“I soldi del Pnrr non ci sono, è tutta una farsa”. Nuova denuncia di Siciliani Liberi mentre gli esponenti di tutti gli altri partiti politici tacciono

di Ciro Lomonte
Segretario politico di Siciliani Liberi

“Riforestazione in Sicilia: il Pnrr c’è, ma gli alberi non si vedono”. Perché? Perché i fondi del Pnrr non ci sono ma non si deve dire

Continua l’inganno politico e mediatico del Pnrr in tutta la Sicilia. Siciliani Liberi, ancora una volta, è l’unica forza politica a saper mostrare concretamente ai siciliani di tutte le province come il Pnrr sia solo un inganno che dovrebbe solo suscitare ilarità. Se non fosse per le decine di migliaia di persone ingannate che vi hanno lavorato convinte che un giorno avrebbero visto fondi e risorse. Dopo gli appalti mai partiti a Catania e a Palermo, incluso il ridicolo caso della Piscina olimpica di Palermo, vediamo alcuni altri progetti finiti nel nulla da tutta la Sicilia. “Riforestazione in Sicilia: il Pnrr c’è, ma gli alberi non si vedono”, titola un giornale online siciliano dedicato ai temi dell’economia. Che aggiunge: “A Palermo, Catania e Messina non risultano ancora interventi messi in atto e delle opere di piantumazione previste nessuna è ancora partita”. Leggendo l’articolo si apprende che Palermo, Catania e Messina sono state ammesse tramite le ex Province chiamate oggi “Città metropolitane a finanziamento per riforestare – rispettivamente – 216, 118 e 447 ettari di terreni. Per la provincia di Palermo l’importo “messo a finanziamento” è di oltre 6,8 milioni. Per quella di Catania di 5 milioni e quella di Messina di quasi 16 milioni. “Il numero di alberi da piantare entro il termine del 10 Dicembre 2022”, continua il cronista, “era di 444.612 unità”. Ma sfortunatamente, “le amministrazioni non hanno messo a dimora le piante entro la data prevista”. Il cronista non spiega né chiede il perché a fine 2023 non sia stato piantato nemmeno 1 albero dei quasi 450mila che dovevano essere piantati.

Lo stesso discorso vale per l’acqua: i progetti per potabilizzatori e altre opere idriche ci sono: mancano i soldi del Pnrr per finanziarli ma non si deve dire

Lo spiega Siciliani Liberi anche ai concittadini siciliani che hanno lavorato a questa bella progettualità: perché non è mai arrivato un centesimo. Non c’entrano nulla né “la burocrazia” né “i ritardi”. Semplicemente, non è mai arrivato un solo euro degli oltre 27 milioni previsti. Né è cambiato qualcosa con il presunto “pagamento della terza rata” del Pnrr, che sarebbe avvenuto i primi di Ottobre ad opera della Commissione europea. Che in realtà era solo l’incasso dell’emissione, da parte del Tesoro, di 18,5 miliardi del Btp ‘Valore’ con cui mandare avanti lo Stato per qualche altro mese. Non certo per finanziare i progetti del Pnrr. I politici e gli amministratori delle società pubbliche continuano a fare annunci. Ma di appalti assegnati, nulla. L’amministratore dell’Azienda comunale delle acque di Palermo al termine di un ennesimo convegno sul Pnrr il 23 Novembre parlando con la stampa annuncia “progetti importanti con i fondi del Pnrr come i potabilizzatori dello Iato e di Presidiana”. Ma poi, aggiunge che “questi sono progetti che devono essere co-finanziati”. Tradotto da Siciliani Liberi: non ci hanno dato un centesimo.

La Cisl comincia a sentire puzza di bruciato: possibile che una grande organizzazione sindacale non si al corrente della sceneggiata sui fondi del Pnrr? I soldi del Pnrr non ci sono ma non si deve dire

La Cisl inizia a sentire puzza di bruciato. E il 13 Novembre il segretario regionale denuncia: “C’è il rischio di definanziamento: indispensabile condividere mappa e monitoraggio delle risorse Pnrr. E confrontarsi su ostacoli e motivi di rallentamento o blocco”. Come ha spiegato concretamente solo Siciliani Liberi, non c’è alcun “rischio di definanziamento”, perché nulla è mai stato finanziato. Sarà. Verrà. Partirà. Tutto e solo al futuro. Di realizzato: nulla. Siamo alla fine del 2023. Non un solo progetto è partito. Il Governo ha levato alla Regione siciliana i fondi comunitari “di sviluppo e coesione” sui cui la politica siciliana ha esercitato il suo potere nei 30 anni della seconda Repubblica. È tutto accentrato a Roma, apparentemente nel dicastero gestito dal Ministro Raffaele Fitto. In realtà da pochi tecnici del Tesoro il cui compito è trovare gli oltre 100 miliardi annui necessari a pagare gli interessi sul debito pubblico, e a pagare ancora un po’ stipendi pubblici e pensioni.

Perché in Emilia Romagna non sono arrivati i fondi del Pnrr per fronteggiare gli danni provocati dall’alluvione? Perché i fondi del Pnrr non ci sono ma non si deve dire

Il bilancio pubblico è in una situazione drammatica. Esattamente come lo è quello dell’Unione europea che non riesce a chiudere il suo bilancio settennale con il quale venivano distribuite agli Stati le risorse da questi provenienti. Il Governo non ha risorse, nonostante debba fingere di averle. Le conseguenze le vediamo nella tragica farsa dei rimborsi per l’Emilia Romagna. “Sono stupito che la presidente Meloni rilanci polemiche infondate a proposito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna”, è sbottato il presidente dell’Emilia-Romagna. “È male informata, la piattaforma dell’Emilia-Romagna per supportare la ricostruzione ed erogare i rimborsi è la prima a risultare pronta”. La piattaforma è pronta: ma non c’è un centesimo. I fondi del Pnrr che dovevano servire pure a supportare i lavori di ricostruzione delle zone alluvionate della Romagna, semplicemente, non esistono. In Italia solo una forza politica lo aveva detto già nel 2022: Siciliani Liberi. Che è l’unica a continuare ad informare i siciliani e gli ita

2 commenti

  1. …il problema da risolvere ë quello di trovare politici preparati per sviluppare la economia e fare nascere un piano industriale di incremento produttivo sul territorio nazionale.Invece tutto il contrario e quindi leggi assistenzmiali che erodono i soldi per creare sviluppo

  2. Da tempo abbiamo visto come trattano la Sicilia.Quindi bisognerebbe iscire da questo fango di politica, perche ormai gli onesti politici pensano alle loro tasche si vendono al migliori truffatori e noi principalmente in Sicilia subbiamo solo lo sfruttamento.Bisogna una bella organizzazione fare un bellimo sciopero facendo capire che, basta essere sfruttati non daremo le nostre tasse all’Itaĺia e ci Governiamo da soli rendendo la Sicilia Autonoma.Sono sicura che potremo essereisola piu ricca di alcuni stati. Come nel passato eravamo al terzo posto come ricchz
    za mentre adesso siamppeggio degli Africani per ultimi.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *