Il Governo di ‘Patrioti’ di Giorgia Meloni continua a vendere ‘pezzi’ dell’economia del nostro Paese: un fondo americano ha acquisito il 20% di ENI Platitude, società che fornisce luce e gas agl’italiani

Anche in questo caso l’acquirente è un soggetto statunitense. E’ un caso?

Il Governo dei ‘Patrioti’ di Giorgia Meloni e compagnia bella continua a vendere ‘pezzi’ dell’economia italiana. In questi giorni l’esecutivo ha completato la cessione al fondo americano Ares Management del 20% delle azioni di di ENI Platitude, società che fornisce alle famiglie del nostro Paese gas ed elettricità. Eni Platitude gestisce inoltre una rete capillare di ricarica per le auto elettriche e opera anche nel campo delle cosiddette energie rinnovabili che in questo momento non vanno per la maggiore, al di là delle balle che l’informazione ufficiale fornisce sui mezzi di trasporto elettrici. Per la cronaca, il 10% di ENI Platitude è stato già ceduto, nel 2023, agli svizzeri della Energy Infrastructure Partners. Con la vendita del 20% ENI incasserà 2 miliardi di euro. Anche in questo caso l’acquirente è un soggetto americano. E’ un caso?

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Ovviamente la vendita di un altro ‘pezzo’ dell’economia italiana non viene presentato come un’ennesima manovra per fare ‘cassa’, ma come “occasione di crescita”. Da notare che il linguaggio imposto dalla follia della globalizzazione economica, che sta facendo crescere le diseguaglienze nel mondo, non è cambiato. Le vendite aiutano lo sviluppo… Contrariamente a quanto ha predicato in campagna elettorale, anche in questo settore il Governo Meloni sta facendo l’esatto contrario: ha già ceduto la rete fissa di Tim al fondo statunitense KKR per 22 miliardi di euro. Cessione anche di un pacchetto di azioni della banca Monte dei Paschi di Siena. Nel Febbraio di quest’anno lo stesso fondo americano KKR ha acquisito il 5% delle azioni di Enilive, portando la partecipazione in questa società al 30%. Sempre con la ‘regia’ dell’attuale Governo italiano, nel Gennaio di quest’anno, la compagnia aerea tedesca Lufthansa ha acquisito il 41% della compagnia italiana ITA Airways (ex Alitalia) per 325 milioni di euro: l’accordo prevede che nel 2029 la Germania controllerà tutta la compagnia. Pensate un po’: un Paese turistico che cede la gestione dei propri trasporti aerei ai tedeschi. Una domanda per i due big di Fratelli d’Italia: la citata Giorgia Meloni e ‘Gnazio La Russa: secondo voi Mussolini avrebbe firmato un accordo del genere? Ah, dimenticavamo: adesso si parla addirittura di vendere anche l’ENAV, l’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo. Pensate un po’ che gioia: i privati – magari una società estera – che gestiscono la sicurezza dei voli in Italia. Buona fortuna…

Ma il generale eurodeputato Roberto Vannacci cosa pensa di queste cessioni a ripetizione di ‘pezzi’ dell’economia italiana?

Ci sono altri ‘pezzi’ di economia italiana da vendere? Sì. Tra un po’ dovrebbe andare in scena la cessione dell‘ex ILVA di Taranto agli azeri di Baku Steel, che non si capisce sulla base di quale pensano di fare bussines con l’acciaio al tempo dei dazi doganali dell’America di Donald Trump... Fine delle vendite? No: c’è ancora da cedere Poste Italiane e, se qualcuno se acquista, le Ferrovie italiche (supponiamo che le ferrovie del Sud Italia e della Sicilia andranno a ruba). Ultima domanda: visto che seguiamo con interesse gli interventi del generale eurodeputato Roberto Vannacci, che fino ad ora ha dimostrato una grande onestà intellettuale, gli chiediamo: cosa pensa, onorevole, di queste vendite effettuate dall’attuale Governo italiano?

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