Il filosofo Diego Fusaro illustra i due motivi per i quali l’Unione europea dell’euro ci vuole costringere a mangiare gli insetti

Si può scrivere che l’attuale Ue ultra-liberista e globalista è degna in tutto e per tutto degli insetti che vuole portare sulle nostre tavole e dei partiti politici che la sostengono?

di Diego Fusaro

L’anno da poco cominciato si apre anche con il via libera da parte dell’Italia alla polvere di grillo come nuovo alimento. La si troverà ad esempio negli snack. In questa maniera, il Belpaese si è adeguato alle normative europee, che già da tempo si muovono in questa direzione, peraltro celebrando il mangiare insetti e larve come l’ottava meraviglia del mondo. Non deve sfuggire come da sempre nell’Europa il mangiare insetti sia considerato non solo anomalo ma anzi disgustoso, in ragione del fatto che gli insetti vengono immediatamente abbinati a qualcosa di disgustoso e di fastidioso. Per capire perché l’ordine del globalizzazione neoliberale spinga con tanta insistenza in questa direzione credo si debbano mobilitare due argomenti. In primo luogo, quello identitario: l’imposizione degli insetti a tavola è funzionale alla decostruzione delle identità alimentari europee, uno dei capisaldi del nichilismo globalista. In secondo luogo, l’argomento economico: le masse sempre più povere per via della globalizzazione capitalistica in futuro saranno di fatto condannate a nutrirsi di larve e insetti, celebrate come deliziose dall’ordine discorsivo dominante. Secondo il classico teorema della libertà liberale, saranno libere astrattamente di mangiarli e concretamente condannati a farlo dalle loro condizioni economiche.

Nonostante il flop della polvere di insetti in Italia la Ue è riuscita ad ottenere dal Governo Meloni il Decreto che ne autorizza l’uso alimentare

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