Gesù guarisce una donna che ha sfiorato il suo mantello: “La tua fede ti ha salvata”. Poi una dodicenne data per morta in sua presenza torna in vita

di Frate Domenico Spatola

30 Gennaio 2024, Martedì della quarta settimana del tempo ordinario: Marco 5,21-43

Dopo “il fatto” di Gerasa, con l’ossesso ammansito e i duemila porci finiti nel lago di Galilea annegati, Gesù approdò alla riva opposta, abitata prevalentemente dagli Ebrei. La folla lo attendeva, per ascoltarlo. Il comportamento di un capo della sinagoga, di nome Giàiro, sopraggiunto, commosse. Si gettò ai piedi di Gesù, supplicandolo perché venisse con lui a guarire la figlia, ormai in fin di vita. Molta folla seguì, ma, nella calca, una donna, che, da dodici anni aveva perdite di sangue senza mai migliorare con costose cure e con medici, volle toccarlo. Toccò il suo mantello e fu guarita all’istante. Gesù la invitò a manifestarsi, ma con la richiesta improponibile per gli stessi discepoli: “Chi ha toccato le mie vesti?” . Ingente era la folla che lo stringeva. Una sola donna tuttavia l’aveva toccato. Le disse Gesù: “La tua fede ti ha salvata!”. Frattanto la figlia di Giaro moriva. E portarono la notizia, perché il capo non disturbasse il Maestro. Ma Gesù gli propose di avere fede. Con i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni giunse nella casa di Giairo, dove tanta gente urlava e piangeva. Entrato, Gesù invitò tutti a smettere di piangere, perché la fanciulla non era morta, ma dormiva. Lo derisero. Ma egli, cacciati tutti fuori, entrò nella stanza nuziale del padre e della madre, e alla loro presenza insieme ai tre discepoli, testimoni, impalmò la mano della ragazza perché si alzasse: “Talità kum!”. Si alzò e camminò verso di lui. L’evangelista narrava nel simbolo le nozze del Messia con Israele. Lo dichiarano i dodici anni della ragazza in età da marito, e il numero simbolo d’Israele. Seguì il banchetto nuziale. Disse infatti di darle da mangiare.

Foto tratta da Parrocchia di Bosco

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