Ecco a voi (e ai turisti) la Dieta Mediterranea: pane e pasta prodotti con grano canadese e ucraino, salsa di pomodoro cinese, frutta, ortaggi e via continuando che arrivano da chissà dove

Continua il nostro ‘viaggio’ fra le contraddizioni dell’agricoltura nella ‘magnifica’ Unione europea ultra-liberista e globalista. Oggi parliamo della Dieta Mediterranea che è diventata una presa per i fondelli. La dimostrazione che gli agricoltori che protestano hanno ragione

Continua il nostro ‘viaggio’ tra le contraddizioni dei protagonisti dell’agricoltura. Ieri abbiamo ‘deliziato’ i nostri lettori con le considerazioni di Oscar Farinetti, ‘Patron’ di Eataly, che qualche anno fa raccontava all’universo mondo che “il grano italiano non è di alta qualità” e che “il grano canadese, ad esempio, è qualitativamente superiore“. Qualche giorno prima abbiamo ripreso una dichiarazione di Paolo Barillaprotagonista di una delle aziende produttrici di pasta tra le più note al mondo, che celebrava l’importazione in Italia di grano estero. Oggi puntiamo i riflettori sulla celebrata Dieta Mediterranea, considerata un esempio da proporre a tutti. Partiamo da un articolo del GIORNALE del CILENTO del 2019: “La dieta Mediterranea – leggiamo nell’articolo – si è classificata come migliore dieta al mondo del 2019 davanti alla dash e alla flexariana… La dieta Mediterranea ha vinto la sfida tra 41 diverse alternative con un punteggio di 4,2 su 5 grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui perdita e controllo del peso, salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete… Il primato generale della dieta Mediterranea – prosegue l’articolo – è stato ottenuto grazie al primo posto in ben cinque specifiche categorie: prevenzione e cura del diabete, mangiare sano, benefici per il cuore, componenti a base vegetale e facilità a seguirla. A contendere la vittoria della dieta mediterranea sul podio sono state quella dash contro l’ipertensione che si classifica al posto d’onore e la flexariana, un modo flessibile di alimentarsi. Al quarto posto la dieta mind che previene e riduce il declino cognitivo e la storica dieta ipocalorica weight watchers” (qui per esteso l’articolo del GIORNALE del CILENTO). (foto sopra tratta da Wikipedia)

La Dieta Mediterranea è incompatibile con la globalizzazione dell’economia

Cominciamo col dire che siamo favorevolissimi alla Dieta Mediterranea, con riferimento, ovviamente, alla vera Dieta Mediterranea, cioè quella a base di prodotti agricoli freschi e trasformati coltivati nell’area del Mediterraneo, possibilmente con un’agricoltura senza pesticidi e, in generale, senza l’uso di sostanze chimiche dannose per la salute umana e per l’ambiente. O, quanto meno, con un uso controllato di queste sostanze chimice. Ricordiamo che l‘UNESCO ha inserito la Dieta Mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Stiamo entrando nel cuore dell’argomento che trattiamo oggi. Che è legato a doppio filo agli agricoltori europei che da due mesi protestano. Qual è uno dei punti salienti della protesta degli agricoltori? L’invasione – perché di invasione si tratta – di prodotti agricoli, freschi e trasformati, che arrivano dall’universo mondo, segnatamente dall’Africa, dall’Asia, dal Canada. Nulla contro i Paesi che esportano i propri prodotti agricoli in Europa. Il problema è che in questi Paesi, in molti casi, si fa largo uso di prodotti chimici – pesticidi ed erbicidi – che in Europa sono stati banditi da anni perché pericolosi per la salute umana. Non solo. Ormai da quasi un ventennio l’Unione europea ha ‘rivisitato’ la legislazione sui contaminanti, innalzando i limiti degli stessi contaminanti che possono essere presenti nei prodotti agricoli che arrivano in Europa da altri Paesi del mondo, con riferimento a glifosato e micotossine. Facciamo alcuni esempi concreti. Tutti sappiamo che la Dieta Mediterranea si articola in una ‘Piramide’ di prodotti. Alla base di questa ‘Piramide’, oltre a una corretta attività fisica e alla convivialità, ci sono la stagionalità dei prodotti e il privilegiare i prodotti locali, ovvero i prodotti agricoli a km zero. E qui già, come si usa dire in questi caso, casca l’asino. Ormai – parlano le proteste degli agricoltori europei di questi giorni – i prodotti locali che stanno alla base della Dieta Mediterranea sono stati in buona parte soppiantati dai prodotti che arrivano da Paesi del Mondo che con il Mediterraneo e l’area Mediterranea non hanno nulla a che spartire. Appuriamo così che la Dieta Mediterranea è inconciliabile con la globalizzazione dell’economia, sia perché arrivano prodotti agricoli non coltivati nell’area mediterranea, sia perché questi prodotti, anche se sono gli stessi prodotti cotivati nei Paesi del bacino del Mediterraneo, contengono, spesso, contaminanti. Iniziamo ad entrare nel merito di questi prodotti soffermandoci, in particolare, sulla Sicilia, che in teoria dovrebbe essere la culla della Dieta Mediterranea.

Si può parlare di Dieta Mediterranea con la frutta che arriva da chissà dove piena di residui di pesticidi?

Alla base della ‘Piramide’ della Dieta Mediterranea, è noto, c’è la frutta. Da dove arriva oggi la frutta che circola in Sicilia? Certo, i frutteti nella nostra Isola non mancano. Ma è noto che ci sono agricoltori che non raccolgono più la frutta – o che non coltivano più frutta – perché la loro frutta è massacrata dalla frutta, in molti casi di pessima qualità, che arriva da altre parti del mondo. In alcuni casi la frutta estera è avvelenata: in questi giorni il Governo francese ha disposto il ritiro di arance perché contengono pesticidi dannosi per la salute umana (qui un articolo). Vogliamo parlare delle ciliege che arrivano da chissà dove? Quanti trattamenti chimici vengono riservati alle ciliege? E che dire delle pesche e delle albicocche arrivate da questo o quel Paese? Non va meglio con gli ortaggi. Tutti conosciamo i pomodori che arrivano dalla Cina e dall’Africa. Si può parlare di Dieta Mediterranea con pomodori e passata di pomodoro cinese? Qualche anno fa a Pachino, cittadina del Siracusano nota per il pomodorino, si vendevano pomodorini arrivati dal Camerun! Anche questi fanno parte della Dieta Mediterranea? E il discorso può continuare con melanzane, peperoni, patate e via continuando.

La pasta e il pane ‘arricchiti’ di glifosato e micotossine rientrano nella Dieta Mediterranea?

Alla base della ‘Piramide’ della Dieta Mediterranea ci sono anche la pasta e il pane. Tutti sappiamo che pasta e pane si preparano con il grano. Bene. In questo caso c’è solo da sorridere amaramente. Come scriviamo spesso, nel 2023 l’Italia è stata letteralmente invasa da grano duro e tenero canadese, ucraino, russo e turco. Non a caso il prezzo del grano duro siciliano, che un anno e mezzo fa si vendeva a 50-55 euro al quintale, è precipitato a 28 euro al quintale. Cominciamo con la pasta che, è noto, in base alla legislazione italiana si prepara con il grano duro. Con quale grano duro viene prodotta la pasta che circola in Italia? La risposta la lasciamo a voi. Con quale grano viene preparato il pane in Sicilia? Con quale grano vengono preparati nella nostra Isola i derivati del grano, dalla rosicceria ai dolci? La risposta la lasciamo ai nostri lettori e agli agricoltori del gruppo La Sicilia alza la voce che si stanno battendo contro Unione europea, Governo nazionale e Regione siciliana. Ieri, per esempio, il Governo regionale siciliano ha strombazzato nuovi controlli sul solito grano estero: ma ancora non ha reso noti i risultati dei contriolli sul grano avviati la scorsa settimana. Solo una domanda ai signori dell’Unione europea, al Governo nazionale, al Governo regionale siciliano e ai vertici dell’UNESCO: è concepibile una Dieta Mediterranea con pane e pasta prodotti con grano canadese, grano ucraino, grano russo? Questi Paesi sono diventati ‘Mediterranei’? Lo stesso vale per il riso – che rientra nella base della ‘Piramide’, dal momento che siamo pieni di riso asiatico.

Che fine fa il fiume di olio d’oliva tunisino che arriva in Sicilia e in Italia?

Un gradino sopra i prodotti elencati – con riferimeto sempre alla ‘Piramide’ della Dieta Mediterranea – incontriamo l’olio d’oliva extra vergine. Dobbiamo ignorare che dal 2016 l’Unione europea ha aperto all’olio d’oliva tunisino a dazio zero? Nulla da dire sulla Tunisia, che fa parte dell’area Mediterranea. Solo un paio di domande: come vengono coltivati da quelle parti gli oliveti?Che prodotti chimici utilizzano? I tecnici ci spiegano che alcuni pesticidi che in Europa non si utilizzano più perché dannosi per la salute sono solubili in acqua e quindi non si trovano nell’olio extra vergine di oliva. Vero. Ma ci sono altri prodotti chimici non solubili che finiscono nell’olio. Per non parlare delle olive da mensa importate che potrebbero essere piene di pesticidi. Detto questo, rimane una domanda: come mai non si hanno notizie sul fiume di olio d’oliva tunisino che arriva in Sicilia e in Italia? Che fine fa? Accanto all’olio d’oliva ci sono latte e derivati come formaggi e ricotta. Anche il latte fa parte della Dieta Mediterranea ma l’Italia, da qualche anno, è diventato il più grande importatore di latte del mondo. Anche il latte e i derivati del latte che arrivano, ad esempio, dall’est Europa fanno parte della Dieta Mediterranea?

La frutta secca siciliana che sta scomparendo e le lenticchie canadesi. Le conclusioni amare

Passino le olive importare da Spagna e Grecia, ma sulla frutta secca dobbiamo riflettere. In Sicilia – sempre per restare dalle nostre parti – la coltura del nocciolo è in profonda crisi (come potete leggere qui), idem la coltura del mandorlo (come potete leggere qui), la nocicoltura italiana va verso il disastro (come potete leggere qui). Alla fine in Sicilia cosa resta della frutta secca? Il pistacchio di Bronte e di Raffadali e poi il nulla. Vogliamo parlare delle lenticchie, altro cibo fondamentale nella Dieta Mediterranea? Se vi recate nei centri commerciali siciliani vi accorgerete che la stragrande maggiorana delle lenticchie arriva dal Canada. Lo sapete come vengono essicate le lenticchie coltivate nelle aree fredde e umide del Canada? Ve lo diciamo noi: con il glifosato. Proprio come il grano – sempre canadese – coltivato nelle aree fredde e umide di questo Paese. Anche le lenticchie canadesi che hanno invaso la Sicilia fanno parte della Dieta Mediterranea? E che dire del pesce, se è vero che in Italia importiamo il 70% circa del pesce che finisce sulle nostre tavole? Anche il pesce importato fa parte della Dieta Mediterranea? Vogliamo parlare della carne? Pur con tutti gli allevamenti intensivi che ci sono in Italia (inquinamento ambientale terrificante e sofferenze incredibili per gli animali), il nostro Paese importa il 60% della carne consumata, sia da Paesi europei, sia da Paesi extra-europei. Anche la carne importata rientra nella Dieta Mediterranea?

Una presa in giro per cittadini-consumatori siciliani e per i turisti

Insomma, cosa diamo a mangiare ai turisti che vengono in Sicilia convinti di seguire una sana Dieta Mediterranea? In conclusione possiamo affermare che in Italia e in altri Paesi europei dell’area mediterranea la cosiddetta Dieta Mediterranea, nella stragrande maggioranza dei casi, è una presa in giro che serve per abbindolare cittadini-consumatori e turisti. Cosa mangiano i turisti che arrivano in Sicilia di ‘Mediterraneo’? La pasta e il pane preparati con il grano canadese o ucraino? La passata di pomodoro cinese? Il latte che arriva da chissà dove? I dolci ‘siciliani’ prodotti con la ricotta che è un punto interrogativo? La frutta secca americana? Le lenticchie canadesi? Il pesce – è il caso di dirlo – vattelappesca? Cerchiamo di essere seri: nell’attuale Unione europea ultra-liberista e globalista la Dieta Mediterranea è una grande presa per il culo!

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