I Paesi nei quali gli abitanti rinnegano la fede o l’ateismo. In testa Corea del Sud seguita da Spagna, Canada, Svezia, Olanda.Italia a metà classifica. Tunisia, Bangladesh e Israele fedelissimi

di Nota Diplomatica

In tutto il mondo il 20% della popolazione ha cambiato orientamento religioso

I rinnegati – ‘Rinnegare’ non è una bella parola. Deriva, ovviamente, dal verbo latino ‘negare’, dire di ‘no’, ‘contrastare‘. Il prefisso ‘ri’ che viene aggiunto è peggiorativo in quanto implica necessariamente l’avere respinto in qualche modo una primaria ‘verità’. Suggerisce pertanto una sorta di tradimento, almeno morale, come nell’episodio biblico (Matteo 26,69-75) di Pietro che ‘rinnegò’ Gesù “tre volte prima che il gallo cantasse”. Comunque, bella o brutta che sia la parola, il termine serve a descrivere un importante fenomeno globale che caratterizza i nostri tempi. In tutto il mondo, dall’Asia Orientale, all’Europa, fino alle Americhe all’incirca il 20% della popolazione adulta ha cambiato il proprio ‘orientamento religioso’ rispetto a quello giovanile. La mettiamo così perché i dati comprendono non solo le persone che hanno ‘cambiato fede’, ma anche quelle che hanno abbandonato la religiosità a favore dell’ateismo o hanno lasciato la ‘non credenza’ in favore di una fede che non sentivano prima…

La spiegazione impossibile

I dati del Pew Research Center sono impressionanti. In cima alla classifica dei ‘rinnegati religiosi’ si trova la Corea del Sud, dove il 50% della popolazione adulta ha in qualche modo ‘cambiato fede’ rispetto a quella in cui era stata cresciuta. Il Paese asiatico è seguito dalla Spagna (40%), dal Canada (38%), dalla Svezia (37%), dall’Olanda e dal Regno Unito, entrambi al 36%. L’Italia invece è a metà classifica (al 24%), poco sotto gli Usa. In coda, invece, si trovano l’Indonesia e Israele, entrambi all’1%. I ‘più stabili’ in assoluto rispetto alla religiosità sono il Bangladesh e la Tunisia, tutti e due a meno dell’1%. L’intera classifica è consultabile (qui). Non viene proposta una spiegazione del fenomeno, certamente molto complesso. A guardare in fretta la classifica, i Paesi che più tendono alla ‘incertezza’ religiosa sembrerebbero essere quelli più sviluppati: ma è solo una tendenza e, comunque, come la mettiamo con gli Usa a metà classifica? Che l’Israele sia poi particolarmente stabile da punto di vista della fede era prevedibile: è stato creato per dare una patria agli ebrei. Questo però mentre l’Italia ospita la sede della denominazione cristiana di gran lunga maggiore del mondo, la Chiesa Cattolica, che conterebbe circa 1,4 miliardi di fedeli, secondo il Vaticano, senza essere affatto una teocrazia… È quasi certamente inutile cercare una spiegazione unitaria per tanti casi diversi. A secondo del Paese, cambiare fede può essere un lusso permesso dalla libertà di pensiero, oppure una necessità imposta dalle circostanze…

Foto tratta da Wikipedia

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