro la volontà dei cittadini. Cure che, per l’occasione, fanno incassare enormi profitti alle multinazionali farmaceutiche. Nei Paesi civili non si dovrebbero imporre cure con la forza ma in alcuni Paesi occidentali ciò è avvenuto con il ricatto della sospensione dal lavoro e dallo stipendio e con il ricorso al Green pass. In questa gestione oscurantista e per certi versi fascista della salute l’Italia ha fatto scuola con il corollario di discutibili dichiarazioni di politici che raccomandavano ai cittadini di “avere fiducia nella scienza”, senza nemmeno rendersi conto dello scivolone epistemologico in cui incorrevano pronuciando tali parole. Il ‘complottismo’ se provoca reazioni violente e prive di valenza scientifica non va bene. Ma se aiuta a mantenere vivo il dubbio svolge un grande servizio alla società: infatti, checché ne dicano coloro i quali predicano la “fiducia nella scienza”, la stessa scienza vive e progredisce anche grazie ai dubbi.

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