Il Governo Meloni annuncia l’arrivo della quarta rata del Pnrr. Ma Ciro Lomonte (Siciliani Liberi) insiste: “Il Pnrr è una presa in giro, i soldi non ci sono”

La quarta rata del Pnrr darebbe pari a 16 miliardi di euro e mezzo. Lo strano caso della Asp di Trapani

Proprio nelle stesse ore in cui il Governo nazionale annuncia l’arrivo della quarta rata del Pnrr – pari a 16,5 miliardi di euro – il segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, torna a ribadire che i soldi del Pnrr non ci sono: “È ancora una volta Siciliani Liberi – scrive in un post su Facebook il leader degli Indipendentisti siciliani – a spiegare concretamente a tutti, siciliani e non, non solo come il Pnrr sia solo un inganno politico ma come, nell’Italia giunta al punto più basso della sua storia unitaria, ormai non esista più alcuna regola nemmeno a disciplinare le gare di appalto”. Lomonte cita una dichiarazione del commissario dell’Asp di Trapani, Vincenzo Spera: “Noi abbiamo già fatto le gare d’appalto. Ci sono obbligazioni irreversibili. Non possiamo tornare indietro, sarà la Regione a trovare altre fonti di finanziamento, eventualmente”. Parole che risalgono allo scorso Agosto, quando Spera raccontava a un giornale online di aver “fatto le corse contro il tempo per mandare in gara lavori complessivamente per oltre 40 milioni, che adesso non si capisce chi debba pagare”. Spera, scrive Lomonte, “aveva annunciato il via ai lavori per la creazione di 13 case di comunità, cioè le strutture per la medicina territoriale. Sono state tutte tagliate. In altre parole, l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, un organo della Regione siciliana, ha mandato in gara lavori per 40 milioni di euro senza che sul c/c di Tesoreria della stessa Asp ci fosse un solo centesimo”.

Lomonte si stupisce del fatto che il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia stia denunciando la mancanza di fondi del Pnrr, mentre negli uffici della Regione siciliana scelgono il silenzio. noi in realtà non siamo stupiti: anzi…

Il segretario politico di Siciliani Liberi cita fatti, persone e cose. “Lo avevamo visto già al Comune di Palermo – scrive sempre Lomonte – dove il bravo assessore Salvatore Orlando ha mandato in gara i ‘lotti’ per rifare strade e marciapiedi senza che in cassa al Comune ci sia un solo euro per pagarli. Ora, sembrerebbe la sceneggiatura di un film di Fantozzi con cui dalla fine degli anni ’70 Paolo Villaggio dileggiava il posto di lavoro nella grande azienda pubblica. Ma non lo è. In Sicilia si mandano in gara lavori senza la copertura finanziaria”. Per inciso, il leader degli Indipendentisti siciliani nella vita svolge la professione di architetto: on si può certo affermare che sta affrontando un tema – gli appalti pubblici – senza conoscerlo. “È appena il caso di ricordare che, per partecipare ad una gara pubblica – aggiunge Lomonte – le aziende oltre a dover adempiere a dei precisi requisiti contributivi e fiscali, devono anche pagare alcune tariffe. E impegnare per giorni, se non per settimane, funzionari amministrativi e dirigenti”. Il segretario di Siciliani Liberi cita ancora un articolo pubblicato su un giornale online: “La cosa singolare è che mentre il presidente del Friuli Venezia Giulia ha alzato la voce contro il Governo, per i tempi e per i modi in cui sono stati fatti i tagli, in Sicilia tutto tace. Nessuno, a livello istituzionale, dice una parola”. Questo in realtà non ci stupisce, se è vero che la regione siciliana ha regalato allo Stato 10 miliardi di euro di crediti vantati verso lo stesso Stato, quasi 9 miliardi di euro di fondi che Roma ha scippato al Fondo sanitario regionale siciliano e parte delle entrate di IVA e IRPEF che, a norma di Statto, spettano alla Regione.

I ‘giochi di prestigio’ della Regione siciliana in materia finanziaria

“Siciliani Liberi – scrive sempre Lomonte – ha dunque verificato quasi 4 mesi dopo se, come si illudeva il commissario della Asp di Trapani, è stata quindi la Regione ‘eventualmente’ a coprire i costi della gara per le 13 case di comunità. Nulla di nulla. La stessa stampa locale che a inizio Luglio riportava la ‘notizia’ dell’avvio dei lavori – rivelatasi semplicemente inconsistente, una notizia falsa – tace da 4 mesi. Nessuno parla. Lo fa Siciliani Liberi. Incredibilmente, la Regione siciliana guidata politicamente da Renato Schifani annuncia ieri l’altro che ‘l’assessorato alla Salute ha inviato al Ministero l’elenco per la valutazione finale’. La Regione avrebbe ‘stabilito di integrare le risorse dello Stato con 8,45 milioni di cofinanziamento’. Ovvero il 5% dell’investimento complessivo degli interventi progettati dalle Asp e dalle Aziende ospedaliere dell’Isola. La parte restante della spesa, il 95%, sarà coperta con fondi statali’, scriveva il 7 novembre una testata online trapanese. E dove li prenderebbe gli 8,45 milioni di euro il Governo Schifani? Ma naturalmente dall’avanzo di gestione del bilancio regionale da utilizzare per gli investimenti, ripartite in tre anni: 422 mila euro per il 2023, 4,64 milioni nel 2024 e 3,38 milioni nel 2025. Si tratta del medesimo ‘avanzo di gestione’ per cui ieri l’altro la Corte dei Conti regionale ha negato la certificazione del bilancio (detta “parifica”) relativa al bilancio del 2021. In altre parole – precisa puntuto Lomonte – la Regione, senza un centesimo, fa finta di integrare il 95% delle risorse statali. Che sono state tagliate senza preavviso ad Agosto mandando al macero tutta la progettualità della Asp di Trapani, inclusa la gara celebrata senza che vi fosse un centesimo. Siciliani Liberi è una forza politica matura, pacata e propositiva. Questa storia del Pnrr sembrerebbe più una vicenda folle buona ad essere descritta da un romanziere. Siciliani Liberi, una forza politica che viene da lontano e che andrà lontano, sa bene che mistificazione e silenzio sono invece i segni evidenti dell’esaurimento della ragion d’essere di un sistema politico esausto ed ormai inutile”. Così, per curiosità: la terza rata del Pnrr – 18,5 miliardi di euro – secondo Lomonte, sono soldi frutto della sottoscrizione di titoli di Stato. E il soldi della quarta rata, 16 miliardi e 500 milioni di euro, da dove spuntano, ammesso che esistano? A questo punto sarebbe interessante intervistare i titolari delle aziende che hanno partecipato e magari vinto le gare di appalto bandite dall’Asp di Trapani. Chissà, magari si faranno sentire.

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