Gli occidentali dopo aver fallito il tentativo di riprendersi Kurks e senza essere riusciti a rovinare la Festa contro il nazismo a Mosca ora vogliono la tregua di 30 giorni. Pensano che i russi siano così stupidi?

Gli ‘europeisti’ ora temono il disastro in Ucraina a chiamano la mamma…

Proviamo a fare il punto della situazione sulla guerra in Ucraina. Partiamo dalla richiesta, avanzata in queste ore da Unione europea e Stati Uniti d’America, di una tregua di trenta giorni. Per chiedere la tregua i Ministri degli Esteri di 20 dei 27 Paesi dell’Unione si sono catapultati ​​in Ucraina, per la precisione a Leopoli, in occasione della Festa dell’Europa. Che cosa ci sia da festeggiare in un’Europa che sta affondando, beh, non è facile capirlo. Ma tant’è. L’aspetto tragicomico di questa ‘pupiata europeista’ (la parola ‘pupiata’ deriva dall’opera dei pupi della tradizione siciliana) in Ucraina è che, mentre chiedono ai russi una tregua di 30 giorni, i rappresentanti di 20 Paesi Ue continuano a provocare gli stessi russi. La provocazione, questa volta, consiste nel roboante annuncio dell’istituzione di un tribunale internazionale che dovrà giudicare la leadership russa. Siccome, nella guerra in Ucraina, i russi hanno fatto ‘un culo così’ a tutto il cosiddetto Occidente industrializzato, in testa l’Unione europea, gli stessi ‘europeisti’ che da oltre tre anni mangiano la polvere russa istituiscono un tribunale per giudicare chi gli ha fatto ‘un culo così’ e bla bla bla. Ovviamente, i russi, del tribunale speciale dell’Unione europea se ne sbatteranno i cabbasisi.

Anche se infognati fino al collo, i ‘capi’ di quello che resta dell’Unione europea non perdono albagia e arroganza

Ma, a parte la nuova provocazione ‘europeista’ con l’istituzione del tribunale del bla bla bla, va illustrato il perché Unione europea e, almeno sulla carta, l’America di Donald Trump chiedono la tregua di 30 giorni, che i russi non concederanno mai, a meno che non perdano il senno. Da quello che si sa da tempo, l’Ucraina non riesce a trovare militari e va avanti, per lo più, con i mercenari pagati dai Paesi occidentali che arrivano dall’universo mondo. E’ noto che i russi, piano piano, avanzano inesorabilemte in Ucraina. Sembrerebbe che per cercare di frenare l’avanzata russa in territorio ucraino gli occidentali abbiamo messo in atto una strategia che si è rivelata perdente. Sappiamo tutti che la Regione russa di Kurks è stata invasa nell’Estate dello scorso anno dagli occidentali. Ed è altrettanto noto che i russi si sono ripresi quasi del tutto questo territorio nelle ultime settimane. Ebbene, pensando che ad occuparsi di Kurks i russi avrebbero lasciato i soli militari della Corea del Nord, gli occidentali hanno sguarnito le già fragili difese in Ucraina per tentare di riprendersi la Regione di Kurks, costringendo così i russi a mollare la presa sull’Ucraina. Con loro sorpresa gli occidentali avrebbero trovato a Kurks una resistenza che non si aspettavano e hanno avuto la peggio. Forse l’intelligence russa ha scoperto la mossa? Chissà.

Gli occidentali per attaccare Kurks e per cercare di rovinare la Festa di liberazione dal nazismo ai russi hanno sguarnito le difese in Ucraina: e ora sono terrorizzati

In occasione della Festa della Russia per la vittoria contro il nazismo, gli occidentali hanno provato a rovinare la stessa Festa scaricando su Mosca e dintorni un quantitativo impressionante di droni kamikaze che sono stati regolarmente abbattuti (ne abbiamo scritto qui) Hanno anche provato – sempre con i droni – a creare difficoltà agli aerei hanno portato a Mosca tanti capi di Stato. A quanto pare, sono riusciti a creare qualche problema all’areo nel quale viaggiava il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping: una follia, perché se fosse accaduto qualcosa a Xi sarebbe successo un pandemonio. Qual è la morale di questa storia? Semplice: dirotta i militari a Kurks per tentare il colpo a sorpresa, impegna personale per almeno tre giorni nel bombardamento di Mosca con i droni, compresi i tentativi di intralciare gli aerei con i capi di Stato in viaggio verso Mosca, alla fine l’Ucraina è rimasta con poche difese. Mancano soprattutto i militari. Ed è sempre più difficile assoldare mercenari. Per rimpolpare le difese in Ucraina gli occidentali avrebbero bisogno di almeno 15 giorni. Se sono 30 giorni di tregua – che è ciò che chiedono Unione europea e, sulla carta, gli USA – è ancora meglio. Ma dubitiamo che i russi fermino le armi – soprattutto i bombardamenti – per consentire a ucraini e occidentali di riarmarsi. Molto più probabile, anzi, che i russi, a partire da Lunedì, o da domani, o anche da stanotte proseguano con i bombardamenti.

Ursula von der Leyen, Volodymyr Zelen’skyj, Emmanuel Macron, Keir Starmer adesso sono dioventati pacifisti: ma, come diciamo noi in Sicilia, a cu hanno a fari ririri?

Pensate un po’ che cosa strana: la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, da guerrafondaia si è trasformata in pacifista: “Oggi si è riunita la Coalizione dei volenterosi – ha detto -. Sosteniamo la proposta di un cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni, deve essere attuato senza precondizioni per aprire la strada a negoziati di pace significativi. La palla è ora nel campo della Russia. Siamo pronti a mantenere una forte pressione sulla Russia e a imporre ulteriori sanzioni severe in caso di violazione del cessate il fuoco. Il nostro obiettivo è chiaro: una pace giusta e duratura per l’Ucraina, fondamentale per la sicurezza e la stabilità in tutto il nostro continente”. Anche il presidente dll’Ucraina, Volodymyr Zelenskyj, ha sposato improvvisamente il pacifismo: “A partire da Lunedì 12 Maggio, deve iniziare un cessate il fuoco completo e incondizionato per almeno 30 giorni, e lo chiediamo alla Russia. Qualsiasi tentativo di porre condizioni sarà la prova del prolungamento della guerra e dei tentativi di ostacolare la diplomazia. È del tutto possibile garantire il monitoraggio del cessate il fuoco in coordinamento con gli Stati Uniti. Dovrebbe durare 30 giorni per dare una reale possibilità alla diplomazia. Durante questo periodo, il lavoro si concentrerà sulla definizione delle basi politiche, di sicurezza, umanitarie e di pace. La richiesta di un cessate il fuoco è accolta con favore non solo dai partner europei, ma anche dall’America, che è stata la prima a proporre un’idea del genere”. Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, fa il minaccioso e afferma che se la Russia non fermerà le armi arriverà un altro pacchetto di sanzioni. Sulla stessa lunghezza d’onda il premier del Regno Unito, Keir Starmer, secondo il quale il suo Paese e gli Stati Uniti aumenteranno gli aiuti militari all’Ucraina e le sanzioni alla Russia se Mosca rifiuterà il cessate il fuoco. Trump manda avanti il suo rappresentante, Keith Kellogg: “Un cessate il fuoco di 30 giorni sarà l’inizio della fine della guerra in Ucraina”. A tutti replica Dmitrij Peskov (foto sopra tratta da Wikipedia), portavoce del presidente della Federazione Russa, Vladimur Putin: “La minaccia di nuove sanzioni occidentali non spaventa Mosca. La Russia si è già abituata a simili misure di pressione e sa come minimizzarne le conseguenze. È molto difficile isolare la Russia, rappresenta una parte molto grande del mondo”. La nostra sensazione è che per gli occidentali, che hanno toppato sia a Kurs, sia nel bombardmento di Mosca con i droni, potrebbero arrivare ‘augelli senza zucchero’…

Intanto i ‘pacifisti’ di Giorgia Meloni… Dove sono PD e CGIL sul segreto di Stato del Governo su soldi e armi all’Ucraina?

Ah, dimenticavamo due cose. Prima cosa: sembrerebbe che il il Primo Ministro dell’Ungheria, Viktor Orban, non si sia recato a Mosca per precauzione, visto che è detestato dagli ‘europeisti’ e temeva qualche cosa non bella, mentre il capo del Governo della Slovacchia, Robert Fico, ha dovuto affrontare difficoltà enormi e anche pericoli per arrivare a Mosca. Seconda cosa: “L’Italia – leggiamo in un post di un canale Telegram – si sta preparando a inviare in Ucraina 400 veicoli trasporto truppe cingolati (APC) M113 e componenti aggiuntivi per il sistema di difesa aerea SAMP/T, come i missili Aster, nell’ambito del suo 11° pacchetto di aiuti militari. Il restante contenuto è secretato”. Possibile che nel Parlamento italiano, tra Camera e Senato, non si trovi un parlamentare in grado di presentare un’interrogazione con richiesta di risposta scritta per far conoscere agl’italiani quanto ha speso fino ad oggi l’Italia per armare l’Ucraina? Che senso ha il segreto di Stato con i soldi degl’italiani? Perché PD e CGIL, invece di perdere tempo con referendum inutili, non affrontano tale questione?

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