Il femminicidio di Giulia Cecchettin richiama il ‘Medioevo prossimo venturo’ ovvero la regressione della specie umana anticipata negli anni ’70 da Roberto Vacca

di Silvano Riggio

L’autore di questo articolo – che per anni ha insegnato Ecologia all’Università di Palermo – cita un libro del 1971 che descrive uno scenario futuro caratterizzato dalla regressione dell’uomo in un contesto basato su povertà e lotta per la sopravvivenza

“Questo ragazzo non è passato dal livello pulsionale al livello emozionale nella sua crescita. Kant diceva che il bene e il male potremmo anche non definirli, perché ciascuno li sente naturalmente da sé. Non è più vero, oggi i ragazzi non sentono la differenza tra il bene e il male”. Umberto Galimberti parla di Filippo Turetta a L’aria che tira, La7. Gli interventi dei “saggi di Stato” televisivi non sempre sono accettabili ma in questa caso mi trovo in piena sintonia con Umberto Galimberti. Aggiungerei una riflessione personale che faccio da tempo quando apprendo questi fatti repellenti alla coscienza civile. Nell’imperdonabile ferocia ed efferatezza del suo operato, Filippo Turetta ha rivelato un’assoluta brutalità accoppiata all’idiozia e incultura, in altri tempi inconcepibili in un giovane arrivato agli studi universitari. Questa “allegra incoscienza”, si fa per dire, oggi però stupisce sempre meno perché pare connaturata a certa gioventù cresciuta nel benessere e nella mancanza di scopi. Il suo operato rientra nel copione di tanti altri femminicidi. Per limitarci ai fatti siciliani, l’assassinio di Giulia sembra ricalcare quello ben noto di Roberta Siragusa ad opera di Pietro Morreale, entrambi giovani ventenni, che nel gennaio di 2 anni fa occupò le cronache nazionali: anche in questo caso lui si comportò da decerebrato pensando in cuor suo di avere compiuto il delitto perfetto. E’ un criminale o semplicemente un idiota viziato da impulsi irrefrenabili?

Accadde 12 o15 anni fa

Mi torna alla mente un altro episodio surreale di circa 12 o 15 anni addietro, passato quasi inosservato, dell’uccisione di una ragazzina di 12 o 13 anni che era stata violentata da una branco di orchi minorenni in un rudere delle campagne ennesi. Al termine dello stupro di gruppo, vedendo la ragazzina martoriata e sanguinante, decidono di disfarsene. Il maggiore decide di gettarla ancora viva in un pozzo delle vicinanze, e così fanno. Dopo qualche giorno il branco viene scoperto, qualcuno parla e finiscono in caserma. Nell’interrogatorio davanti ai carabinieri l’assassino materiale confessa spontaneamente e finita la deposizione si alza dalla sedia e se ne va. Viene fermato sulla porta della caserma e ai carabinieri sbigottiti reclama: “Ma perché mi tenete, che ho fatto? Vi ho detto tutto come volevate voi. Non volevate questo? Me ne vado a casa”. Non è dato sapere che fine abbiano fatto questi ragazzi e quasi certamente impuniti, presumibilmente figli di famiglia ‘ntise. In casi come questi mentalità criminale e idiozia si mescolano in un miscuglio tossico e e prospettano un futuro disastroso per le prossime generazioni.

Il Medioevo prossimo venturo, best seller di Roberto Vacca, matematico e futurologo, acquista un significato profetico

La realtà è che i giovani educati dallo smartphone e dalle chiacchiere allo smart hour non coltivano nessun interesse diverso dall’appagamento delle pulsioni del momento, in un mondo che non li obbliga più a cercarsi un lavoro, né a lottare per un ideale e tanto meno a porsi problemi morali. Nessun ragionamento nei loro discorsi, nessuna capacità critica, tutti i problemi di sopravvivenza li hanno risolti i nonni più che i genitori. La scuola è solo un dovere inutile, l’università fa ridere. Queste osservazioni nascono dalle mie ultime esperienze universitarie, le più deludenti della mia carriera. Ovviamente per fortuna qualcuno si salva ma la massa è così. In una maggioranza abulica i migliori fuggono all’estero e i peggiori restano qua. Se allarghiamo l’orizzonte vediamo solo la decadenza inarrestabile dell’Occidente, preconizzata dalle potenze dell’oriente e dalle analisi puntuali dei futurologi. Tutto più o meno previsto fin dagli anni ’70 dal Club di Roma e dagli agli autori che vi fecero riferimento. Ecco che Il Medioevo prossimo venturo, best seller di Roberto Vacca, matematico e futurologo, acquista un significato profetico. In questo titolo c’è anche chi vede un richiamo all’Islam in agguato che ancora non si è rifatto dalla sconfitta di Roncisvalle, e noi gli siamo pericolosamente vicini.

Foto tratta da Wikipedia (Trionfo della Morte)

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